mercoledì 30 gennaio 2019

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


MA COS'È POI, UN UOVO?

Kiwi, Carmen Posadas, Alessandra Manfredi (trad. Mirta Cimmino)
#Logosedizioni 2018


ILLUSTRATI PER MEDI (dai 7 anni)

"Per settimane, Cane covò quell'uovo bianco pieno di macchie marroni e se ne prese cura. Lo portò nella sua casetta e preparò una specie di nido caldo apposta per lui, pieno di paglia e piume. Come ridevano i colibrì, le anatre, i porcellini e le galline a vederlo così, steso sull'uovo giorno e notte per tenerlo al calduccio!
Così passarono i giorni."

Antefatto: pacchetto portato dal postino di buon'ora nella fattoria. Grande come una scatola da scarpe, viene da lontano e forse non sarebbe mai dovuto arrivare lì. Tutti gli animali sono molto curiosi di aprirlo, ma Cane, in qualità di guardiano, li mette per l'appunto in guardia sull'aprirlo. Meglio gettarlo da chiuso nel fiume per evitare spiacevoli sorprese. Spetta al colibrì il merito di aver suggerito di aprirlo prima di gettarlo, per verificarne l'effettiva pericolosità.


Apertolo, si scopre che contiene un uovo che nessuno reclama come proprio e che nessuno vuole prendersi in carico. Tranne Cane che lo cova fino al momento in cui il guscio si incrina e ne esce un curioso animale, diversamente bello. Fine dell'antefatto.
Zampe da gallina, becco da colibrì, pelo setoloso da maiale: tutti, tranne Cane, lo trovano bruttino e compatiscono chi deve prendersene cura. 
Tutti riprendono la vita di sempre e lasciano Cane alle prese con la sua nuova paternità. Illuminante è la vecchia rondine che ha girato il mondo, e che informa il novello padre che il suo bambino è un piccolo kiwi, giunto dall'Australia. Essere esotico lo renderà famoso, commenta la rondine. Notizia questa che fa riaffacciare tutti coloro che se ne erano disinteressati prima: la gallina lo pretende, in nome delle sue zampe, i maiali per il pelo, e anche il colibrì per quel becco aguzzo che tanto gli ricorda il suo.
Nonostante allevare un figlio richieda tanto lavoro e dedizione, Cane non cede di un passo: kiwi starà con lui perché è lui quello gli ha voluto bene ancor prima che il guscio si incrinasse...

Piccolo il kiwi, piccolo e grande il libro.


Nella collana La biblioteca della ciopi, Logos raccoglie storie per piccole mani di piccoli lettori. Sono storielline più lunghe di quelle che si leggono negli albi, ma rilegate con meno pretenziosità. Il formato conferma l'intento di creare una edizione economica di una lunga serie di titoli. Kiwi è uno dei primi.
Fin dal principio ci si rende conto di essere davanti a libri per lettori autonomi, ma alle prime armi che si cimentano con testi un po' più impegnativi, con una narrazione di una certa complessità, in questo caso data dall'intreccio di molti personaggi comprimari.
Il breve racconto di Carmen Posadas, ottimamente tradotto, è molto piacevole perché dimostra un suo equilibrio interno, basato su uno schema già ben conosciuto e di sicura presa, mutuato dalla tradizione popolare, ovvero l'avvicendarsi di vari animali che, per ragioni diverse, decidono di non fare 'qualcosa' e poi per ragioni altrettanto diverse, decidono di ripensarci, ma troppo tardi. Lo schema è analogo, per esempio, a quello di favole come La gallinella rossa. Tutto ruota intorno ai due indiscussi protagonisti: Cane e Kiwi, che sono il timone della storia cui Alessandra Manfredi dà grande espressività. 
 

La bellezza sta nella rielaborazione personale che la scrittrice uruguaiana dà di questo canovaccio, attraverso tante minuscole varianti narrative. Si pensi per esempio alle motivazioni che i singoli animali adducono: il colibrì non può prendersi cura dell'uovo perché rischierebbe di non potersi più godere la vita, i maiali dovrebbero lavorare per mantenerlo e quindi non se ne parla, la gallina si mette il grembiule e va dai suoi pulcini.
Piccole perle lucenti sono le sue incursioni nel mondo umano, come per esempio la brillantina per la cresta del gallo, il lavaggio dei piatti della cena da parte di Cane. Insomma, cose così che hanno l'intento di essere riconoscibili ma che nel contempo risultano totalmente fuori contesto. Bello, anche perché Alessandra Manfredi non ne tiene conto nei disegni che, al contrario, stanno ben fermi su una resa tra la mimesi e lo specchio dell'anima, forse per non cadere nello stereotipo spesso lezioso e già stravisto dell'animale che indossa panni umani.


A tutto questo, che è già parecchio, si aggiungono un paio di grandi questioni universali, che vengono messe giù con nonchalance da Posadas: la prima, un uovo è già 'qualcuno'? La seconda, invece, ruota intorno al concetto di responsabilità. Cane è esplicito in tal senso: se il pacchetto non lo avessi aperto, lo avrei potuto buttare serenamente in acqua, ma, una volta conosciuto il contenuto, non è più possibile ignorarlo.
Accidenti, come è vero. E da qui, il senso di responsabilità.
A rendere Kiwi una storia bella da leggere e da far leggere, contribuisce il marginale dettaglio che l'accudimento e la tenerezza poggiano solo sulle valenti spalle di Cane, maschio.

Carla


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