SULLA STRANEZZA
DEGLI ANIMALI ANTICHI
Collocarsi con originalità nel
panorama dei libri sugli animali preistorici è un’impresa per
pochi.
Come è noto, animali ‘eccessivi’,
come i peggiori predatori del pianeta, dal T-Rex alla tigre dai denti
a sciabola, è uno degli argomenti più richiesti dal pubblico degli
appassionati lettori e lettrici dai quattro ai sei anni, per poi
diventare, per alcuni, passione quasi maniacale.
La scelta operata da Maja Safstrom, in
linea con il precedente ‘Il piccolo libro dei grandi segreti degli
animali’, è quella di operare tre forti discontinuità con la
produzione corrente. Non si parla, volutamente, di dinosauri ma di
animali vissuti fra i 550 milioni di anni fa e gli 11 mila. Un arco
temporale lunghissimo, scandito da alcune tappe identificate con
questo o quel animale preistorico. L’esclusione dei dinosauri e
l’assenza di qualsiasi riferimento all’ambiente e alla tassonomia
costituiscono un approccio decisamente diverso dalla consueta
carrellata di animali, affiancata da schede esplicative. E’ anche
evidente che a fianco delle illustrazioni sono presenti delle
informazioni brevi in forma di didascalia che aiutano il lettore e la
lettrice a farsi un’idea. L’altra discontinuità è data dallo
stile illustrativo, che abbandona qualsiasi tentazione di resa
realistica del soggetto, in un rigoroso bianco e nero,
sottolineandone, al contrario, il lato buffo, grottesco, singolare.
Infine, il formato, che è quello di un
libro tascabile, con quasi cento pagine.
Sicuramente, a differenza di libri più
tradizionali, questa impostazione spinge ad un uso libero
dell’oggetto libro, a prescindere anche dal contenuto scientifico,
ma nello stesso tempo contiene informazioni interessanti, curiose,
sui singoli animali.
Lo stile della Safstrom tende a
stilizzare fortemente i diversi soggetti, in stretta connessione con
le caratteristiche descritte nel testo.
Se devo essere sincera, ho qualche
perplessità sulla capacità di catturare l’attenzione dei giovani
lettori e lettrici, che cercano nei libri sugli amati animali, più o
meno mostruosi, un gran numero di informazioni e che immaginano mondi
fantastici in cui collocare i loro beniamini. La quantità di
informazione ovviamente non c’è: c’è lo spunto, l’accensione
della scintilla di curiosità che porta ad andare oltre il più ovvio
e conosciuto. Ma questo richiede una forte mediazione adulta, che dia
un seguito credibile ai perché e per come che inevitabilmente ne
derivano.
Andrebbe testato, ovviamente, con i
diretti interessati, che in libreria sono attratti di solito da testi
più grandi, più colorati.
Per noi adulti è una miniera di
scoperte e di sorrisi per l’ironia con cui l’autrice ci racconta
un mondo scomparso.
Eleonora
“Il piccolo libro degli animali del
Mondo Antico”, M. Safstrom, Nomos edizioni 2018
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