Il bello di Kerstin, Helena Hedlund, Katarina Strömgård
(trad. Samanta K. Milton Knowles)
La Nuova Frontiera Junior 2025
NARRATIVA ILLUSTRATA PER GRANDI (dai 9 anni)
"Lotten la sta fissando e Kerstin lascia il tubo e sposta lo sguardo verso il foglio. È bianco e vuoto, non vi ha tracciato neanche una riga. Se fosse stata invisibile sarebbe stato un bell’autoritratto. Ma lei non è invisibile. È visibile quanto tutti gli altri, anzi, forse di più. La mamma dice che quando il sole le illumina i capelli, si vede da lontano un miglio."
In classe, tutti devono disegnare il proprio autoritratto. Tutti saranno poi attaccati alla parete. Un bel modo per dire io ci sono...
Il problema di Kerstin, ossia quello che le sta rallentando il lavoro, è la mancanza del pennarello giusto per colorare i suoi capelli che sono color oro. Lei lo sa, e anche la sua mamma glielo dice sempre...
La maestra Lotten il pennarello oro non lo ha e cerca di convincerla che il colore dei suoi capelli è tra il rosso e l'arancio. Ma quando uno ha la fortuna di avere i capelli d'oro non ci rinuncia facilmente.
Kerstin su questo ha le idee molto chiare e altrettanto chiaro che la sua amicizia esclusiva con Fatima proprio non decolla. Fatta di pura routine: tutti i pomeriggi viene invitata da lei per pettinare assieme un tappetto rosa e bello peloso e quando Fatima si stufa si alza e la lascia sola per andare a giocare con i suoi videogiochi. Non è proprio il massimo del divertimento per la povera Kerstin. Eppure non riesce a sottrarsi, forse anche per a star da soli potrebbe essere ancora peggio.
Il tran tran quotidiano si interrompe all'improvviso quando Kerstin, grande collezionista di cose "d'oro", beh, quanto meno luccicanti, ivede e raccoglie da terra nel corridoio di scuola una fedina d'oro. Bel colpo, altro che vetrini scintillanti!
Da questo momento in poi, o meglio, dal momento in cui capisce che l'anello appartiene alla sua maestra, decide di tacere per non doverlo restituire e soprattutto per non essere additata come una ladruncola.
Come spesso accade nelle situazioni difficili, la strada si fa tortuosa e tutto quello che al principio sembrava una passeggiata adesso diventa un percorso a ostacoli, faticoso e complicato.
Nella testa di Kerstin si accumulano pensieri foschi, qualche bugia, parecchi dubbi sull'amicizia, svariati momenti di solitudine e un certo numero di scelte considerate obbligate.
Questa è la storia di una bimbetta che con le sole sue due manine fatica a sciogliere i bei nodi in cui si è intrecciata la sua vita, ma quando le manine diventano quattro... tutto cambia e -magia! - tutto torna a posto!
Sono figlia di un bugiardo. Non un bugiardo cattivo, ma di un magnifico inventore di panzane.
Quindi fin da piccola ho fatto grandi riflessioni sull'argomento e le conclusioni a cui sono arrivata sono le seguenti:
- mentire, nel proprio piccolo - per mitomania può essere SPASSOSO
- mentire per salvarsi all'ultimo passo prima del burrone può essere NECESSARIO
- mentire (o tacere) per poter essere lasciati soli a sbagliare in santa pace, SI FA
- mentire per salvare qualcuno in pericolo, E' GIUSTO
- mentire per approfittarsi della fiducia di un amico e farlo fesso, E' DISGUSTOSO!
E a mia volta sono stata una bugiarda e anche un po' gazza ladra, come Kerstin e Gunnar.
Capisco i piccoli ladri e i piccoli bugiardi perché io stessa ci sono passata, da normale bambina quale mi sono sempre considerata. Tanto basta.
Chi non è d'accordo, almeno in parte, con la mia scala di valori, forse potrebbe fermarsi qui nel leggere e forse non apprezzerà neanche Il bello di Kerstin.
Il bello di Kerstin è che è bugiarda e - inconsapevolmente - anche ladra. E si auto assolve e si macera il giusto.
Il bello di Kerstin è che ha una bella confusione in testa e nell'anima, adesso come adesso.
Il bello di Kerstin è il suo saper bene quale sia la teoria, ma nella pratica le capita di inciampare più e più volte. E non è la sola.
Il bello di Kerstin è che sa fare squadra con chi è più in difficoltà di lei.
Il bello di Kerstin è che si è andata a incastrare da sola in una situazione che con il passare del tempo le scoppia tra le mani e diventa sempre più complicato per lei uscirne illesa.
Ma ci riesce con la complicità di un amico vero, un paio, anzi tre, bravi genitori e un buon piano!
Il bello di Kerstin è che è meravigliosamente piena di difetti: nulla di incorreggibile, s'intende. Tuttavia, in questo suo ribollire emotivo fa tutti quegli errori "previsti dal codice" che la fanno essere "doppia" e che le permettono di essere accettata senza troppo sforzo dagli altri. Compresi alcuni adulti che, anche da grandi, continuano a inciampare, esattamente come lei, davanti a lei.
Insomma, questi sono solo un po' dei belli della bambina Kerstin.
Si riconoscono come belli perché sono maledettamente veri.
Lo giuro sul mio onore
Lo giuro sul mio dolore.
Sul mio... odore
Sul mio sudore.
Su tutti gli ore del mondo!
Lo giuro!
[op.cit. e applauso a Samanta K. Milyon Knowles]
Chi è in cerca di un libro con bambini ben confezionati che facciano i buoni, che righino diritto, che siano esempio edificante per gli altri, lo lasci giù: Kerstin non è nulla di tutto questo.
Chi invece è in cerca di un libro abitato da bambini un po' difettosi, ossia che siano sia ombrosi sia luminosi, onesti e bugiardi, indifesi e robusti, affettuosi e opportunisti, lo legga.
Subito!
Carla
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