venerdì 10 maggio 2024

FAMMI UNA DOMANDA!

POTERE DEL POPOLO


Nel suo articolato percorso di divulgatore, Philip Bunting ha inserito un tema per così dire ‘politico’: il nuovo libro pubblicato da Caissa Italia, con la traduzione di Elena Montemaggi, si intitola appunto ‘Democrazia!’.
Il metodo espositivo di Bunting è assai consolidato: il tema viene trattato in modo sintetico, e qui davvero è un’impresa!, e anche pratico, cercando di indicare a lettrici e lettori le modalità con cui esprimere la propria opinione.
Si parte, necessariamente, dalla democrazia ateniese per poi mostrare sia i sistemi di governo alternativi, dalla monarchia ai regimi totalitari, sia le ricadute positive che il sistema democratico comporta: il rispetto dei diritti, pace, sicurezza, libertà.
Qui è necessario un appunto: non si può parlare di democrazia senza parlare del potere e del popolo: i diritti che un sistema democratico riconosce non sono stabiliti una volta per tutte e il ‘popolo’ può comprendere o escludere componenti essenziali della società: le donne, le minoranze linguistiche e via discorrendo. Anche quando si dice che la democrazia riconosce uguali diritti, pensando alle democrazie contemporanee, si resta un po’ basiti: davvero c’è chi pensa che possano esserci uguali livelli di partecipazione a prescindere degli stridenti conflitti di classe? Chi è povero è veramente libero? Per non parlare della pace, che, ahimè, trova scarsa ospitalità sotto qualsiasi regime.
Insomma, non si può fare un libro sul tema politico per eccellenza, ignorando volutamente la storia del ‘900. E non si tratta di questioni poi così complesse: chi non ha pane difficilmente sarà libero di scegliere chi lo rappresenterà in Parlamento.
L’autore, naturalmente, richiama le imperfezioni dei sistemi politici contemporanei e sottolinea, giustamente, quanto la democrazia non sia un’acquisizione data una volta per tutte e che , quindi, vada salvaguardata costantemente.
Molto interessante, direi, la parte del libro che invita lettrici e lettori a farsi attivi sostenitori delle proprie idee: l’autore insegna come fare un cartello di protesta, scrivere un testo appropriato e comprensibile, connettersi con altri che la pensano nello stesso modo. Tutto all’insegna del rispetto e dell’ascolto delle altrui ragioni.
Peccato che poi le stanche democrazie occidentali facciano molta fatica ad ascoltare proteste e proposte che vengono dal mondo giovanile: la stessa cronaca di questi anni e dei giorni più recenti dimostra la vitalità del mondo giovanile e l’ottusità delle istituzioni e, direi, della pubblica opinione.
Ma questo forse è meglio non dirlo a chi si sta appena affacciando a questi temi, così importanti.
Sarebbe bello che di questo libro si discutesse nelle classi, a partire dalla terza, quarta elementare, come primo esercizio proprio di democrazia.
Consiglio, quindi, la lettura a bambine e bambini battaglieri, ma anche a genitori e insegnanti coraggiosi che abbiano voglia di affrontare questioni complesse come questa.

Eleonora

“Democrazia!”, P. Bunting, trad. E. Montemaggi, Caissa Italia 2024



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