CORRI, UOMO, CORRI!
ANDIRIVIENI,
Isabel Minhós Martins, Bernardo Carvalho
La Nuova Frontiera
Junior, 2013
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)
"Molto tempo
fa, camminavamo lentamente: per giorni e giorni, alla ricerca di cibo
o di un buon riparo dove passare la notte.
Alle volte, gambe in
spalla, correvamo pure.
Poi siamo montati a
cavallo, abbiamo inventato ruote e carrozze, automobili, treni e
barche, aerei e razzi."
Quando ci siamo seduti
alla guida di un mezzo di locomozione che in sempre meno tempo ci
portava di qui e di lì, quando abbiamo capito che eravamo riusciti a
dominare il tempo, le distanze, la fatica allora abbiamo pensato di
essere padroni incontrastati del mondo e anche un po' dell'universo
(io, quella bandiera americana sulla luna non la riesco a mandare
proprio giù...)
E se siamo diventati
dominatori di spazio e tempo ci siamo mossi sempre di più e abbiamo
cominciato a spostare cose e persone: un vero e proprio andirivieni.
Ma a che prezzo?
Abbiamo scomodato aria, acqua e terra. Abbiamo inquinato, abbiamo
rovinato, abbiamo distrutto, abbiamo prodotto veleno e rumore.
Prima, animale tra
animali, l'uomo si muoveva al ritmo della Terra. Ne rispettava le
leggi, ne curava il valore, ne preservava l'equilibrio.
Da sempre le rondini o
le farfalle cercano il caldo e attraversano interi continenti, senza
dover mai fare benzina. Le balene e i tonni vanno a partorire a
migliaia di miglia da casa, senza lasciare dietro di sé neanche una
goccia di petrolio. Gli gnu vanno veloci come la jeep dei cacciatori
che le inseguono, ma alzano solo polvere e niente monossido di
carbonio...
Testa e piedi vanno
usati con giudizio e forse sarebbe utile non dimenticare che un
tempo erano musi e zampe...
Difficile convincere un
ragazzino ad andare più piano, difficile convincerlo che arrivare
prima e arrivare ovunque è sempre una grande idea.
Andare veloci, far
arrivare cose e persone financo nell'angolo più remoto della Terra
ha un prezzo, un costo alto che si paga altrove, ovvero non alla
partenza e non all'arrivo: su questo possiamo cercare di farli
ragionare anche attraverso un libro così bello e colorato e così
movimentato.
Andare a scuola a piedi
(sarai più pimpante in classe, dopo due passi a piedi!), comprare
gli aranci a dicembre e l'uva a settembre (evitando di mangiare
quella che deve attraversare mezzo mondo per finire nel tuo piatto di
mangiatore esigente); queste sono tutte piccole pratiche quotidiane
che, passo dopo passo, contribuiscono a consolidare la coscienza di
un buon abitatore del mondo.
Ma attenzione! Non vi
stiamo dicendo di fermarvi (o per lo meno fatelo solo per il tempo
necessario a leggere questo libro, o un altro) ma vi stiamo dicendo
di andare, di andare però un po' di più con le vostre forze, con i
piedi (ali o pinne, fa lo stesso) e con la testa come fanno balene o
farfalle, tonni o zebre.
E il confronto che
Isabel Minhós Martins fa con le rondini che dall'Artico arrivano
fino in Africa in cerca del caldo sembra proprio voler dire: non
fermarti, bambino, perché nessun luogo è lontano, se puoi contare
su buona testa e buoni piedi!
Carla
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