I COCCODRILLI CON LA CUFFIA
Le olimpiadi
degli animali, Virginie Morgand
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(dai 3 anni)
"1 coppa in
palio, 2 colpi di fischietto, 3 ostacoli caduti, 4 linee a terra, 5
morbidi cuscini, 6 metri dice l'arbitro..."
Il
legame forte che lega lo sport ai numeri è sotto gli occhi di tutti.
Qui siamo in un ambito sportivo ai massimi livelli: i giochi
olimpici. Siamo altresì in una sequenza ordinata di numeri crescenti
che dall'1 vanno al 20 per poi prendere la direzione inversa verso
l'1, partendo dal suddetto 20.
Semplice
ed efficace come si prefigge di essere, sorta di abbecedario dei
numeri, o pallottoliere di carta.
Le Olimpiadi degli
animali, a parte riprendere un
titolo di un vecchio libro di James Stevenson (Mondadori 1999) in cui mi pare di
ricordare una sfida ad ostacoli fino all'ultima bava tra lumache,
riprende uno schema narrativo che altrove ha raggiunto ottimi
livelli. Penso a 100 Bears (Flying
Eye Books, 2013) che si spinge fino al 100 e che su questo è in
grado di costruire una narrazione serratissima e piena di buone
soluzioni che non annoiano il lettore, una volta capito il
meccanismo.
La
costruzione di una storia solo attraverso quaranta tappe, venti con i
numeri in crescendo e altrettante con i numeri decrescenti, sarebbe
stata forse troppo limitata, così Virginie Morgand, pur piena di
talento, preferisce ancorare i numeri al contesto sportivo tout court
e solo in rari casi costruisce piccole sequenze narrative all'interno
della doppia pagina. Con il giro di pagina si cambia disciplina
sportiva fino al momento in cui quando il calciatore coniglio numero
19 si fa male in campo, l'arbitro chiede una pausa di 20 minuti, e
poi è lo stesso coniglio con la maglia 19 che, trionfante, rientra
in campo. Ed ecco che si torna indietro.
La
semplicità del gioco suggerisce che il libro finisca nei repertori
di lettura di bambini e bambine in tenerissima età, per una lettura
condivisa e corale.
C'è
da augurarselo.
Se
nell'impostazione generale il libro non porta elementi di assoluta
novità, divertente anche agli occhi di un piccolo o di una piccola è
invece l'associazione tra l'animale e lo sport praticato: il canguro
con il salto in alto, l'orso con il sollevamento pesi, i felini nella
corsa a ostacoli. In alcuni casi dal divertimento si passa
all'ironia, come per esempio quando i coccodrilli -tra le corsie
della vasca olimpica- indossano vistose cuffie rosse.
In
questo contesto pensato per i piccolini e le piccoline riempie di
gioia il tipo di illustrazione. Per nulla convenzionale, si tratta di
un segno insolito, grafico, di gusto un po' 'retro' che allude in
modo programmatico ai cartelloni pubblicitari degli anni Sessanta
(quanto Blexbolex ha visto la Morgand, ci sarebbe da chiedersi), ma
nello stesso momento si qualifica per grande modernità ed energia.
L'uso di una paletta di colori base e primari che si fondono con un
tipo di segno che strizza l'occhio all'effetto serigrafico sembra
inserirsi nel panorama di libri importanti per il panorama italiano,
come Forte come un orso (Topipittori 2013), pur non
raggiungendone il livello 'espressionista' tutto tedesco e la qualità
del contenuto testuale che, nel caso del libro della Stangl, si apre a
molteplici chiavi di interpretazione.
Meno
aggressiva di JooHee Yoon, meno geometrica di Carl Johanson, meno
conturbante di Keith Negley, tuttavia a pieno diritto tra i nomi più
interessanti della giovane scena internazionale, la Morgand, se si spigola tra le sue cose, sembra aver molto da dire e c'è da
augurarsi che gli editori italiani, al pari di quelli stranieri (Wide
Eyed in testa) continuino a 'tenerla d'occhio' e a pubblicare i suoi
libri.
Carla
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