lunedì 10 giugno 2019

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


'FAR ENTRARE UN PO' DI BELLEZZA' 
a Rosa M.

Tuono, Ulf Stark, Marcus-Gunnar Petterson (trad. Laura Cangemi)
Iperborea 2019
 
 NARRATIVA PER MEDI (dagli 8 anni)

"'Vero che i giganti fanno venire una fifa tremenda?' 'La cosa più tremenda dei giganti è che non esistono' disse mio padre.
E lui che ne sapeva? Non leggeva mai le fiabe. La mamma invece sì. Praticamente si occupava lei di tutto, tranne che dello studio dentistico.
Comprava da mangiare. Faceva le pulizie. Stava dietro a malattie e compleanni dei parenti, ci lavava i vestiti, preparava i dolcetti e ci consolava quando aravamo tristi.
Faceva tutto senza lamentarsi.
A due sole condizioni."

E le condizioni sono farle suonare il piano ogni sera per una ventina di minuti e farla andare da sola in bici un pomeriggio del fine settimana all'eremo.
L'eremo, una capanna nel bosco ereditata da uno zio scrittore fallito, è il posto dove lei va a ritrovare se stessa: nel silenzio ascolta i rumori d'intorno e non fa niente, se non godersi la solitudine e sognare tranquilla.
Ulf, che avrà otto anni, sa bene che un po' di solitudine è bellissima da assaporare, ma sa anche che troppa solitudine è sintomo di qualcosa che non va. E il gigante Tunesson, detto Tuono da lui e dal suo amico Bernt, è troppo solo. E questo omone con le camicie con i fiori, con le manone e il vocione, una bocca di denti d'oro, agli occhi dei due amici è fin troppo strano nella sua vita da eremita: ed è così che diventa un gigante che intimorisce e incuriosisce allo stesso momento.
Questa storia intitolata a un presunto gigante ruota intorno ad alcune belle sorprese che la vita riserva e ad alcuni errori che nella stessa vita si fanno, ma che poi si rimediano, seppur sacrificando un tesoro prezioso.

Quarto nella serie di uscite dedicate a Ulf Stark dentro Iperborea, Tuono porta in sé alcune gemme preziose.
A parte la riconferma che Ulf Stark, in uno con Laura Cangemi che lo traduce, ha una scrittura felice e puntellata di ironia e uno sguardo sull'infanzia di rara quanto lucida onestà di pensiero, fatto che ce la restituisce, l'infanzia, nella sua complessità, ma di questo si è già detto altrove. A parte questo, in Tuono a gemme si aggiungono gemme.
La più interessante risiede nella sua capacità di far raccontare i 'grandi' dai piccoli. Un padre dentista 'scettico', una madre che rivendica per sé la possibilità di avere spazio per la propria persona, un vicino di casa, quanto meno insolito. E ancora di più far vedere come la realtà possa essere interpretata in modo diverso, a seconda che si sia bambini o che si sia adulti. Parrebbe un'ovvietà, ma non lo è affatto.
In particolare se si tiene conto che è un adulto a scriverla.
Un esempio illuminante è il Bernt raccontato dal papà dentista e il Bernt raccontato dal piccolo Ulf.
La seconda, che almeno in parte dalla prima deriva, sta nei ragionamenti che questo bambino mette in essere su questioni ben più generali: per esempio la consapevolezza che ogni persona - grande o piccola che sia - abbia il diritto di dedicare del tempo e dello spazio a se stessa, alla cura della propria interiorità.
E penso alla sua sensibilità nel capire meglio di qualsiasi adulto il disagio della mamma.
O ancora le riflessioni e le conseguenti azioni che il suddetto bambino fa per coltivare la delicatissima pianta dell'amicizia. E a proposito di questo, di quanto sia facile fare o dire la cosa sbagliata e di quanto coraggio serva per correggere l'errore. Questa questione è uno dei nodi importanti del libro, intorno a cui tutto alla fine ruota.
La terza ha a che fare con la chimica. L'Ulf grande racconta attraverso la voce dell'Ulf piccolo una grande verità: l'armonia, e con lei la bellezza, è la risultante di una composizione delicata di elementi necessari che si combinano assieme secondo legami precisi. Se ne manca qualcuno, tutto va in pezzi


Mi riferisco per esempio al fatto che per suonare bene o per cucinare bene occorra sentirsi bene. Ma anche che nelle relazioni umane - come nella chimica - occorra trovare il giusto incastro, l'uno nell'altro, il giusto legame che tenga tutto connesso. E penso per esempio al perfetto equilibrio che chimicamente si è stabilito tra Ulf e Bernt, pur essendo il loro un rapporto di amicizia non esattamente simmetrico.
E se salta l'armonia, la bellezza, salta inevitabilmente anche il sogno. Libro necessario.

Carla

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