FIUME LENTO
Il Po
è il fiume, un mondo a parte che attraversa la Pianura
Padana; soprattutto terre basse, terre verdi e fertili, tempi lunghi
dell’acqua che scorre in un fiume imponente. Alessandro Sanna, in Fiume
lento, ora pubblicato da Rizzoli, lo racconta per immagini senza
testo, dividendole secondo le stagioni, alternando, come giustamente
avviene, le nebbie impenetrabili dell’inverno
e il gelo al calore
soffocante dell’estate, fatto di grilli e di zanzare. Ricorda la
gente di fiume, legata al dio Po che tutto dona e tutto toglie, come
nelle grandi alluvioni; descrive la gente, gli animali di quelle
terre come erano una volta, con i tabarri neri che sembrano corvi
svolazzanti. Evoca i personaggi fuori dal comune che questi lidi un
po’ selvaggi hanno abitato, come Ligabue, il pittore di animali
feroci. A me, che queste terre ho frequentato, questi sapienti
acquerelli evocano atmosfere, mi ricordano le distese dei campi
ricoperti di brina,
o la fioritura dei pioppi, tipici alberi
frangivento, che in primavera ricopre tutto di una lanugine che
sembra neve; il profumo dei tigli, che sa di estate. Le ‘strisce’
dell’illustrato raccontano pagina per pagina frammenti di vita: la
corsa disperata a portare i sacchi di sabbia sull’argine per
contenere la piena; le golene inondate, le sponde avvolte nella
nebbia e, se è possibile dipingerlo, il silenzio dell’inverno. E
poi le feste in riva al fiume, con la bella stagione, la nascita di
un vitellino, intorno al quale tutti si radunano. Ma quello che più
di tutto emoziona è il delta, là dove muore il fiume e nasce il
mare, un luogo sospeso di silenzi e di grida d’uccelli.
Lo
racconta benissimo Paolo Rumiz nel reportage del suo viaggio lungo il
fiume, Morimondo, uscito l’anno scorso su Repubblica e ora
portato in libreria da Feltrinelli: 'Uscire da uno spazio chiuso e
vedere l'immenso orizzonte. Assistere al mistero di una linea che
diventa spazio...avvertire lo sperdimento di un delta senza confini.
Ascoltare le voci dei naufragati che chiamano dal profondo fin nelle
brume del delta. Sentire che una cosa rinasce nel momento in cui
muore. Sono cose che cambiano la vita.'
Questo
è il mondo ignorato di un grande fiume trascurato, sfruttato oltre
ogni limite, ma tuttora affascinante e capace di generare un popolo,
quella ‘gente di fiume’ che altrove non c’è. Rumiz per
navigarlo ha disegnato una mappa lunga tre metri, scoprendo che
nessuna mappa è precisa; settecento chilometri di natura in parte
ancora 'inesplorata'. Nello stesso tempo un territorio piagato dalle
attività criminali. Un fiume che nasconde segreti, che ha visto la
ferocia della guerra e la ferocia del dopoguerra, raccontate anche in
alcuni romanzi di Valerio Varesi. Incredibile a dirsi, un luogo che
consideriamo banale e che non conosciamo affatto.
Eleonora
“Fiume
lento. Un viaggio lungo il Po”, A. Sanna, Rizzoli 2013
“Morimondo”,
P. Rumiz, Feltrinelli 2013
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