LA NOTTE DEI BIPLANI
Esce per I tipi de Il Castoro l’ultimo romanzo di Davide Morosinotto, ‘La notte dei biplani’. In realtà si tratta della radicale riscrittura di un romanzo scritto nel 2011. Di quel romanzo resta l’impianto fantascientifico, che immagina una Storia alternativa: ambientate durante la Prima Guerra Mondiale, entrambe le storie immaginano un precoce sviluppo dell’informatica, lì impiegato nella costruzione di macchine da guerra.
Ma veniamo al romanzo appena uscito, orientato a lettori e lettrici che abbiano almeno dodici anni.
Racconta le vicende di tre amici, di origini diversissime, tutti assistenti dello scienziato e inventore sir Richard Maddox: c’è Arthur, il giovane virgulto della famiglia Maddox, Mary, cameriera presso quella famiglia, e John, minatore, abilissimo meccanico. Sir Richard scompare improvvisamente, non prima, però, di far pervenire a John uno strano Congegno, il cui uso gli è del tutto sconosciuto. Siamo in Cornovaglia, la guerra è ormai iniziata e tanti giovani e giovanissimi vogliono arruolarsi.
Arthur, e Mary, che si traveste da ragazzo, vogliono volare sui biplani, pilotati grazie a un congegno elettronico che connette il cervello dei piloti alla macchina. E i ragazzi, anche se giovanissimi, sono molto più ricercati per l’arruolamento, grazie alla loro duttilità. I congegni elettronici si chiamano BOT, bio-ordinatori-tattici, e provocano danni irreparabili, dopo un certo tempo, al cervello dei piloti, che si stordiscono con un mix di alcol e droga per non sentire il dolore.
Mary viene arruolata come pilota, Arthur invece dovrà guidare dei Carri-BOT, sorta di mezzi cingolati corazzati. Morosinotto, in sintesi, immagina, nel cupo scenario della Grande Guerra, che l’informatica fosse già sviluppata, con i suoi computatori e tutti gli annessi e connessi; e costruisce un armamentario fantascientifico che unisce la reale storia della costruzione di carri armati e altre macchine da guerra all’immaginario dei Trasformer, proprio dei fumetti. Direi particolarmente appropriata la presenza di fumetti che rappresentano al meglio le straordinarie invenzioni narrative, le macchine incredibili, le battaglie aeree.
La trama si incentra nel tentativo di John di salvare tutti i suoi amici, Arthur, Mary e sir Richard, ma per provarci deve necessariamente affrontare una serie di drammatiche avventure al di qua e al di là della Manica: infatti, intorno al Congegno, in suo possesso, si muovono gli interessi degli eserciti in guerra. Nello stesso tempo, la sua famiglia è colpita da diverse tragedie, legate al lavoro in miniera.
Dunque un romanzo dal ritmo serratissimo, con dettagliate scene di battaglie aeree, che sicuramente sarà apprezzato da quei lettori e lettrici che prediligono l’azione, scritto con cura maniacale nella ricostruzioni di storie e d’ambienti; particolarmente efficace l’accurata descrizione della vita dei minatori e delle loro famiglie, dei soldati al fronte, della guerra di trincea: la realtà storica intrecciata all’immaginario fantascientifico.
Forse all’inizio un po’ spiazzante, sarà una bella, emozionante lettura per ragazzi e ragazze che amino scrutare gli orizzonti del possibile.
Eleonora
“La notte dei biplani”, D. Morosinotto, Il Castoro 2024
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