lunedì 20 febbraio 2017

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


RESISTENTE E DI QUALITÀ

La valigia rosa, Susie Morgenstern, Serge Bloch 
(trad. Tommaso Guerrieri)


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"La nonna non si era nemmeno preoccupata di incartarlo in una graziosa carta da regali, era semplicemente entrata tirandoselo dietro, come se fosse una paperella di legno. Il colore era già molto strano.
Chi compra una cosa di colore rosa per un maschio, e non di un rosa pallido, ma di un rosa sparato, un rosa da urlo che dice 'guardami'?
E allora tutti pensarono che dentro ci fosse qualcosa di utile, ma no, era completamente vuota."

Una valigia rosa, vuota, per quel bambino tanto amato che pesa tre chili quattrocentotrentasette grammi e che si chiama, ovviamente, Beniamino. In mezzo a una montagna di altri pacchetti chic contenenti regali chic perfetti e utili, quella valigia rosa shock ing è uno shock!
La prima, e unica, a mettere in dubbio il senso di un regalo del genere è la madre del bambino (nuora della nonna donatrice), ma si sa che tra suocera e nuora non corre sempre buon sangue...
Cosa se ne fa di un trolley rosa un bambino che non sa nemmeno camminare? si chiede la genitrice.


Molte cose, a ben guardare. Il bambino, difatti, la segue con gli occhi quella grande macchia rosa, la ritrova quando 'qualcuno' la nasconde, la usa come culla per sé e poi per i suoi pupazzi; è un ottimo garage per i camion, è perfetta come strumento a percussione, una utile stampella, e in fin dei conti è funzionale anche come valigia (!) e poi come cartella e, di nuovo, come valigia.
Il pupo cresce, diventa un bambino, poi un ragazzo e poi anche un uomo. E la valigia è sempre lì, resistente e di qualità. Fino al giorno in cui, facendo un compromesso con sé stesso, pensa sia arrivato il momento di allontanarsi da lei, pur senza lasciarla. E come è possibile farlo senza separarsene davvero?
Facile. Basta offrirle una seconda vita, affidandola a nuove piccole mani che sapranno di certo apprezzarla in tutto il suo colore. In tutto il suo splendore.

Entra come un treno in corsa la Valigia rosa di Susie Morgenstern e Serge Bloch, navigati conducenti di belle storie.
Nessuna deroga a preamboli, ad annunci che mettano il lettore sull'avviso. Il bambino è appena nato, è nelle amorevoli braccia di mamma e papà, si presume... In quelle parole e in quei disegni lui semplicemente non c'è. C'è invece una interminabile coda di persone che portano in mano pacchetti e pacchettini, e anche pacchettoni. Ognuno ha un regalo utile e perfetto che, girata pagina, si aggiunge ai piedini suoi, completi e minuscoli. 

 
E poi entrano in scena loro, le due indiscusse protagoniste della storia: una valigia rosa e una nonna originale. Una nonna che non fa mai le cose che fanno gli altri. 

 
Ed ecco che dietro quella nonna secca e allampanata con i pantaloni hippie, si nasconde Susie Morgenstern e Serge Bloch. Una donna americana che per amore di un matematico barbuto arriva in Francia con tre parole di francese in tasca...e poi diventa quello che è diventata: una strepitosa scrittrice di libri per bambini e bambine intraprendenti. E un illustratore che è un gigante dell'immaginazione. Maestro indiscusso del segno che, sul baratro dello scarabocchio o del baffo sul foglio, si impenna e vola altissimo lasciando tutti senza fiato. Un genio che semplifica e alleggerisce la complessità della vita.


Come a scuola, facciamo l'appello dei presenti nel libro.
Un contesto riconoscibile: un mènage familiare tra parenti stretti che brilla per scanzonata autenticità.
Uno spunto di partenza. Mettere qualcosa di inaspettato dove nessuno se lo aspetta: il rosa per un maschio e una valigia per un bebè.
Un ritmo da treno in corsa. Buona parte di un'esistenza, peraltro quella che poi fa la differenza, raccontata in poche righe e poche pagine.
Un tono irresistibile. Una ironia dispensata a pioggia nel guardare una madre ottusa che non si rassegna, un padre adorabile, una nonna che la sa lunga, un bambino/ragazzo/uomo che sa scegliere da che parte stare, e infine una novella sposa con la quale occorre fare i conti.
Una storia che svetta. Lontana da frasi fatte, luoghi comuni e convenzioni, fa propria una lettura della realtà inconsueta. 
Una idea di fondo condivisibile ma, a ben vedere, non così diffusa: sii te stesso e non quello che gli altri vorrebbero tu fossi. A cui se ne aggiunge una seconda, non da meno. Passa a chi verrà dopo di te i tuoi saperi, i tuoi pensieri, i tuoi valori.
La grandezza di due autori. La direzione decisamente contromano che entrambi, in totale armonia, prendono li conferma conquistatori nel tempo di una sicurezza di pensiero ed espressione, riconosciuta universalmente e non scalfibile.
Il coraggio di un editore. In una Italia in cui non si regalano libri di scienze alle bambine, in cui si fanno liste di proscrizione di capolavori 'non adatti', Clichy decide di scommettere contro il perbenismo.
Una traduzione scoppiettante. Come è giusto aspettarsi in un libro del genere.
Chi manca invece?


La retorica di un libro che poteva essere a tema e non lo è.
Evviva.

Carla






Nessun commento:

Posta un commento