LA FINE DEGLI AUTODAFE’
Uscito da poche settimane, ecco
l’ultimo romanzo della trilogia firmata da Marine Carteron,
dedicato alla Lega degli Autodafé: ‘Siamo tutti dei propagatori’,
tradotto da Sante Bandirali per Uovonero.
Il gruppo di ragazzi che abbiamo
conosciuto nei due romanzi precedenti è rifugiato nell’isola di
Redonda, mentre la Lega degli Autodafé sembra aver scatenato la sua
arma finale contro le biblioteche di tutto il mondo: degli insetti
geneticamente modificati capaci di polverizzare migliaia di tomi in
pochi istanti. Tutto sembra perduto, ma i ragazzi della Confraternita
non si danno per vinti, cercando un oggetto che pare essere al centro
del millenario scontro fra la Lega e la Confraternita; leggendo dei
taccuini antichi, risalenti ai viaggi di Cristoforo Colombo,
Césarine, sempre la più lucida della compagnia, arriva alla
conclusione che tutto ruoti intorno al plico, nascosto dal figlio del
navigatore genovese, contenete un ‘libro che non può essere
letto’. Lo cercano in molti perché contiene un forte messaggio sul
futuro dell’umanità. Se pensate che abbia qualcosa a che fare con
‘Il libro selvaggio’ di Juan Navarro, siete molto lontani dal
vero. Nessun libro alla ricerca del suo lettore princeps, Più che un
libro, infatti, si tratta di un messaggio proveniente dal futuro e
che mostra quello che accadrebbe se la Lega prendesse il sopravvento.
Ma se questo è il filone narrativo
principale, le pagine si riempiono di colpi di scena, tradimenti e
contro-tradimenti, morti apparenti e morti vere in un turbinio di
azioni che si susseguono con continui capovolgimenti di fronte.
Molta, moltissima azione, dunque, con
un mix interessante di fascinose ambientazioni storiche e di
tecnologia ultramoderna; ma come negli altri romanzi, un ruolo
importante hanno le descrizioni degli stati d’animo dei
protagonisti, dei loro acerbi sentimenti, della curiosa visione del
mondo della geniale, autistica Césarine, il personaggio più
riuscito dell’intera trilogia.
Ci sono nuovi personaggi, come Rama e
Inés, che risveglia l’interesse di Gus, all’inizio inebetito e
depresso per le sorti che sembrano attendere il mondo. E tutto un
contorno di personaggi minori che descrivono questo universo
adolescenziale, decisivo per salvare il mondo.
Non svelo il finale, per ovvi motivi,
ma pare evidente che la trilogia non possa che concludersi con l’uscita
di scena della Lega e con il ristabilimento di un ordine mondiale non
più assoggettato alla potenziale dittatura di chi odia i libri e la
cultura. Qui forse un eccesso di retorica, ma è anche vero che il
romanzo fantasy, così declinato, tende a polarizzare e schematizzare
le parti che si combattono.
E’, in ultima analisi, una buona
lettura per quelle lettrici e lettori, dagli undici anni in poi, che
vogliano cimentarsi con un romanzo vero, con una trama articolata,
molte digressioni, nel continuo alternarsi, come narratori, fra
Césarine e il fratello. Una lettura, tuttavia, non difficile, anzi
scorrevole, divertente, con un pizzico d’ironia che non guasta. Una
gustosa lettura estiva, per lettrici e lettori desiderosi d’avventura
e decisamente amanti dei libri.
Eleonora
“Siamo tutti dei Propagatori, La Lega
degli Autodafé”, M. Carteron, Uovonero 2019
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