lunedì 22 ottobre 2018

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

L’ATTACCO ALLE TORRI


Penso che non ci rendiamo conto fino in fondo del peso esercitato dall’episodio dell’attacco alle Torri Gemelle di New York nel 2001. Una ferita imprevista e insanabile, che ha modificato profondamente il rapporto fra il popolo americano e il resto del mondo.
Affronta questo tema, con un romanzo dalla natura complessa, Wendy Mills in ‘Tracce’, pubblicato da Edt Giralangolo.
La struttura della trama prevede le voci alternate di Jesse, che ha 16 anni nel 2016 e che ha perso il fratello Travis nel crollo delle Torri, sedici anni prima; e di Alia, sedicenne musulmana, di origine indonesiana, che aveva sedici anni nel 2001 e che ha incontrato casualmente Travis proprio nel giorno fatale.
Le due storie evidentemente tendono a incontrarsi: Jesse non sa nulla di quanto accaduto in quel giorno di sedici anni prima, vorrebbe sapere cosa è successo, perché il fratello fosse lì, e cosa ha fatto nelle sue ultime ore di vita. E’ una ragazza confusa, la famiglia chiusa nel proprio dolore e incapace di affrontarlo insieme; Jesse inevitabilmente cerca un appoggio nelle persone sbagliate, un gruppo di ragazzi un po’ sbandati, che di notte riempe i muri della città di tag e di scritte islamofobe. Ma anche Jesse prova rabbia, rabbia e frustrazione per non sapere nulla di ciò che è accaduto. Proprio a causa di queste bravate viene arrestata e e costretta a fare volontariato in un centro islamico; qui approfondisce l’amicizia, che inevitabilmente diventerà amore, con Adam, un giovane musulmano che aveva già incontrato nelle lezioni di arrampicata. E’ lui ad aiutarla a portare avanti le sue ricerche, a individuare i vecchi amici del fratello, ad ascoltare l’ultimo messaggio che Travis ha lasciato nella segreteria telefonica di casa.
Nello stesso tempo, seguiamo Alia, al suo primo giorno con il velo, che è andata al World Trade Centre per vedere suo padre e che si ritrova intrappolata con Travis dentro un ascensore, dopo il primo schianto. La parte del romanzo che la riguarda non è altro che la descrizione di quei momenti tremendi, la fuga mentre il palazzo va in fiamme e alla fine crolla. Questa parte è raccontata in prima persona, indizio che fa giustamente pensare che Alia rivedrà la luce del giorno.
Jesse scopre la presenza di Alia in compagnia del fratello e si mette sulle sue tracce, per sapere qualcosa delle ultime ore di vita. Ed ecco che i due percorsi si incontrano. Diventa possibile per la famiglia di Travis, a quel punto, ritrovarsi insieme e fare i conti, ciascuno, con i propri sensi di colpa.
Abbiamo di fronte, dunque, un romanzo complesso, secondo me non comprensibile a pieno da chi non ha vissuto il trauma di una nazione potentissima, colpita nel suo cuore, simbolicamente, da una soggettività, l’islamismo radicale, che a quel punto è diventato uno dei principali attori della scena internazionale. Non è facile comprendere come ci si possa sentire, passando dalla percezione del proprio paese come il più potente del mondo a essere evidentemente vulnerabili rispetto a una strategia terroristica. Mi sembra che la scelta di raccontare tutto questo attraverso questi spezzoni di vita di due sedicenni, una ragazza islamica e il suo rapporto complesso con la sua religione, e una ragazza di oggi, sbandata, confusa, incapace all’inizio di darsi delle risposte, dia qualche elemento in più, offra uno spaccato della complessa realtà americana.
Un’ultima osservazione. Da questi episodi hanno preso il via diverse guerre, chiamate ‘guerre di civiltà’, che hanno aggravato l’instabilità politica senza risolvere il problema dell’islamismo radicale. Le guerre ‘locali’, così gravide di violenze soprattutto sui civili, hanno generato milioni di profughi. Ma l’America, patria del più grande movimento pacifista che ci sia stato nel ‘900, quello contro la guerra nel Vietnam, non ha saputo questa volta produrre gli anticorpi necessari a una politica miope, che ci ha consegnato il mondo di oggi.
Questa assenza di lucidità, questo lutto collettivo, così come ce lo descrive questo bel romanzo, ancora non è stato elaborato e quelle vittime innocenti, 2603 solo a New York, chiedono ancora un senso e una ragione a tutto questo.
Lettura impegnativa, che consiglio a lettrici e lettori a partire dai tredici anni.

Eleonora

“Tracce”, W. Mills, Edt giralangolo 2018

Nessun commento:

Posta un commento