LA CHIMICA DI UN INCONTRO
La lucertola e il sasso, Giovanna Zoboli, Massimo Caccia
"Il sasso è
caldo. Alla lucertola piace il sole.
La lucertola è
verde. Al sasso piace la primavera.Il sasso è fermo.
La lucertola è rapidissima
Il sasso tace. La lucertola ama il silenzio."
Non
svelo nulla se commento che sono fatti l'uno per l'altra. Entrambi
amano la quiete: a lei piace stare ferma e lui, per natura, non fa
mai gran moto e non ama chi lo fa. Questo è un altro motivo che li
tiene insieme. Come li metti li metti sasso e lucertola oppure
lucertola e sasso sono come pane e burro. perfetti assieme.
Lui
viene da chissà dove lei arriva da chissà quando e ogni giorno si
trovano e si scelgono: le lucertole e i sassi.Che bellezza! Giusto, viene da dire che bellezza quando si è di fronte a una così forte intesa, e non sto solo facendo riferimento a quella tra la lucertola e il sasso, ma più direttamente a quella evidente tra chi scrive e chi disegna.
E se mi è concesso un paragone, la lucertola è l'una e il sasso è l'altro.
Non
credo di dover dimostrare quanto sia guizzante la mente di Giovanna
Zoboli, ma mi piace qui assimilare Massimo Caccia a un sasso per
silenziosità connaturata, per rotondità e levigatezza del suo
segno.
Della 'sassitudine' prende a prestito da un lato certa propensione alla pacatezza e dall'altro la consistenza piena, senza smagliature dei suoi magnifici disegni. Alla pacatezza aggiungerei certa delicatezza, per esempio nella presentazione dei due protagonisti, rispettivamente 'assenti' nelle pagine che ritraggono i loro corrispettivi.
Provo a spiegare: il sasso è caldo si legge e si vede il sasso a fare bella mostra di sé, segue la frase alla lucertola piace il sole e la lucertola è assente, ma al suo posto è visibile un cerchio arancione che è il sole. La pagina successiva mostra la lucertola verde e al posto del sasso che ama la primavera compare solo una margherita il cui bottone centrale è di nuovo un sole, ma in scala ridotta.
Massimo
Caccia il meglio di sé lo esprime nei suoi animali, categoria che
predilige ritrarre. Anche in La lucertola e il sasso come
altrove sono colti - qui e ora è proprio il caso di dirlo - come da
un'istantanea con il flash che fa loro sgranare gli occhi, che li
immobilizza e li rende, e torna la sassitudine, minerali di se
stessi. L'altra sua capacità sta nel disporli all'interno dello
specchio della pagina in modo mai convenzionale.Della 'sassitudine' prende a prestito da un lato certa propensione alla pacatezza e dall'altro la consistenza piena, senza smagliature dei suoi magnifici disegni. Alla pacatezza aggiungerei certa delicatezza, per esempio nella presentazione dei due protagonisti, rispettivamente 'assenti' nelle pagine che ritraggono i loro corrispettivi.
Provo a spiegare: il sasso è caldo si legge e si vede il sasso a fare bella mostra di sé, segue la frase alla lucertola piace il sole e la lucertola è assente, ma al suo posto è visibile un cerchio arancione che è il sole. La pagina successiva mostra la lucertola verde e al posto del sasso che ama la primavera compare solo una margherita il cui bottone centrale è di nuovo un sole, ma in scala ridotta.
Già
altrove è stata sottolineata la cifra molto personale,
inconfondibile, delle sue opere, tele o illustrazioni che siano, una
sensibilità per i colori non comune e una capacità di alludere
attraverso il 'silenzio' di un disegno apparentemente algido a molte
cose che le parole tacciono.
La
qualità che riconosco in questo libro fatto di così poco sta
proprio nel non dire, nel grande silenzio quieto che avvolge questo
incontro, nell'instancabile togliere, sfrondare per raggiungere la
necessaria 'leggerezza' dovuta a una sapiente capacità di sintesi e
a un lavoro certosino di levigatura di testo e immagine. Tanto più
si purificano i due linguaggi comunicativi - quello testuale e
quello iconico - da ogni superfluo, tanto più la storia magicamente
assume carattere di universalità.Forse davvero la semplicità di un gesto in natura che diventa esempio cosmico di come funzioni quello che, per usare una parola modaiola ma maledettamente centrata, è la chimica degli incontri.
Nessun commento:
Posta un commento