PICCOLI ESPLORATORI
Non dimenticherò mai una breve poesia di Molesini che dice così:
Ma come fare
con la paura del buio - la fine
di un gioco - la notte che viene
tutta nera come in un secchiello
è come un baco
che lento lento piano piano
ti cammina su per il braccio.
E, con un brivido,
pensi: "Ora che faccio?"
(Andrea Molesini, Tarme d'estate, Mondadori 1999)
Questo, per introdurvi ad un bel libro pubblicato da Kalandraka (www.kalandraka.it) che ancora una volta si conferma editrice brava, attenta e innovativa.
Un libro in cui - al posto del baco - compare un altrettanto pericoloso ragno:
IO E IL RAGNO, Fran Alonso, Manuel G. Vicente
Kalandraka 2011
ILLUSTRATO PER PICCOLISSIMI (dai 2 anni)
"Un bel giorno d'improvviso, un ragno grasso e brutto...
saltò giù dal cielo e atterrò sul mio corpo."
Se questa circostanza si verificasse con 100 bambini sono certa che 99 fuggirebbero urlando, dandosi convulsi schiaffi su ogni angolino di pelle, tirandosi i capelli, scuotendo la testa, per liberarsi del terribile ragno di cui sono inermi prede...ma il centesimo bambino, quello del libro, lui no. Anzi, allunga un braccio e tende un accogliente dito verso il ragnetto in planata libera.
E' evidente: siamo di fronte all'incontro di due animi curiosi, un ragno in esplorazione e un bimbetto nudo e riccioluto.
Il ragno, con accuratezza e determinazione, percorre passeggiando ogni recondito angoletto della superficie del bambino, dalle caviglie alla curva del collo. Ed il bambino, da parte sua, osserva e nota con attenzione che ogni parte del suo corpo esplorata rassomiglia ad un frutto diverso. E qui comincia il gioco: alluci tondi come kiwi, natiche vellutate come pesche, petto tenero come un fico. Un gioco che chiama dentro l'adulto lettore ad esplorare con il ragno, il corpo del proprio bambino. In questo, il libro si rivela irresistibile: impensabile leggerlo senza verificare di persona, se la schiena è davvero liscia come la buccia di un'anguria o le caviglie sono rugose come la buccia di un mandarino. Il libro, un eccellente quanto raro esempio di libro fotografico per i piccolissimi, è al contempo un buon catalogo di anatomia e un ottimo repertorio di frutti, e inoltre suggerisce al piccolo lettore nuove riflessioni di natura tattile sul mondo circostante.
E', in questo senso, un libro proprio intelligente, perché invece di chiudersi su se stesso, va a suggerire diversi, molteplici, inaspettati ulteriori percorsi di lettura.
Mi resta solo un impercettibile dubbio: perché il riccioluto bambino che si fa esplorare dal ragno, dalla metà del libro si alterna ad un'altrettanto riccioluta bambina?
Deve essere anche qui una questione legata alle quote rosa...
carla
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