mercoledì 11 febbraio 2015

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

FRATELLI E CAPPELLI

Lo scambio, Jan Ormeros, Andrew Joyner


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"Carolina è molto, molto gelosa. Vorrebbe anche lei un grande bacio-sbaciucchio da Mamma Coccodrillo. Il giorno dopo Mamma Coccodrillo dice: 'Questo cappello non è quello che volevo. Andrò dal cappellaio a cambiarlo con uno che mi stia a pennello'. 'Fa la brava, Carolina, e bada al tuo fratellino' dice. 'Io torno subito'."



Carolina, lasciata lì all'angolo della strada con il passeggino e suo fratellino legato sopra e sbavante, rimugina. Questo bebè è insopportabile: sbava, puzza, non è divertente e si prende tutto lo spazio sulle ginocchia di sua mamma. Non è certo un fratello che le va a pennello, perché non cambiarlo e sostituirlo con qualcosa di meglio? Entrata nel Paradiso dei piccoli, negozio con l'insegna adatta, Carolina lo scambia con un cucciolo di panda che, con i suoi occhi gialli, piacerà di certo anche alla sua mamma. Ma il panda, sebbene non sbavi, ha gusti alimentari insoliti e divora, sotto gli occhi esterrefatti di Carolina, la seggiolina del bar. La piccola coccodrilla lo riporta immediatamente al negozio e in cambio prende un elefantino che però spruzza con il suo naso acqua ovunque e rompe la fontana. Nuovo cambio, nuovo cucciolo, nuovo problema: tigrotti, maialini, giraffe. Nulla sembra funzionare. Fino ad arrivare a un coccodrillino usato che sbava un po' perché sta mettendo il suo primo dente...Ma quello è suo fratello che a ben vedere, se confrontato con tutti gli altri, è quello che le sta più a pennello. 


Così, come se niente fosse, il coccodrillino riguadagna il suo legittimo posto sul passeggino e al ritorno della mamma con un nuovo cappello tutto è tornato come prima. Uniche non impercettibili differenze sono un nuovo cappello della mamma (che si intona perfettamente al vestito di Carolina...), un nuovo dentino del fratello, una nuova tenerezza di Carolina e la consapevolezza di essere amata almeno quanto suo fratello....

Un nuovo nato in famiglia, fratello o sorella che sia, porta scompiglio, altera gli equilibri, soprattutto quelli affettivi. Si chiama gelosia. Fratelli maggiori che diventano all'improvviso più piccoli dei piccoli, che cercano modi più o meno legali di sbarazzarsi del nuovo arrivato, che recriminano le loro conquiste di spazio, attenzione, affetto senza troppo successo. I piccoli, non ci si può fare molto, catalizzano tutto ciò che hanno intorno e l'unica cosa da fare è aspettare che passi e che i ruoli si ristabiliscano con naturalezza. Ma è dura!
In quel tempo di passaggio, di guado da una assoluta primazia a una condivisione alla pari, nella testa dei fratelli maggiori passano i peggiori pensieri.


Questo racconta con assoluta chiarezza e con grande ironia l'albo di Jan Ormeros e Andrew Joyner. Racconta la temporanea distrazione di un genitore, la gelosia di una bambina, la riconquistata armonia e la totale inconsapevolezza dei nuovi arrivati: fantolini che passano con disinvoltura dalle braccia di uno all'altro, continuando imperterriti a fare le uniche cose di cui sono capaci: puzzare, sbavare, non essere ancora divertenti.
Non è esattamente il primo albo che tratta questo tema sempre attuale, tuttavia a questa ultima declinazione tutta australiana del problema, vanno riconosciuti alcuni meriti. Il primo: il punto di vista, secondo cui i piccoli sono 'merce' a tutti gli effetti, corredati di regolare etichetta, come a dire cappello=fratello.
Il secondo: la grande onestà intellettuale nel raccontare i 'cattivi pensieri' che fanno i bambini. Il terzo: il ritmo vivace e incalzante. Il quarto e il quinto: il linguaggio che si srotola in bocca, felicemente, e negli occhi, allegramente. In una cittadina abitata da animali anni Sessanta c'è una vivacità fatta di finestre aperte di case molto popolate, di vetrine di piccoli negozi molto riforniti, da un via vai di mezzi di locomozione molto utilizzati e di un numero di cuccioli 'bambini' che smentiscono il livello zero della natalità. Divertimento puro nell'osservare alcuni particolari degli interni della casa di Carolina: uno su tutti la sequenza di foto ricordo che scandiscono la crescente delusione e il disappunto finale di questa novità in famiglia e incorniciano l'agognato bacio-sbaciucchio.


Una serie di piccoli gioielli brillano anche in alcune soluzioni di testo e nella bella traduzione fattane da Sara Ragusa: il migliore è lo 'spazio sulle ginocchia' che mi pare un modo geniale di definire concretamente il nocciolo della questione, ovvero saper condividere l'amore.

Carla

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