lunedì 9 settembre 2013

UNO SGUARDO DAL PONTE (libri a confronto)


FIUME LENTO


Il Po è il fiume, un mondo a parte che attraversa la Pianura Padana; soprattutto terre basse, terre verdi e fertili, tempi lunghi dell’acqua che scorre in un fiume imponente. Alessandro Sanna, in Fiume lento, ora pubblicato da Rizzoli, lo racconta per immagini senza testo, dividendole secondo le stagioni, alternando, come giustamente avviene, le nebbie impenetrabili dell’inverno


 e il gelo al calore soffocante dell’estate, fatto di grilli e di zanzare. Ricorda la gente di fiume, legata al dio Po che tutto dona e tutto toglie, come nelle grandi alluvioni; descrive la gente, gli animali di quelle terre come erano una volta, con i tabarri neri che sembrano corvi svolazzanti. Evoca i personaggi fuori dal comune che questi lidi un po’ selvaggi hanno abitato, come Ligabue, il pittore di animali feroci. A me, che queste terre ho frequentato, questi sapienti acquerelli evocano atmosfere, mi ricordano le distese dei campi ricoperti di brina, 


o la fioritura dei pioppi, tipici alberi frangivento, che in primavera ricopre tutto di una lanugine che sembra neve; il profumo dei tigli, che sa di estate. Le ‘strisce’ dell’illustrato raccontano pagina per pagina frammenti di vita: la corsa disperata a portare i sacchi di sabbia sull’argine per contenere la piena; le golene inondate, le sponde avvolte nella nebbia e, se è possibile dipingerlo, il silenzio dell’inverno. E poi le feste in riva al fiume, con la bella stagione, la nascita di un vitellino, intorno al quale tutti si radunano. Ma quello che più di tutto emoziona è il delta, là dove muore il fiume e nasce il mare, un luogo sospeso di silenzi e di grida d’uccelli.
Lo racconta benissimo Paolo Rumiz nel reportage del suo viaggio lungo il fiume, Morimondo, uscito l’anno scorso su Repubblica e ora portato in libreria da Feltrinelli: 'Uscire da uno spazio chiuso e vedere l'immenso orizzonte. Assistere al mistero di una linea che diventa spazio...avvertire lo sperdimento di un delta senza confini. Ascoltare le voci dei naufragati che chiamano dal profondo fin nelle brume del delta. Sentire che una cosa rinasce nel momento in cui muore. Sono cose che cambiano la vita.' 

 
Questo è il mondo ignorato di un grande fiume trascurato, sfruttato oltre ogni limite, ma tuttora affascinante e capace di generare un popolo, quella ‘gente di fiume’ che altrove non c’è. Rumiz per navigarlo ha disegnato una mappa lunga tre metri, scoprendo che nessuna mappa è precisa; settecento chilometri di natura in parte ancora 'inesplorata'. Nello stesso tempo un territorio piagato dalle attività criminali. Un fiume che nasconde segreti, che ha visto la ferocia della guerra e la ferocia del dopoguerra, raccontate anche in alcuni romanzi di Valerio Varesi. Incredibile a dirsi, un luogo che consideriamo banale e che non conosciamo affatto.


Eleonora

“Fiume lento. Un viaggio lungo il Po”, A. Sanna, Rizzoli 2013
“Morimondo”, P. Rumiz, Feltrinelli 2013

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