OLTRE LE FRONTIERE
Alla sua seconda prova come autore di
fiction, Carlo Greppi prosegue il viaggio ideale compiuto dal
protagonista del romanzo precedente, Non restare indietro. Qui, in
Bruciare la frontiera, per festeggiare in modo originale il
compimento del diciottesimo anno, Francesco decide di fare a piedi il
passaggio della frontiera fra Italia e Francia, ripercorrendo le
strade degli ebrei in fuga e degli emigranti italiani. In realtà non
è questo che ha in mente, vuole solo provare l’emozione, insieme
all’amico inseparabile Kappa, di compiere un gesto esemplare,
simbolico, come se l’oltrepassare quel limite segnasse anche
l’ingresso nell’età adulta. Oltre all’amico del cuore,
l’accompagna una lettera postuma dell’amatissimo nonno, che
racconta proprio di un passaggio clandestino, nei primi anni ‘60,
di una donna del sud, amata per una sola notte. Ma c’è anche
un’altra storia che viene ricordata e che risale ancora più
indietro, agli anni delle persecuzioni razziali: è la storia del
comandante Gruninger, guardia di frontiera svizzera, che disubbidì
alla legge, salvando molti ebrei e ricevendo in cambio molti anni di
emarginazione, prima di essere riabilitato e di entrare a pieno
titolo nel Giardino dei Giusti.
Questo è il background storico,
perfettamente documentato dall’autore, di formazione storica, che
rivive nei diversi passaggi di frontiera che i personaggi compiono
fra Italia, Francia, Svizzera.
Ma nel presente la nostra vicenda si
svolge in quella parte del confine italo-francese, che di recente è
più volte stato ricordato negli articoli di cronaca. Qui, dove molti
migranti tentano la sorte per passare in Francia, fra Ventimiglia e
Bardonecchia, si svolge il viaggio di Francesco e Kappa e la loro
vicenda si intreccia a quella di Ab, Abdullah, uno dei tanti che
provano e riprovano a passare dall’altra parte, dove lo aspetta
Celine, una ragazza conosciuta in chat.
In modo imprevedibile, questi destini
si incontreranno in un momento cruciale, a un posto di blocco, dove
è necessario saper fare la cosa giusta.
Questa in sintesi la trama,
caratterizzata dal continuo passaggio di narratore, fra Francesco e
Ab, ma anche passaggi temporali, in cui ritornano i ricordi delle
precedenti fughe, delle precedenti migrazioni. E’ una struttura
complessa che però riesce a convogliare l’attenzione del lettore e
della lettrice sul nodo esistenziale che il protagonista e il suo
amico devono affrontare: la legge va sempre rispettata, anche quando
è ingiusta? L’esempio del comandante Gruninger è calzante: un
rappresentante della legge che la infrange nel nome di più alti
principi morali. Ovvero, Antigone è qui con noi e ci interroga
ancora una volta su quanto miserabili e ingiuste siano le leggi
umane, laddove è l’umanità stessa a essere minacciata.
La tematica, importantissima,
dell’eticità delle nostre azioni, affonda le radici nella
riflessione sulla Shoah, sull’importanza di riuscire a rimanere
‘umani’ al di là delle convenienze, dell’obbedienza e delle
‘leggi’.
La nostra attualità è piena di
episodi che portano a questo ambito di riflessione ed è estremamente
importante trasmettere se non altro il germe del dubbio alle giovani
generazioni. Ma in questo romanzo, adatto a lettrici e lettori dai
tredici anni in poi, c’è anche molto altro, c’è soprattutto
l’invocazione di un diritto alla speranza che per sua natura si
coniuga alla giovinezza, il diritto anche al gesto esemplare, alla
ribellione eclatante, al credere comunque in un futuro migliore. O
nel futuro tout court.
E’ una miscela originale quella che
si sviluppa in questa narrazione, non sempre lineare ed immediata:
c’è molto della cultura, soprattutto musicale, dei più giovani,
ma sono molti i rimandi anche alla poesia del nostro Novecento. C’è
il romanzo on the road, ma c’è un approccio storico approfondito e
non banale. E non da ultimo, vengono poste questioni cruciali nel
nostro presente. Capisco il timore di argomenti ‘pesanti’, che
costringono anche i più giovani a riflessioni e discussioni
impegnative; ma è il mondo di oggi, con tutti i suoi allarmi e le
criticità, a richiederle.
Eleonora
“Bruciare la frontiera”, C. Greppi,
Feltrinelli 2018
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