LA CREAZIONE E LA PUNTEGGIATURA
COM'ERA ALL'INIZIO, Heinz Janisch, Linda Wolfsburger
San Paolo edizioni, 2011
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 6 anni)
Questo libro, pubblicato in Austria nel 2009 è dedicato a Lilli, nata il 29 luglio di quello stesso anno. E' stato creato per raccontare a Lilli, bambina appena arrivata, e con lei a tutti quei bambini un po' più grandi che sfoglieranno il libro, da dove tutto ha inizio.
Sebbene il titolo paia assertivo, visto che manca il punto interrogativo (che però curiosamente compare nella scheda originale del libro austriaco...),
Heinz Janisch immagina che Lilli o un altro bambino un giorno si facciano la grande domanda, circa il punto di partenza di ogni vita. Si può credere o meno che spetti a Dio il primato creativo, ma la domanda resta lì, comunque sospesa, ma lecitissima.
Domanda che, peraltro, qualche anno fa Wolf Erlbruch con La grande Question (vincitore del Bologna Ragazzi Award nel 2004) si era già posto, in una prospettiva del tutto diversa, decisamente più laica e più intrigante.
Per chiarirvi le idee vi accenno brevemente la storia editoriale del libro di Janisch e Wolfsburger: in Italia, pubblicato dalla San Paolo, nella sua versione originale è stato pubblicato dalla casa editrice Wiener Dom-Verlag (vale a dire Editrice Duomo di Vienna), nel 2010 ha vinto il premio Miglior libro cattolico per bambini. Mi pare evidente che la chiave di lettura e quindi la risposta alla grande domanda sia piuttosto confessionale e come tale va trattata.
Tuttavia questo libro che parrebbe scontato nelle sue conclusioni, a ben vedere non lo è affatto.
La vera chiave di lettura che mi pare interessante da sottolineare e da proporre a un bambino è quasi nascosta nell'ultimissima pagina, al posto del consueto risguardo, quando ormai il libro si considera finito. Nell'ultima pagina, dopo che Dio ha decretato: sarai un uomo, sono le seguenti parole che mi colpiscono: So ist das (Ed è così). Jetzt (Adesso) e se giro la pagina, sorpresa!, leggo: spannend. Non è per spocchia che faccio riferimento al testo in tedesco, lo faccio perché penso che in originale il senso sia salvo, mentre nella traduzione italiana si perda un po', laddove la parola spannend è tradotta con meraviglioso, quando invece spannend significa avvincente, appassionante, emozionante, eccitante, elettrizzante (a voi la scelta).
Se toccasse a me parlare con dei bambini di questo libro, lascerei in secondo piano il fatto che spetti a Dio scegliere cosa creare, ma metterei alla ribalta il fatto che la vita di un essere umano è cosa avvincente, emozionante, appassionante ecc. ecc. Metterei in risalto anche la poesia di certe illustrazioni, la loro sottile contrapposizione -un cane al guinzaglio e un uccello che vola alto nell'aria; una tigre che salta e una lumaca - come pure il lievissimo filo di nessi logici che le lega -fiocchi di neve e orsi polari; alberi nei prati e cactus nei deserti.
Un illustrato che, se avesse goduto di maggior cura editoriale e grafica (che orrore le etichette per accogliere i testi!!!), avrebbe potuto essere ancora più interessante di quello che già è. E poi a me, che coltivo con cura l'arte del dubbio, quel punto interrogativo nel titolo manca tanto...
Carla
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