ALL’AVVENTURA
Enid Blyton, l’autrice del ciclo di
romanzi dedicato a La Banda dei Cinque, ha pubblicato il primo, dal
titolo ‘La banda dei cinque. Sull’isola del tesoro’ nel 1942 e
di lì a seguire gli altri quattro. Da questi romanzi sono stati
tratti due film e una serie televisiva, denotando la traducibilità
in immagini di una trama incentrata sull’azione e una grande
popolarità dell’argomento. In Italia i romanzi sono stati tradotti
da Mursia, in un’edizione ormai fuori commercio. Ora Mondadori
ripropone questi testi, con una nuova traduzione di Manuela Salvi.
Di che si tratta? Di classici romanzi
d’avventura, di quelli che è difficile individuare nelle collane
dei vari editori per ragazzi, sovrastati dal fantasy o dalle storie
‘a tema’. Il romanzo d’avventura non può che ruotare intorno
all’azione, al succedersi di eventi che in modo più o meno
rocambolesco coinvolgono i protagonisti. Nel nostro caso i
protagonisti sono tre fratelli, Julian, Dick e Anne, che raggiungono
gli zii per passare con loro l’estate; la cugina Georgina, che si
fa chiamare George per una precisa scelta di campo, vuole vivere come
un maschio; infine il cane ‘clandestino’ di George, Tim, un cane
dagli oscuri lignaggi e dalla grande simpatia.
George è la proprietaria di
un’isoletta rocciosa, Kirrin Island, poco distante dalla costa: è
un’isoletta disabitata, circondata da scogli e con un castello
diroccato: il luogo perfetto per mille avventure. Durante una
coraggiosa esplorazione del castello, la banda viene sorpresa da una
tempesta, che riporta in superficie il relitto di una nave. Come
resistere alla tentazione di esplorarla? Si parla infatti di un
tesoro nascosto e forse i nostri ragazzini avranno la possibilità di
trovarlo. A questo punto la narrazione ha un’accelerazione e con
ritmo serrato ci racconta delle formidabili imprese della banda, alle
prese non solo con la ricerca del tesoro, ma anche con dei banditi
senza scrupoli che cercano esattamente la stessa cosa.
Come si capisce, il racconto è
estremamente scorrevole, raccontando con efficacia e senza orpelli la
vita e le avventure di questo gruppetto di ragazzini, di un’età
compresa fra i nove e i dodici anni, alle prese con la natura, con i
cattivi di turno e con adulti a dir poco fastidiosi e avidi, come lo
sgradevole zio Quentin.
La Blyton, non particolarmente
apprezzata dalla critica britannica, ci restituisce l’immagine di
un’infanzia libera dai pensieri dei grandi, pronta ad affrontare
qualsiasi avventura, la Gente Bassa de ‘Il piccolo regno’, con un
proprio codice autonomo e nessun adulto a interferire. Di questa
libertà, per loro solo sulla carta, hanno bisogno i nostri giovani
lettori e lettrici, scorrazzando con la fantasia nei mari turbolenti
del nord, fra relitti e quella grande cosa che è l’amicizia, il
costituirsi di una banda del ‘tutti per uno, uno per tutti’.
Dimensione eroica e fantastica dell’infanzia, che nella letteratura
contemporanea risulta un po’ appannata. Credo che il successo avuto
all’epoca, e in parte anche oggi, dipenda proprio dalla
essenzialità del messaggio e dalla linearità di uno stile senza
fronzoli.
Ben ha fatto la Mondadori a riproporre
questo ciclo di romanzi, perfetti per lettori di otto, nove anni, ma
anche più piccoli, con un’appassionata lettura ad alta voce.
E intelligente anche la scelta di
lasciare la copertina originale, affidando a cinque illustratori
contemporanei le sovra-copertine. Comincia Quentin Blake per questo
romanzo e seguono poi Helen Oxenbury, Emma Chichester Clark, Oliver
Jeffers e Chris Riddell, nel romanzo in corso di pubblicazione, come
un grande omaggio a una importante esponente della letteratura
inglese per ragazzi del secolo scorso.
E’ una bella lettura, che fa
respirare a pieni polmoni l’aria dell’estate, approfittatene.
Eleonora
“La banda dei cinque sull’isola del
tesoro”, E. Blyton, Q. Blake, Mondadori 2017
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