AL DI LA’ DEL MARE
Lauren Wolk, dopo il successo raggiunto
con ‘L’anno in cui imparai a raccontare storie’, ritorna negli scaffali delle librerie con un nuovo romanzo,
pubblicato anche in questo caso da Salani, dal titolo ‘Al di là
del mare’. E’ un dono di questa autrice riuscire a costruire un
racconto dal perfetto meccanismo narrativo, che risulti coinvolgente
per il giovane lettore, nello stesso tempo affrontando tematiche di
grande portata.
Come nel caso precedente, grande
attenzione viene data alla ricostruzione d’ambiente, allo sfondo
storico in cui si svolgono i fatti. In questo caso siamo in America,
nelle isole Elizabeth, al largo del Massachusetts, fra l’isola di
Cuttyhunk e l’isolotto di Penikese, in cui era stato costruito un
lebbrosario; su questo dato storico e sul presunto naufragio di una
nave pirata, del mitico Capitan Kidd, si svolge l’azione di questo
intenso romanzo.
La protagonista è Crow, che ci parla
in prima persona: è una ragazzina fortunata e sfortunata nello
stesso tempo, essendo stata lasciata in balia delle onde appena nata;
ma è stata anche raccolta dal rude Osh, un naufrago volontario che
ha rotto la sua solitudine per accogliere e crescere quella bambina,
uno straordinario dono del cielo. Noi conosciamo Crow dodicenne,
quando è inevitabile farsi domande, soprattutto se il resto del
paese in cui vive evita di toccarla. E’ forse arrivata dal
lebbrosario? E’ figlia di uno di loro? Con l’aiuto di Maggie, la
donna, anche lei sola, che ha contribuito a crescerla e a darle
un’istruzione, Crow inizia una sua personale ricerca delle proprie
radici, visitando prima l’isola maledetta, in cui però incappa in
un bandito in cerca di tesori, poi scrivendo lettere a chi aveva
lavorato nel lebbrosario. E dunque l’avventura della ricerca del
tesoro, in cui la famiglia ‘di fatto’ di Crow si trova coinvolta
suo malgrado, si intreccia con una ricerca ben più impegnativa,
quella della propria storia.
Per Osh, padre non biologico, ma padre
a tutti gli effetti, aiutarla in questa impresa è doloroso,
difficile, perché ogni passaggio sembra allontanare la ragazzina,
attratta da un passato che non può restituirle altro che ricordi non
suoi. Eppure è un passato necessario, che in qualche modo può
consentirle di mettere radici.
Non posso raccontare di più della
trama, che ha un suo senso anche nella suspense e nella scoperta
progressiva della verità. Vorrei però sottolineare alcuni aspetti
importanti di questo romanzo: in primo luogo la riflessione sul
‘passato’. Per Osh il passato è un bagaglio ingombrante, di cui
non vuole quasi avere ricordo; per Crow, al contrario, il passato è
un tassello mancante, un pezzo della sua storia che si perde
nell’indistinto. E dunque per lei è una necessità ineludibile
ricostruire i passaggi, individuare le persone, dare un senso al sua
arrivo nell’isolotto di Osh. Questo tema si collega all’altro,
altrettanto interessante, dei legami di sangue, o presunti tali,
confrontati con le relazioni reali, con l’esserci affettivamente,
svolgendo un ruolo, al di là delle relazioni di parentela.
Tematiche, come si vede, che hanno a che fare con l’identità,
quella essenziale richiesta di individuazione così presente nelle
teste degli adolescenti. Anche in questo romanzo l’azione,
raccontata in alcuni tratti a ritmo serrato, si accompagna a una
grande capacità di ricostruzione delle atmosfere familiari
attraverso gli oggetti di vita quotidiana, gli animali che
condividono la vita dei protagonisti, i diversi personaggi secondari.
Esemplari i momenti in cui viene descritto il gatto di casa, con le
sue abitudini e il suo linguaggio. Infine la questione storica, il
destino delle persone ammalate di lebbra, mandate il più lontano
possibile insieme ai pochi temerari disposti a curarle. Ne emerge un
ritratto vivissimo di un modo di pensare, di pratiche durissime
applicate ai malati, del dolore e della solitudine di chi da quei
ghetti non usciva più.
Dopo Annabelle, la coraggiosa protagonista del romanzo precedente,
anche Crow delinea una personalità femminile raccontata con finezza
psicologica, descritta nel groviglio di sentimenti che la lega al
presente, certo e rassicurante, e nello stesso tempo a un passato
dai contorni imprecisi; è una ragazzina determinata, coraggiosa e,
nello stesso tempo solidale con quel mondo di paria da cui forse
proviene. Seguiamo passo passo le sue scoperte, la sua maturazione
interiore, viviamo le sue scoperte e le sue delusioni. Consiglio
caldamente la lettura di questo bel romanzo, adatto a lettrici e
lettori di almeno tredici anni.
Eleonora
“ Al di là del mare”, L. Wolk,
Salani 2019
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