venerdì 10 ottobre 2025

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

LASCIA E RADDOPPIA

Lo spazzolino o l'orso Nino? Mia Floridi, Chiara Ficarelli 
Il Castoro 2025 


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni) 

" 'Ma... hai preso l'ombrello?' 
Fuori il cammello, dentro l'ombrello. 
'E le mutandine?' 
Fuori le macchinine, dentro le mutandine.
'E i calzini?' Fuori i pinguini, dentro i calzini '
E lo spazzolino?' 
Fuori l'orso Nino, dentro lo spazzolino." 

Famiglia in partenza. 
Papà in arrivo con la macchina e la mamma di Teo mette alla prova il suo bambino: prepararsi la valigia da solo. 
Il motto è: prendi solo l'essenziale! 
Lui in una stanza, lei nell'altra, entrambi stanno preparando i bagagli. E se è vero che è solo l'essenziale quello che va portato, Teo non ha dubbi: i suoi giocattoli sono l'essenziale! 
Alla mamma, che sta occupandosi dei propri bagagli, però viene un dubbio. Alle madri vengono sempre dubbi. 
Dalla sua camera da letto in penombra non può controllare che effettivamente Teo stia mettendo nel suo piccolo trolley le cose necessarie. E così, a voce alta gli snocciola il necessario da avere con sé in vacanza... La valigia che già faticava a chiudersi con i soli pupazzi, ora scoppia. 
Se prima Teo era a un bivio tra ombrello e cammello, ora è a un trivio: ombrello, cappello o cammello? Mutandine, macchinine o pantofoline? 
Bisogna trovare una soluzione e Teo la trova! 
E chi è senza peccato, scagli il primo bagaglio... 

La valigia è lo specchio di chi la fa! Non posso dimenticare il mio orgoglio interiore di fronte allo zaino compatto e sodo di mia figlia in seconda media alla partenza con la sua classe: occupava un terzo del volume dei trolley rosa di molte sue compagne. Ma ricordo anche, con tenerezza e comprensione autentica, il sacco americano - un cilindro alto un metro - pieno dei peluche di quella stessa figlia, ma 10 anni prima, che ci intimava di portare con noi ovunque andassimo...
Quindi il libro di Mia Floridi e Chiara Ficarelli non può passare inosservato sotto gli occhi di una che dei bagagli ne ha fatto una religione.
 

Non mi sento di definirlo un libro epocale e indimenticabile, ma ha almeno alcune caratteristiche che lo rendono interessante e piacevole. 
La prima è proprio la questione che pone. Ossia, cosa si intende per essenziale? E l'essenziale per una madre è davvero l'essenziale anche per un figlio? E l'essenziale per un ragazzino delle medie (provare per credere).
E qui si apre il solito invalicabile baratro tra il mondo degli adulti e quello dei ragazzini. 
Ammetterlo da parte degli adulti sarebbe già un passo avanti, nella giusta direzione.
La seconda questione, assolutamente taciuta dal testo, se non per un accenno sul finale, mette ancora più in evidenza il diverso valore della parola essenziale per gli adulti. Almeno per quelli di questa famiglia... Questo scarto, seppure lieve, tra quello che il testo snocciola, come una litania, e quello che Chiara Ficarelli mette sul foglio rappresenta il divertimento sostanziale del libro. 
A parte il gustoso testo in rima, ovviamente. 


Mi ha fatto sorridere, spippolando qua e là in rete, notare che altri pareri su questo libro semplicemente hanno ignorato questo scarto: nessuno sembrerebbe essersene accorto. 
Ci si è dilungati preferibilmente sul valore delle scelte, sulla ricerca di autonomia cui ogni bambino dovrebbe aspirare - si intende tutte belle cose - ma il sense of humor che sul finale si accentua un bel po' non è stato proprio visto. Il fatto che nessuno sia del tutto senza colpe, in questa storiellina, è passato sotto silenzio. Ma è lì sotto gli occhi di tutti. Perché non notarlo? 
Come spesso accade, è l'edificante che diventa vincente.


Pazienza.
Ecco, la terza cosa è proprio il gustoso testo in rima cui si è accennato prima. 
Per questa caratteristica il libro va necessariamente letto ad alta voce. Ed è stato scritto sapendolo bene.
Va scandito il ritmo tamburellante dei diversi rovelli che il bambino si pone. 
Nella prima metà del libro, di fronte alla facile scelta fra giocattolo e indumento, per poi crescere di intensità quando la scelta raddoppia: indumento, indumento o giocattolo? 
Per poi fare un breve respiro e partire con il crescendo finale! 
E scoppiare a ridere di gusto sull'ultima tavola.
Divertente: da mettere in valigia. 


E se per caso non ci stesse, da portarselo comunque, stringendoselo al petto!

Carla

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