L’ATTACCO ALLE TORRI
Penso che non ci rendiamo conto fino in
fondo del peso esercitato dall’episodio dell’attacco alle Torri
Gemelle di New York nel 2001. Una ferita imprevista e insanabile, che
ha modificato profondamente il rapporto fra il popolo americano e il
resto del mondo.
Affronta questo tema, con un romanzo
dalla natura complessa, Wendy Mills in ‘Tracce’, pubblicato da
Edt Giralangolo.
La struttura della trama prevede le
voci alternate di Jesse, che ha 16 anni nel 2016 e che ha perso il
fratello Travis nel crollo delle Torri, sedici anni prima; e di Alia,
sedicenne musulmana, di origine indonesiana, che aveva sedici anni
nel 2001 e che ha incontrato casualmente Travis proprio nel giorno
fatale.
Le due storie evidentemente tendono a
incontrarsi: Jesse non sa nulla di quanto accaduto in quel giorno di
sedici anni prima, vorrebbe sapere cosa è successo, perché il
fratello fosse lì, e cosa ha fatto nelle sue ultime ore di vita. E’
una ragazza confusa, la famiglia chiusa nel proprio dolore e
incapace di affrontarlo insieme; Jesse inevitabilmente cerca un
appoggio nelle persone sbagliate, un gruppo di ragazzi un po’
sbandati, che di notte riempe i muri della città di tag e di scritte
islamofobe. Ma anche Jesse prova rabbia, rabbia e frustrazione per
non sapere nulla di ciò che è accaduto. Proprio a causa di queste
bravate viene arrestata e e costretta a fare volontariato in un
centro islamico; qui approfondisce l’amicizia, che inevitabilmente
diventerà amore, con Adam, un giovane musulmano che aveva già
incontrato nelle lezioni di arrampicata. E’ lui ad aiutarla a
portare avanti le sue ricerche, a individuare i vecchi amici del
fratello, ad ascoltare l’ultimo messaggio che Travis ha lasciato
nella segreteria telefonica di casa.
Nello stesso tempo, seguiamo Alia, al
suo primo giorno con il velo, che è andata al World Trade Centre per
vedere suo padre e che si ritrova intrappolata con Travis dentro un
ascensore, dopo il primo schianto. La parte del romanzo che la
riguarda non è altro che la descrizione di quei momenti tremendi, la
fuga mentre il palazzo va in fiamme e alla fine crolla. Questa parte
è raccontata in prima persona, indizio che fa giustamente pensare
che Alia rivedrà la luce del giorno.
Jesse scopre la presenza di Alia in
compagnia del fratello e si mette sulle sue tracce, per sapere
qualcosa delle ultime ore di vita. Ed ecco che i due percorsi si
incontrano. Diventa possibile per la famiglia di Travis, a quel
punto, ritrovarsi insieme e fare i conti, ciascuno, con i propri
sensi di colpa.
Abbiamo di fronte, dunque, un romanzo
complesso, secondo me non comprensibile a pieno da chi non ha vissuto
il trauma di una nazione potentissima, colpita nel suo cuore,
simbolicamente, da una soggettività, l’islamismo radicale, che a
quel punto è diventato uno dei principali attori della scena
internazionale. Non è facile comprendere come ci si possa sentire,
passando dalla percezione del proprio paese come il più potente del
mondo a essere evidentemente vulnerabili rispetto a una strategia
terroristica. Mi sembra che la scelta di raccontare tutto questo
attraverso questi spezzoni di vita di due sedicenni, una ragazza
islamica e il suo rapporto complesso con la sua religione, e una
ragazza di oggi, sbandata, confusa, incapace all’inizio di darsi
delle risposte, dia qualche elemento in più, offra uno spaccato
della complessa realtà americana.
Un’ultima osservazione. Da questi
episodi hanno preso il via diverse guerre, chiamate ‘guerre di
civiltà’, che hanno aggravato l’instabilità politica senza
risolvere il problema dell’islamismo radicale. Le guerre ‘locali’,
così gravide di violenze soprattutto sui civili, hanno generato
milioni di profughi. Ma l’America, patria del più grande movimento
pacifista che ci sia stato nel ‘900, quello contro la guerra nel
Vietnam, non ha saputo questa volta produrre gli anticorpi necessari
a una politica miope, che ci ha consegnato il mondo di oggi.
Questa assenza di lucidità, questo
lutto collettivo, così come ce lo descrive questo bel romanzo,
ancora non è stato elaborato e quelle vittime innocenti, 2603 solo a
New York, chiedono ancora un senso e una ragione a tutto questo.
Lettura impegnativa, che consiglio a
lettrici e lettori a partire dai tredici anni.
Eleonora
“Tracce”, W. Mills, Edt giralangolo
2018
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