lunedì 2 luglio 2018

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


ALL’AVVENTURA


Enid Blyton, l’autrice del ciclo di romanzi dedicato a La Banda dei Cinque, ha pubblicato il primo, dal titolo ‘La banda dei cinque. Sull’isola del tesoro’ nel 1942 e di lì a seguire gli altri quattro. Da questi romanzi sono stati tratti due film e una serie televisiva, denotando la traducibilità in immagini di una trama incentrata sull’azione e una grande popolarità dell’argomento. In Italia i romanzi sono stati tradotti da Mursia, in un’edizione ormai fuori commercio. Ora Mondadori ripropone questi testi, con una nuova traduzione di Manuela Salvi.
Di che si tratta? Di classici romanzi d’avventura, di quelli che è difficile individuare nelle collane dei vari editori per ragazzi, sovrastati dal fantasy o dalle storie ‘a tema’. Il romanzo d’avventura non può che ruotare intorno all’azione, al succedersi di eventi che in modo più o meno rocambolesco coinvolgono i protagonisti. Nel nostro caso i protagonisti sono tre fratelli, Julian, Dick e Anne, che raggiungono gli zii per passare con loro l’estate; la cugina Georgina, che si fa chiamare George per una precisa scelta di campo, vuole vivere come un maschio; infine il cane ‘clandestino’ di George, Tim, un cane dagli oscuri lignaggi e dalla grande simpatia.
George è la proprietaria di un’isoletta rocciosa, Kirrin Island, poco distante dalla costa: è un’isoletta disabitata, circondata da scogli e con un castello diroccato: il luogo perfetto per mille avventure. Durante una coraggiosa esplorazione del castello, la banda viene sorpresa da una tempesta, che riporta in superficie il relitto di una nave. Come resistere alla tentazione di esplorarla? Si parla infatti di un tesoro nascosto e forse i nostri ragazzini avranno la possibilità di trovarlo. A questo punto la narrazione ha un’accelerazione e con ritmo serrato ci racconta delle formidabili imprese della banda, alle prese non solo con la ricerca del tesoro, ma anche con dei banditi senza scrupoli che cercano esattamente la stessa cosa.
Come si capisce, il racconto è estremamente scorrevole, raccontando con efficacia e senza orpelli la vita e le avventure di questo gruppetto di ragazzini, di un’età compresa fra i nove e i dodici anni, alle prese con la natura, con i cattivi di turno e con adulti a dir poco fastidiosi e avidi, come lo sgradevole zio Quentin.
La Blyton, non particolarmente apprezzata dalla critica britannica, ci restituisce l’immagine di un’infanzia libera dai pensieri dei grandi, pronta ad affrontare qualsiasi avventura, la Gente Bassa de ‘Il piccolo regno’, con un proprio codice autonomo e nessun adulto a interferire. Di questa libertà, per loro solo sulla carta, hanno bisogno i nostri giovani lettori e lettrici, scorrazzando con la fantasia nei mari turbolenti del nord, fra relitti e quella grande cosa che è l’amicizia, il costituirsi di una banda del ‘tutti per uno, uno per tutti’. Dimensione eroica e fantastica dell’infanzia, che nella letteratura contemporanea risulta un po’ appannata. Credo che il successo avuto all’epoca, e in parte anche oggi, dipenda proprio dalla essenzialità del messaggio e dalla linearità di uno stile senza fronzoli.
Ben ha fatto la Mondadori a riproporre questo ciclo di romanzi, perfetti per lettori di otto, nove anni, ma anche più piccoli, con un’appassionata lettura ad alta voce.


E intelligente anche la scelta di lasciare la copertina originale, affidando a cinque illustratori contemporanei le sovra-copertine. Comincia Quentin Blake per questo romanzo e seguono poi Helen Oxenbury, Emma Chichester Clark, Oliver Jeffers e Chris Riddell, nel romanzo in corso di pubblicazione, come un grande omaggio a una importante esponente della letteratura inglese per ragazzi del secolo scorso.
E’ una bella lettura, che fa respirare a pieni polmoni l’aria dell’estate, approfittatene.

Eleonora

“La banda dei cinque sull’isola del tesoro”, E. Blyton, Q. Blake, Mondadori 2017




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