mercoledì 31 gennaio 2018

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


AL TEMPO

Nicola Gardini, Il tempo è mezza mela. Poesie per capire il mondo
Salani 2018


POESIA

Ali

Il tempo qualche volta è un colibrì
Agita le ali avanti e indietro in fretta
Ma resta fermo come uno che aspetta
Poi all'improvviso è già saltato lì.



Il tempo è tante cose: è una vela che sparisce al largo, è una bolla di polenta che cresce sulla fiamma; il tempo è anche spazio, ovvero il numero di miglia che tiene lontane le persone. E come per incanto il tempo è anche questo stesso elenco, questo discorso che nasce dalla scelta lenta e attenta dei suoni giusti e li fa diventare poesia.
In un felice contrappunto il tempo è una, come i chicchi più o meno cotti in un unico risotto, ma è anche tutti -umani sassi bestie fiori frutti che si fanno compagnia.
Il tempo rassomiglia al vento che, passando sulle rose, le spettina e le scrolla, si porta via il profumo, le foglie ma qualcosa a suo ricordo, della rosa intendo, resta sempre perché "mai nulla muore".
Ma a declinare il tempo si può proseguire: c'è il tempo che stagna, c'è il tempo esatto, ci sono i mille nomi che esso può prendere (da anno a mese, da giorno a secolo) anche se a ben vedere è fatto solo di istanti e a parlar di tempo arriva come sempre il grande irrisolvibile enigma che neanche a Nicola Gardini è dato di sciogliere: che cos'è l'adesso, ovvero la più piccola frazione del tempo che noi conosciamo?

Così scrive:
La pioggia cade e intanto è già caduta
È presente e passata nello stesso
Momento
                    Così il tempo
                                             Accade adesso
Ed è pure la vita già vissuta


E il mistero resta un mistero. Ma va bene così.
Una quarantina, in realtà trentanove -come a voler sottolineare l'imprevedibilità che l'argomento porta con sé- riflessioni in versi sul senso del tempo, uno dei perni intorno a cui ruota l'umanità da che mondo è mondo. E non a caso il sottotitolo scritto nella polpa della mezza mela titolante recita testualmente: poesie per capire il mondo.
Ora si sa che la poesia, quella bella che attraversa la superficie delle nostre teste e muove le nostre sfere interne, è raro che finisca in un libro per i bambini (e non a caso la Salani si premunisce e correda il libro dell'immancabile fascetta gialla in cui una frase ambigua ci avverte che il libro è per tutti).
Dunque quando succede sarebbe giusto gioirne e darne notizia. Invece si ripete il consueto silenzio su un altro buon libro di poesia. Questo spaventa sempre un po' chi sta scrivendo e, da una rapida e superficiale indagine, si stabilisce che solo i più invasivi diffusori di novità editoriali (da Amazon a scendere fino ad arrivare al Sole 24 ore, e quest'ultimo mosso da un evidente opportunità di gioco di squadra) reagiscono al piccolo libro rosso di Nicola Gardini, il professore/poeta/pittore.E molto altro ancora.
Che dire? Peccato, perché il libro meriterebbe ben altra attenzione da parte di chi ha a cuore la buona letteratura. 


Il suo, quello di Gardini, è un modo mai scontato, al contrario acuto e pieno di nessi intelligenti, rigorosamente in rima; un criterio utile per poter ragionare del camminatore eterno che lascia orme piccole e grandi dietro di sé.
È sempre interessante l'angolo di visuale che, pagina dopo pagina, è in grado di cambiare, passando da un omaggio a quel gigante che è Proust, che sul tempo e sulla memoria ha intrecciato così tante riflessioni, a minuscoli dettagli come le gocce di pioggia che si rinnovano sui vetri. 


Le sue poesie in più di un'occasione sono attraversate da sottile ironia, come per esempio in Casa dove si racconta ciò che il tempo può fare in un luogo abbandonato a lungo; oppure si rivelano vera gioia saltellante per l'orecchio: Oh che ha il ritmo sincopato da tutti quei monosillabi piazzati in fondo al verso, con la dovuta eccezione a fine corsa.
Sulla porosità della carta un po' ingiallita, già vista in Salani, si alternano alle poesie alcuni leggeri disegni dell'autore, per loro è di rigore l'abito scuro.


Bello.

Carla

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