venerdì 8 febbraio 2019

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

ARRENDERSI ALL'EVIDENZA

Ma come, è sparito così? Catarina Sobral (trad. Marta Silvetti)
La Nuova Frontiera Junior 2019


ILLUSTRATI PER MEDI (dai 7 anni)

"...finché un giorno il mondo si arrese.
Sparì così da un momento all'altro. Nello stupore generale, non c'erano più piante, né animali, né oceani, né continenti. I politici si riunirono d'urgenza per cercare una soluzione."

In uno spazio piano brulicano persone che fanno domande, che fanno discorsi, che tacciono. Tutti inevitabilmente devono fare i conti con una ben strana circostanza: il mondo se ne è andato, ovvero si è arreso (!) ed è sparito. E con sé ha portato anche tutto il resto. E anche sulla pagina del libro sono rimaste solo le persone a guardarsi intorno, in un vacuum monocromatico diffuso. Solo lo stretto necessario è rimasto a creare contesto: una borsetta, delle sedie, una lavagna, qualche tavolo con un paio di computer sopra, un'astronave, un frigo aperto e una dormeuse con la relativa poltrona alle spalle.


I discorsi, le domande di tutto quel brulicare di persone converge in un unico punto: e adesso che si fa? Il politico di turno, quello con una bella camicia e un microfono in mano, fa sproloqui di difficile comprensione, il ragazzo con gli occhiali da sole, scialla, va al mare olografico con la ragazza e si gode la novità e in assenza di sabbia, i filosofi fanno i filosofi, gli astronauti gli astronauti, lo psicanalista ha il suo cliente e l'esercito marcia. 


Pagina dopo pagina si va avanti; arrivano persino i cuochi di cucina molecolare, ma spetta agli ecologisti farsi carico più degli altri della soluzione. Il loro punto di vista diventa quello diffuso: la bizzarra situazione è a un punto di svolta: è colpa dell'uomo (a pari merito con la donna) se la terra se ne è andata: questa è la vera verità.

Le due cose più apprezzabili di Catarina Sobral sono le idee e il modo del tutto trasversale che ha di raccontarle.
Anche qui non smentisce la sua poetica.
Come di solito, tutto parte in medias res, con un titolo che è una domanda e con una frase di avvio che echeggia nel vuoto, nel fondo nero dell'universo. Quello che doveva accadere è già accaduto, il mondo è andato. E già da lì ci viene offerto un modo per capire meglio. Se si sanno leggere i significati profondi delle parole, si scopre che il mondo non è semplicemente sparito, no: si è arreso. Arrendersi, non andarsene tout court, significa farlo con rassegnazione, con l'esaurimento dell'energia per combattere.
Ed ecco che arriva la trasversalità di Catarina Sobral. La situazione ben buffa si delinea, si mette a fuoco, dialogo dopo dialogo. I lettori in tal modo entrano 'nel mezzo' e partecipano della situazione come se fossero lì ad origliare. Si apprendono dettagli da frasi smozzicate, si evincono le posizioni delle diverse categorie sociali: dal politico che predica fuffa dal pulpito, agli ecologisti arrabbiati. E sono proprio questi ultimi che coagulano intorno al loro pensiero, la questione su cui Catarina Sobral vuole dire la sua.


A grandi passi, e il fumetto e il medium ideale per far andare veloce una storia, si va verso un bel finale.
 Va detto che la novità non sta nel fatto di sostenere che dobbiamo prenderci cura del mondo. Questo, come dire, è sulla bocca di molti (i fatti poi sono un'altra storia), ma l'originalità sta nell'idea di come dirlo. Un inizio forte dove, con una zampata, il mondo è al tappeto. E un finale ben studiato che lascia distante la banalità del dire a parole e si carica invece di forza con il disegno. Potente il crescendo per arrivarci e quell'ultima frase, che spicca nel riguadagnato silenzio, dopo tanto vocio, porta in sé un'eco primigenio, mitico. Sembra quasi che quella conchiglia e quei due pesci assumano un significato, questa volta tutto laico, analogo a quello che ebbe in altri tempi e in altre storie, la colomba con un rametto di ulivo nel becco. E tutto questo succede nei risguardi che all'inizio invece ci raccontano, in una composizione che pare alludere a Kandinsky e Delaunay, un cosmo in movimento.


Come sempre nei libri di Sobral la stratificazione di linguaggi e di messaggi prevede due pubblici diversi: da un lato gli adulti che si divertiranno nel cogliere la crudele stereotipizzazione di certi atteggiamenti, nonché l'ironia di alcuni dialoghi e monologhi e dall'altro i più piccoli che invece si godranno di più l'aspetto brulicante del disegno, un po' a matita e un po' a collage, e il diffuso gusto per l'assurdo.



Carla

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