DITA, COME BRUCHI, NEI BUCHI
Bruchi tra i buchi,
Antonella Abbatiello
Emme Edizioni 2014
ILLUSTRATI PER PICCOLISSIMI (dai 2
anni)
"Oggi sono nati sette piccoli
bruchi. LUNEDÌ il bruco GINO mangia un pezzetto di MELA. MARTEDÌ il
bruco LINO mangia un pezzetto di PERA."
Nati tutti contemporaneamente dai loro
rispettivi ovetti, i sette bruchi, uno per ogni giorno della
settimana, hanno diete diverse. Per ognuno di loro c'è un frutto
differente da assaggiare: mela e pera, arancia, uva e noce. Per
ognuno di loro un nome lievemente variato: Gino, Lino, Nino e Pino.
Nell'ultima notte, i bruchi, a pancia piena, si addormentano. E il
mattino dopo, con il sole alto nel cielo, di loro non c'è più
traccia. Che ne è stato? L'ultima pagina colorata ce lo svela.
Dopo Buchi e bruchi
di Gek Tessaro (Lapis, 2014) ancora bruchi e ancora buchi nei libri
per i piccolissimi. Tutti nipoti di un capostipite mai
eguagliato, Il piccolo bruco Maisazio di Eric Carle (Mondadori,1989).
Questo nuovo libro di Antonella
Abbatiello per la collana Ullalà (il preferito è quello di
Alessandro Sanna, Mamma)
è pensato per bambini molto piccoli che però abbiano già una certa
dimestichezza con la pagina e con i buchi per voltarla.
I disegni, a collage, si staccano
leggermente dal fondo a colori uniti. I frutti, così come i bruchi,
hanno una forte linea di contorno, intorno a cui le forbici hanno
ruotato nel ritagliarne le sagome. Il taglio, apparentemente quasi
casuale, in realtà è sapientemente calibrato per dare un effetto di
spessore ai soggetti raffigurati.
Nel girare la pagina, i buchi non
coincidono mai tra loro e hanno, di pagina in pagina, forma
leggermente differente. A pagina girata il buco coincide con un i
vari fondi colorati in modo che rimanga in evidenza, come a
sottolinearla, la mancanza della porzione mangiata dal bruco.
Il testo, anch'esso pensato su
assonanze e ripetizioni, solletica il piccolo lettore ad anticipare
con la voce, la parola scritta. Si può immaginare una mamma che si ferma in
punti prestabiliti della lettura, per aspettare la risposta del
piccolino. In particolare, a parte i giorni della settimana che mi
paiono fuori portata per dei bambini di pochi anni, mi sembrano
divertenti i nomi propri dei bruchi, così simili tra loro, da poter
essere ripetuti in accoppiata con il frutto in questione.
Questo tipo di lettura è sottolineato
anche dalla grafica che ha messo in maiuscolo i nomi dei giorni della
settimana, il nome dei singoli bruchi e il nome dei frutti, come a
prevedere in quei determinati punti una lettura 'corale'.
La soluzione a collage che avevamo
visto in Facce (Topipittori, 2013) ci aveva convinto di più perché
innovativa ed emozionante, nonostante la raffinatezza e l'astrazione
di quelle pagine fosse una bella scommessa in mano a un piccolissimo.
Tuttavia anche questo cartonato più 'semplice' e più 'tradizionale'
appare interessante nel panorama piuttosto povero dell'editoria
italiana pensata per bimbetti piccolissimi con mani piccolissime con
dita piccolissime da infilare come bruchi in quei buchi.
Carla
Noterella al margine: peccato quegli accenti dei giorni della settimana tutti acuti e non gravi, come dovrebbe essere. So che perderò la guerra contro gli accenti sbagliati, ma nonostante questo non mi arrendo.
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