lunedì 21 gennaio 2019

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


C'È QUALCOSA...

Le lettere dell'Orsa, Gauthier David, Marie Caudry
(trad. Margherita Belardetti)
Gallucci 2018


ILLUSTRATI PER MEDI (dai 6 anni)

"Caro Uccellino,
oggi ho preso una decisione importante.
Vengo a trovarti all'altro capo del mondo.
Tutti gli amici mi hanno augurato buon viaggio.
'Fai attenzione al caldo' ha detto il Tasso.
'Portami una noce di cocco' ha detto la Volpe.
'Ti penseremo' ha detto il Castoro...."

Non è molto che uccellino è migrato al Sud che già Orsa soffre tanto per la nostalgia. Ripensa alla bella estate passata assieme e quando vede che tutti intorno a lei si stanno preparando per l'inverno, decide di non andare a dormire ma di scrivere a Uccellino una lettera al giorno. 


Sarà il vento a recapitare le lettere. Ma anche questo non le sembra sufficiente, così decide di partire per raggiungerlo sulla sua isola assolata e calda.
Il viaggio è lungo, pieno di pericoli, di misteri, di paure e di incontri: come quella rete di pescatore da cui si salva grazie a una sirena. Dalla foresta al vulcano, nei deserti, attraverso le guerre, facendo anche begli incontri e partecipando a feste in maschera, Orsa va avanti nel suo cammino e nella sua corrispondenza. 


Dopo aver attraversato il mare, manca davvero poco a raggiungere Uccellino...
L'isola è lì sotto i suoi occhi, è proprio come l'aveva immaginata. Ad accoglierla, dopo il lunghissimo viaggio, ci sono però solo gli amici di Uccellino. L'unico che manca è proprio lui.
E' partito, ma in direzione opposta, verso Nord. Senza Orsa neanche lui sa stare....

Uccellino e Orsa sono una bellissima coppia e si amano a tal punto che non possono stare troppo lontani l'uno dall'altra. Peccato che entrambi abbiano deciso di partire nello stesso istante. Se così è, il rischio di non incontrarsi è altissimo. Fortunatamente però, Orsa, dopo aver recuperato le sue lettere ancora chiuse per assenza del destinatario, gira i tacchi e si rimette in viaggio. Questa volta con una compagnia aerea d'eccezione.
Sono una manciata le cose che colpiscono chi legge questo libro grande grande, dalle illustrazioni mozzafiato.


La prima attiene alla forma, ovvero al ritmo: qualcosa tra il racconto epistolare e il diario. Se di norma nelle narrazioni epistolari è nello scambio tra due personaggi che prende spessore la storia, qui la direzione delle lettere è unica: da un'Orsa nostalgica e perdutamente innamorata a un Uccellino silenzioso, fino all'ultima pagina. Ed è per questo che, senza risposta, le lettere assumono la connotazione del diario, una sorta di confessione dal tono intimo degli accadimenti. Lettere che sono dunque contenitori di riflessioni personali sugli accadimenti o sulle orbite delle grandi sfere. In tutto questo c'è qualcosa che risuona familiare...
La seconda riguarda la sostanza, ovvero l'idea di fondo: un amore smisurato tra diversissimi. Quanto di più lontano si possa pensare nell'ambito dell'attrazione tra animali è qui rappresentato come la cosa più naturale del mondo. Tanta meraviglia si prova nel leggere che non solo Orsa ama Uccellino, e viceversa, ma che anche tutti quelli che la circondano di questo amore sono partecipi affettuosi ed entusiasti. Tanto stupore nelle soluzioni illustrative che Marie Caudry escogita che viaggiano versa la poesia del surreale. E anche in questo c'è qualcosa che continua a suonare familiare... 


Terza questione, nascosta e profonda, ma percepibile a chi la voglia vedere sta nella sostanza: nello scopo del viaggio che non è solo quello di creare l'occasione di rivedersi, ma anche e soprattutto in quello di conoscere il mondo dell'altro. Un sentimento di forte empatia è quello che accompagna Orsa nel suo viaggio:
"Adesso so che cos'è l'aria salata che s'appiccica alla pelle e tu ti sarai divertito a pattinare sul lago ghiacciato. Ora ci capiremo quando parleremo dell'inverno..."
Il suono familiare continua a persistere...
Quarta questione che tiene insieme la prima e la terza, come a chiudere un cerchio ideale. Il tono gentile, ovvero la grazia. È ovvio che la lettera d'amore custodisce già di per sé un atto di affettuosità nei riguardi del destinatario, ma qui la cortesia, il garbo e la disponibilità nei confronti dell'altro attraversa tutti gli incontri e tutte relazioni che Orsa imbastisce lungo il viaggio. È un piacere da constatare.
Ultimo elemento d'interesse sta nella armonia ed equilibrio diffusi tanto nel testo, quanto nelle illustrazioni che meriterebbero ben altro spazio di riflessione. 

 
Dunque a riassumere: lettere, riflessioni intime, diversità, gentilezza, empatia, armonia, garbo, equilibrio, visionarietà. Tutto questo suona familiare alle mie orecchie perché rimanda a un mondo in cui Orsa e Uccellino, e io con loro, potremmo abitare serenamente: il Bosco di Tellegen.
Anche lì, le lettere viaggiano con il vento, tra scoiattoli e formiche, tra lucciole e pipistrelli, tra carpe e rinoceronti, tra oritteropi e pappataci.


Carla

Noterella al margine: della stessa coppia felice, specchio di quella letteraria di Orsa e Uccellino, La balade de Max.
"Un albo illustrato che rimanda a qualcosa di noto (il senso della sfida) e a qualcosa d’ineffabile. Una storia surreale permeata d’ironia, e di piccoli misteri, uno spazio di libertà assoluta, d’invenzione e reinterpretazione del mondo. Un omaggio alla natura scevro da retoriche e oleografismi. Un contributo molto personale ed efficace al senso dell’avventura."
Altrettanto imperdibile.

Carla

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