mercoledì 30 dicembre 2015

ECCEZION FATTA!


LUCI E OMBRE

La fine dell'anno è alle porte, e possiamo archiviare anche questa stagione commerciale, fra soddisfazioni, incertezze e qualche perplessità. Una luce chiara e fortissima ci mostra, almeno nell'ambito ristretto a me noto, una costante crescita delle vendite per quel che riguarda il settore editoriale dedicato a bambini e ragazzi; e, cosa ancor più rilevante, una crescita anche nei confronti dei prodotti che in questi anni si sono affiancati ai libri, settore che attrae l'interesse di molti librai. Dunque il libro tiene, il classico libro cartaceo, quello con cui sono cresciuta. E di questo mi compiaccio. Anche la qualità dei libri venduti sale: nella classifica di vendite nella fascia 6-14 anni, nella nostra libreria a dicembre vince alla grande Sepulveda, ed è il secondo in termini assoluti nelle vendite, con la sua Storia dei un cane che insegnò a un bambino la fedeltà, seguito dall'ultimo Diario di una schiappa. Portatemi a casa!, che comincia a perdere un po' del suo smalto.
Il terzo è, incredibilmente, Cuori di Waffel, ovvero non una novità di quest'anno. E fra i primi dieci compare anche Tutto può cambiare, una bella storia presentata dalla Giunti direttamente in edizione tascabile. E poi, come sempre, anche topi glitterati e guerre stellari in tutte le salse. Ma a Natale è fisiologico. Anche nei libri per i più piccoli vince un libro che non è affatto una novità, Un libro, di Tullet, e poi tanti titoli di Nathalie Choux, pubblicati da Gallucci.
Dunque vince soprattutto il cosiddetto 'catalogo', quell'insieme di titoli, che alcuni librai detestano, che costituiscono l'anima di una libreria: il senso delle scelte, delle selezioni, delle proposte, a prescindere dalla data di pubblicazione, viene messo alla prova e premiato da quei tanti lettori e lettrici che cercano proprio il 'consiglio' del libraio. Vincono i buoni libri, quelli le cui vendite crescono con il passaparola e con il contagio positivo da un lettore a un altro. 

 
Se tutto questo è positivo, vedo però un elemento di criticità, quest'anno, nell'ambito dei libri illustrati, meno capaci, rispetto all'anno passato, di convincere il nostro pubblico: soffrono le seconde prove, da Lindbergh a Mole town, da Mappe a Sottoterra sott'acqua. I libri della coppia Mizielinsky hanno comunque una marcia in più e funzionano efficacemente nel lungo periodo. Nello stesso modo è andato molto bene un altro libro 'vecchio', Zoottica, mentre le pur valide novità di quest'anno si sono attestate su valori non elevatissimi.
Non sono in grado di dire se questa preferenza data alla narrativa, rispetto all'albo illustrato, esprima una tendenza o solo una momentanea distrazione dovuta forse ad un'offerta non abbastanza convincente. Più e più volte abbiamo proposto albi e gli sono stati preferiti altre tipologie di libri.
Anche il vasto mondo dell'editoria per ragazzi sta cambiando: diversi editori della piccola e media editoria, la cui produzione ha letteralmente colmato dei vuoti nella proposta editoriale, sono cresciuti in modo considerevole. Altri si consolidano sempre di più, non potendo più essere considerati editori 'piccoli'. Altri ancora si concentrano su specifiche fasce d'età, con una proposta anche eccessiva. E c'è chi resta inchiodato nella sua posizione 'di nicchia'. Il che è più che legittimo, se non ci fossero poi delle aspettative rispetto alla vendita.
Dunque, una certa stanchezza nei confronti dell'albo illustrato, in un mercato, quello romano, che già non brillava da questo punto di vista.
E se vogliamo parlare di ombre, non posso che chiudere pensando proprio alle librerie romane: come molti e molte sanno, un'intera catena di librerie indipendenti è a rischio di chiusura e quest'eventualità segnerebbe l'ulteriore impoverimento di una 'piazza' già in grande sofferenza. Non ha senso ricordare quante piccole librerie, specializzate o no, hanno già chiuso e come le nuove aperture o la crescita qua e là di alcuni punti vendita non compensi minimamente quello che si è perduto. Roma è una città non molto amica dei libri, non è molto amica dei lettori e delle lettrici, delle biblioteche e dei bibliotecari. Fatico a pensare che possa definirsi amica di bambine e bambini. 
Il declino si vede anche da questo.

Eleonora

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