lunedì 22 settembre 2014

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

L'UOMO DEI DESTINI

L'uomo dei palloncini, Giovanna Zoboli, Simone Rea
Topipittori 2014


ILLUSTRATI PER MEDI (dai 6 anni)

"L'uomo dei palloncini conosce ogni bambino di ogni paese e città. È questa la sua specialità. E per ognuno sa cosa è meglio."


Arriva nella notte con il suo camioncino che al mattino, con la pioggia o con il sole, si apre come una valigia. E con lui c'è la sua ragazza che vende un mondo fatto di torroni, caramelle e mandorle zuccherate. L'uomo dei palloncini è il signore dell'aria leggera di cui sono fatti i diversi animali che, attaccati ad un filo, lui lega ai sottili polsi dei bambini. La sua grande abilità è proprio quella di saper scegliere per ciascuno di loro il palloncino più adatto. Ad una bambina offre una stella, due delfini gemelli ai fratelli in lite. Ad un neonato dà un orso che guarda lontano. La sua sapienza viene da un tempo lontano, un tempo sospeso, fatto di attesa per il momento perfetto. E ogni bambino, dopo aver ricevuto il giusto palloncino, ha davanti a sé un nuovo percorso sul quale avviarsi. Compiuta la sua semplice e meravigliosa missione, nella notte, l'uomo dei palloncini riprende il suo camioncino e torna a casa. La sua ragazza gli dorme accanto mentre lui, unico, veglia e conta le luci del mondo.


Ci sono figure, banalizzando potremo forse definirli personaggi, che si insinuano nella mia anima e da lì non vanno più via. Credo dipenda dal fatto che la loro esistenza sia sta generata dall'anima prima ancora che dalla mente. Penso all'Angelo delle scarpe (Topipittori, 2009), penso al Signor Nessuno (Topipittori, 2008), penso all'Omino e al Dio (Topipittori, 2011) che si incontrarono un giorno. E penso alla Vecchina che sa fare i pani d'oro (Topipittori, 2012). E allora mi accorgo che c'è un filo che li tiene uniti, un filo che parte dalle scelte di un editore.
Il Signor Nessuno o l'angelo che arriva sul balcone di Simone sono fratelli dell'uomo dei palloncini. Sono creature che arrivano da lontano, che passano nel nostro mondo, ci attraversano, e dopo il loro incontro nulla è più come prima. La luce che emanano crea in noi stupore perché da un lato li illumina ma dall'altro li rende anche indefiniti, come se una sorta di aureola li avvolgesse.


Chi sia in effetti l'uomo dei palloncini, io lo posso stabilire solo per me. Non sono capace di farne un'esegesi che valga per tutti. Un po' come accade in poesia, ogni lettore che leggerà questo libro elaborerà la propria chiave interpretativa. E questa è la potenza della scrittura!
Dunque il mio 'personalissimo' uomo dei palloncini assomiglia a colui che tiene in mano il filo del nostro destino: per chi crede può essere dio, ma può essere anche un Maestro, o un ladro di bambini, ovvero un traghettatore di infanzie, come è Felix nel Ci sono bambini a zig zag di Grossman (Mondadori, 2007).
Simone Rea sembra darmi ragione nel farlo apparire dal buio, appena uscito da una galleria del mistero e farlo uscire di scena a 24 ore esatte di distanza, infilandolo in un tunnel altrettanto misterioso. Tutto ciò che c'è in mezzo è colore e brulichio di persone. Un crescendo quasi sonoro che dilaga e 'allaga' la pagina, fatta di mille facce diverse. Il ricordo che ho dei miei uomini dei palloncini, quelli veri, era esattamente così: grappoli di colore in perenne movimento e moltissimi piccoli nasi all'insù.
Unici momenti sospesi, esattamente come accade in un salto, sono il coraggio del leone e l'infanzia dell'elefante. E poi c'è lui, quel piccolino: grandi occhi e grandi occhiali, muto dalla meraviglia davanti al suo nuovo palloncino. 

E dentro di lui ci siamo stati tutti noi.

Carla


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