lunedì 18 giugno 2018

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


DIRE ADDIO


Un albo illustrato dedicato ai gatti non è una novità e nemmeno il tema dell’addio lo è. Ma in questo, ‘Gatto grande, gatto piccolo’, di Elisha Cooper, tradotto da Chiara Carminati per Rizzoli, c’è qualcosa di speciale. E’ un delicato ritratto di vita familiare, in cui spiccano i gatti di casa. Prima un grande gatto bianco, che regna incontrastato nell’ambiente domestico, poi l’arrivo di un piccolo gatto nero. Il primo, già esperto della vita, mostra al secondo come si fa a stare al mondo, quando giocare e quando dormire, quando mangiare e quando andare a caccia. Si crea in questo modo un equilibrio perfetto, in cui ciascuno sa qual è il suo posto.


Passano gli anni e arriva il momento in cui il gatto bianco esce di scena, dopo aver condiviso col gatto nero anni e anni di felicità felina. E’ un momento difficile, per il gatto nero rimasto solo e per tutta la famiglia. Ma dopo qualche tempo, ecco affacciarsi alla vita familiare un nuovo gattino, e tutto ricomincia.
Questo albo illustrato ha diversi punti di forza: la capacità di sintesi dell’autore, Elisha Cooper, che per questo albo ha ricevuto la Caldecott Honor, nel raccontare con attenzione e cura la vita quotidiana dei gatti protagonisti, la vita che scorre, sempre uguale e sempre diversa, il momento in cui ci si conosce, ci si abitua l’uno all’altro e poi, inevitabilmente ci si lascia.
L’assenza di retorica è un tratto distintivo: sulla fine, sull’addio è facile far scorrere le lacrime. Qui la dipartita del gatto più vecchio viene raccontata con sobrietà, per quello che è, un momento doloroso e inevitabile del vivere insieme. E con la stessa sobrietà si racconta il nuovo inizio, la continuità della vita nello scorrere del tempo.


Infine, l’essenzialità del tratto, in un rigoroso bianco e nero, che descrive la felinità come solo un amante dei gatti può fare. Gli atteggiamenti, le abitudini, l’allegria scatenata e il sonno rilassato. Mi ha ricordato molto la Gabrielle Vincent di ‘Un giorno, un cane’, portato in Italia da Gallucci nel 2011, sia per l’essenzialità del tratto che per l’intensa compenetrazione con l’animo animale, la capacità di raccontare l’irraccontabile, cioè l’universo emotivo di chi non ha parola.


E’ un albo che può essere proposto, trasversalmente, ai bambini e agli adulti, trattando un tema universale che appartiene alla nostra vita; può essere il dono per chi ama i gatti, può essere un modo per aiutare i più piccoli a affrontare un momento difficile.
Quanto poi alla difficoltà di dire addio, ne so qualcosa, avendo condiviso la mia vita con cani e gatti di ogni risma e oggi con due canette anziane; tutte e tre sappiamo quale orizzonte ci aspetti.



Eleonora

“Gatto grande, gatto piccolo”, E. Cooper, Rizzoli 2018

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