QUANDO STRAPPARE LE PAGINE
NON E' UN PECCATO...
NON E' UN PECCATO...
LIBRETTO POSTALE, Franco
Matticchio
Vànvere, 2012
ILLUSTRATI (per tutti)
"Che tu stia facendo wind-surf
a COPACABANA scalando in solitaria l'HIMALAYA attraversando su una
canoa il lago TITICACA rincorrendo una lepre nella Foresta Nera o
aspettando il treno con 15 minuti di ritardo a CANEGRATE, ricevere
una cartolina fa sempre piacere."
Molto vero: ricevere cartoline a me fa
molto piacere e siccome non tutti la pensano come me, spesso mi
capita di farne espressa richiesta a chi sta partendo. So di dar loro
una difficile incombenza, ovvero trovarne una carina, trovare il
venditore di francobolli per affrancarla, trova la cassetta della
posta per imbucarla, ma tant'è il desiderio che la richiesta parte
comunque.
Mandare cartoline è un usanza che sta
cadendo in disuso, scalzata da SMS o da MMS, ma noi teniamo duro e
adesso più che mai, visto l'ultimo 'libro' di Matticchio per la
giovane e gagliarda Vànvere.
È un 'libro' che si smonta, che manda
in giro per il mondo una parte di sé, pagina per pagina, cartolina
per cartolina.
Se siamo i mittenti a noi resterà la
mezza pagina interna, quella tenuta insieme dalla rilegatura e
potremmo sfogliarla con nostalgia ricordando l'altra metà della
pagina che invece è partita per il suo viaggio postale. Ma a noi
mittenti restano anche i sedici strepitosi disegni di Matticchio che sono
sulle pagine pari, nonché i sedici francobolli da collezione. Non è
poco.
Così le sedici cartoline partono con
un nostro pensiero scritto nell'apposito spazio bianco retrostante,
ma partono anche con un nostro pensiero inespresso che è quello che
abbiamo fatto nello scegliere un disegno preciso per quella persona
precisa.
L'arte di mandare cartoline sta proprio
in questo: nel saper scegliere il messaggio illustrato per il
destinatario a cui stiamo pensando. È un gesto di affetto, di
attenzione, di cura verso un vecchio amico, una nonna rimasta a casa,
un collega rimasto in ufficio, un amico conosciuto in vacanza...
Mandare cartoline mette in
comunicazione, con una modalità magari desueta, con tempi dilatati
(che bello!!) ma con un valore in più, quello di non poter sparire
con una ditata sul tasto delete. La cartolina resta e resta il
pensiero che porta su di sé.
L'altro grande pregio di questo
Libretto postale sta nel fatto che, sfogliandolo, ogni disegno
di Matticchio ci 'suggerisce' involontariamente un potenziale
destinatario. È un esercizio molto divertente quello di immaginare
di collegare un disegno a una persona: lo si può fare ragionando per
contenuti, ovvero quello scoiattolo che cucina nella sua tana si
potrebbe mandare ad un'amica cuciniera. Per un criterio di
somiglianza manderei quella con il cane che fa pipì sulla lampada al
piccolo Arturo, bassotto della mia amica Gisella, che spisciazza per
casa mia ogni volta che viene a trovarmi...Ma le associazioni possono
essere mille altre. Ognuno troverà le proprie.
E quindi questo 'libro' si rivela ben
più di quello che sembra. Non è solo un libro di cartoline, è
anche un libro girovago, un libro che ti fa ridere, un libro che ti
fa pensare agli amici, un libro che mette in comunicazione...ed è un
soprattutto un imperdibile 'bestiario', fatto di immaginazione, di
assurdo, di stupore e di molta poesia. Ogni piccolo francobollo, ogni
cartolina e ogni pagina, spalancano mondi sempre diversi e sono tra
loro in comunicazione pagina dopo pagina, pinguini con pinguini,
elefanti con elefanti, gatti con gatti.
Non dimenticate che questo è un libro
che non si può non avere sempre a disposizione sulla scrivania o,
partendo, nella valigia delle vacanze....
(qui per acquistarlo).
Carla
Noterella al margine. Difficile
classificare questo 'libro'. Non è propriamente un libro, non è
propriamente un albo illustrato, non è propriamente narrativa, non è
propriamente poesia, ma è propriamente un po' di tutte queste cose
insieme. Ed è soprattutto una grandiosa idea. Terzo libro degno di nota dalla fiera.
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