ti scrivo perché ho letto un libro.
Un gran bel libro arrivato per posta. Si intitola Ein Garten für den Wal.1 Che, tradotto in italiano, vuol dire Un giardino per la balena.
In verità il titolo originale suona così De tuin van de walvis.2
L'autore, non so se lo conosci, è Toon Tellegen. E' un bravo scrittore olandese, famoso per le sue storie piene di animali. E anche questo libro non fa eccezione.
Non ti illudere però che sia una storia acquatica con creature marine che nuotano di qui e di lì. Ce ne sono giusto un paio: uno squalo e un tonno di passaggio e un tricheco sul finale. In compenso ci sono, in ordine di apparizione, uno scoiattolo, una cavalletta, un orso, uno scarafaggio, un grillo, un'effimera, un riccio, una rana, una giraffa, una tartaruga, un bisonte, un albatro, un ippopotamo e un rinoceronte e ultima, come fanalino di coda molto luminoso, arriva anche la lucciola.
A Tellegen non dispiace evidentemente mischiare gli animali che nella realtà sarebbe ben difficile far incontrare perché per lui non è poi così importante raccontare le cose come accadono per davvero, ma piuttosto descriverle come la sua immaginazione le mette insieme.
Ed è per questo che per lui degli animali conta soprattutto l'aspetto fisico e le caratteristiche che lo contraddistinguono. Così quando ha bisogno di animali un po' spacconi fa entrare in scena ippopotami e rinoceronti (oppure elefanti goffi). Quando ha bisogno di un animale che si intenda di giardinaggio chiama alla ribalta una cavalletta...Quando ha bisogno di 'far filosofia' tira in ballo lo scoiattolo. Ahahaha...capito?
Anche la balena non sta lì per caso. Lei è grande e grossa e vive in mezzo al mare ma ha due cose in testa: una fontana con lo spruzzo e un sogno da realizzare. Proprio intorno al suo zampillo vuole che nasca un giardino per poter ricevere come si deve gli amici in visita.
A me piacciono tanto i libri con i sogni dentro.
Perché i sogni sono qualcosa che non c'è, sono modi diversi di immaginare la realtà. E forse Tellegen racconta spesso storie di animali sognatori perché la realtà non gli piace tanto.
Ti ricordi la storia dell'irace che voleva che almeno una sera il sole non tramontasse? E lui invece, inesorabilmente, a ogni tramonto andava giù, oltre l'orizzonte. Oppure ti ricordi dell'elefante combattuto tra il desiderio di arrampicarsi sull'albero e la consapevolezza che da lassù sarebbe crollato inesorabilmente? Ecco Tellegen, nelle sue storie, è bravo ad andare al di là di ciò che è inesorabile, al di là di ciò che è già deciso.3
Pensa che noia sarebbe se non fossimo capaci di scavalcare la realtà con l'immaginazione?
Ora ti devo salutare perché vado a pensare un po' ai miei sogni.
Proprio come ha fatto la balena quando ha scritto la sua lettera alla cavalletta.
Ah, scrivere lettere che bella cosa è.
Dormi e sogna! E domani scrivimi!
Formica
che bello ricevere una tua lettera.
Non ci crederai, ma anche io ho qui con me una copia dello stesso libro.
È una coincidenza davvero straordinaria.
Ho fatto un sogno: andavo per mare e incontravo una balena, e per conversare con lei cercavo di salire sul suo dorso, che ovviamente era troppo scivoloso, e così non trovavo modo di starci comodo. Alla fine mi sono svegliato tutto agitato e mi è tornato in mente proprio questo libro. E mentre lo cercavo, pensavo.
E sai a cosa pensavo? Pensavo al mare.
A tutta l’acqua blu che contiene, e a tutti quei pesci che navigano nell’azzurro e a quanto mi piacerebbe saper nuotare nel mare come una balena, libero in uno spazio senza confini.
Il mio sogno è proprio quello di vivere un giorno come la balena, mi stavo dicendo, quando ho trovato il libro. Sfogliandolo, ho notato che nelle illustrazioni di Annemarie van Haeringen mancano i colori del mare! I pesci sono verdi e marroni! Il mare è nero, o grigio, o addirittura bianco. Eppure la sensazione del mare liquido e trasparente c’è lo stesso, perché la tecnica che lei ha usato ha un risultato trasparente e acquoso. Sarà acquerello o piuttosto ecoline? Il colore ha delle sfrangiature come se una goccia d’acqua fosse caduta sul foglio; si propaga sulla carta quasi non volesse star fermo al suo posto, e spesso gli inchiostri si diluiscono uno nell’altro come se tra loro non ci fossero linee nette di demarcazione.
È fantastica l’imprevedibilità che ha il colore in certi punti, come se a contatto con l’acqua avesse una vita sua propria e indipendente.
Mi son detto che è giusto così. Il sogno fa su di noi la stessa cosa che l’acqua fa sull’inchiostro, ed è in quella sfrangiatura che c’è la nostra libertà.
Cara Formica, mi piace sempre molto parlare con te di libri, mi sembra quasi che le nostre idee si mescolino formandone una sola.
Adesso voglio andare anche io a informarmi meglio sul mestiere del signor Tellegen.
Chissà cosa scopriremo.
Scrivimi presto.
Scoiattolo
[continua]
1 T.
Tellegen, Ein Garten für den Wal, Gerstenberg 2016
2 T.
Tellegen, A. Haeringen, Van
De tuin van de walvis,
EmQuerido's Kinderboeken, Amsterdam 2015
3 T.
Tellegen, M. Boutavant, Non sarai mica arrabbiato?, Rizzoli 2014
(trad. Manuela Calandra)
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