venerdì 9 agosto 2024

IL RIPOSTIGLIO (libri belli e impolverati)


!ELAINEG






Indietro Tutta! Henning Wagenbreth (trad. Lia Bruna)

orecchio acerbo 2023


POESIA ILLUSTRATA


Ti è per caso capitato

di bruciar la cena in forno?

Di andar fuori senza ombrello

quando piove tutto il giorno?

D’inciampare col vassoio

rovesciando le bevande?

Di restare chiuso fuori

come un ebete, in mutande,

a tremar sul marciapiede,

senza chiavi e senza pace?

Quel che hai scelto di studiare

sotto sotto non ti piace?

Hai i polmoni da buttare,

colpa delle Winston blu?

Hai spalmato sull’asfalto

una lepre in gioventù?


Hai acceso due candele

e la casa ha preso fuoco?

Dato il voto ad un partito

che di bene ha fatto poco?

Hai imbrogliato qualcheduno?

Hai mentito con malizia?

Detto cose disgustose

rovinando un’amicizia?

Ogni errore del passato

ti perseguita e ti squarcia...

Se soltanto si potesse

rifar tutto in retromarcia!

Ogni gesto inopportuno,

ogni trauma non risolto,

si potrebbe rimediare

in un mondo capovolto.


Se anche tu vuoi cancellare

ogni cosa triste e brutta,


Vieni, prendimi la mano

e facciamo indietro tutta!


In questi pochi versi è riassunta la logica che regola o per meglio dire che sregola uno dei libri più geniali che mi siano capitati nelle mani. 
Come spesso accade la scintilla che ha acceso la miccia per questo albo è un ricordo d'infanzia. Tutte le estati la famiglia Wagenbreth, Henning e sua sorella erano bambini, andava in vacanza. I genitori facevano dei filmini delle scene più divertenti di cui i figli si rendevano protagonisti. 
Al loro ritorno in città, si allestiva un piccolo cinema casalingo dove detti filmini in superotto venivano proiettati: i commenti si sprecavano e le risate erano assicurate, ma si moltiplicavano all'ennesima potenza quando, su richiesta dei piccoli Wagenbreth, al proiezionista veniva ingiunto di mandare la pellicola indietro tutta! Le imprese delle vacanze venivano quindi riviste anche al contrario da tutti protagonisti, fra risate irrefrenabili. 
E come altrettanto spesso accade, da questo ricordo è nata una riflessione molto più seria da parte di Wagenbreth medesimo. 


Lo ha raccontato ai ragazzi che hanno letto il libro e che hanno avuto la fortuna di incontrarlo in un suo passaggio romano: le routine della nostre vite quotidiane, proprio perché routine, vengono "lette" dalle nostre menti, non prestando la dovuta e uguale attenzione in ogni loro passaggio. In qualche modo succede che alcune sequenze, il nostro cervello le dà per scontate. Un po' la stessa cosa che fa la mente quando legge una riga di testo (revisori di bozze esclusi): non focalizza lettera per lettera, ma si muove - diciamo così - a balzi. Presumo per non appesantire la testa di informazioni e per arrivare prima a un risultato finale soddisfacente. 
Ecco. Wagenbreth ha pensato, molto correttamente, che se invece le nostre menti vedono accadere i fatti partendo dalla fine verso il principio, ne noteranno molti più passaggi, tutte le sequenze, perché affatto scontati e routinari. 


Il gioco è fatto: ci costruisce sopra una magnifico libro TUTTO MA PROPRIO TUTTO IN RIMA in cui ad andare al contrario sono i processi più ineluttabili, uno su tutti, partire dalla morte per arrivare alla nascita. Muovere da un arrivo per giungere a una partenza, da una fine giornata piena di fatica a un risveglio riposato, dalle seghe che piantano gli alberi ai gitanti che seminano funghi... 
Le parole stesse si capovolgono: un enac, una asac, un orlem su un orebla (un pensiero commiserevole al correttore di bozze di cui sopra!) Al ciclista scapestrato - per fare un altro esempio - il vigile paga la multa, mentre sul giornale ci sono le notizie di domani... Gli archeologi seppelliscono le statue dell'antichità e il fotografo fa foto di chi ancora non ci sta. 


Bene. Spero si sia capita qui, la grandezza dell'operazione. 
Spero si sia visto qui quale mente geniale abbia Wagenbreth nel mettere in sequenza ben più di una quarantina di eventi, attingendo dall'immaginario comune, e raccontandoli in rima e soprattutto al rovescio. 
Spero si sia misurata qui la bravura di Lia Bruna che - dalle barricate della rima - ha combattuto e stravinto la sua battaglia, sventolando in cima al lavoro concluso la bandiera del suono e del senso. Provare per credere, se si ha il fiato e il coraggio di leggerlo tutto senza fermarsi, sarà facile accorgersi che suona e non perde mai una nota! Spero si sia percepita qui la grande sapienza di Wagenbreth (e con lui in squadra la Lia Bruna di cui sopra) per aver saputo solleticare l'orecchio da una parte e l'occhio dall'altra e per essere stato capace di andare a toccare corde così profonde con il tocco di un arpista. 
Eh sì, perché fare indietro tutta è davvero possibile solo con i filmini delle vacanze o poco più. 


E, lasciatemi dire, che non è assolutamente un caso che Wagenbreth nei versi che aprono il libro abbia saputo e voluto toccare proprio i nostri più profondi turbamenti e rammarichi e rimorsi "quotidiani" : esser fuori e aver lasciato le chiavi in casa, aver sbagliato facoltà, nella vita aver fumato troppo, alle elezioni aver votato quello sbagliato, o aver dimenticato la cena in forno, o la candela accesa che poi ti brucerà tutto quel che hai oppure aver agito con leggerezza e così aver rovinato per sempre un'amicizia...
Questo è per dire che se dovesse capitare di prendere questo libro in mano e poi rimetterlo giù perché quei disegni sono troppo underground e lontani dai segni morbidi e rassicuranti con i colori tranquillizzanti, occorrerebbe ripensarci e fare, almeno per una volta - se possibile - indietro tutta! 

Carla

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