LE DIVERSE FORME DELL’AVVENTURA
Avrei dovuto dire, i diversi modi di
raccontare l’avventura, perché il filo del discorso che seguirà è
proprio mettere a confronto due approcci in realtà piuttosto diversi
al riscoperto (evviva!) genere del racconto avventuroso.
Il progetto editoriale dei Libri Corsari risale a quasi un anno fa, a opera dell’editore Solferino, che si era affacciato
nel mondo dell’editoria per ragazzi proprio con questa collana.
Qui vorrei mettere a confronto due
storie, una firmata da Giuseppe Festa, ‘Hiro delle scimmie’,
l’altra da Piedomenico Baccalario, che è anche curatore di
collana, dal titolo ‘In viaggio con lo zar’.
Il primo è solidamente calato nel
presente, non solo per l’ambientazione contemporanea, ma anche per
l’aggancio a tematiche forti del nostro presente, come lo
sfruttamento selvaggio delle risorse naturali e la conservazione
della fauna selvatica in Africa. Tutto questo in meno di 90 pagine?
Naturalmente si, e tutto sommato senza nulla togliere ad una storia
avvincente, che racconta di un giovane ricercatore che sostituisce il
suo Maestro, morto in circostanze misteriose in Congo, mentre era
intento a studiare una popolazione di scimpanzé. Hiro, il giovane
protagonista, si trova solo a combattere contro i loschi traffici di
una compagnia mineraria, alla ricerca dei preziosi materiali che
fanno funzionare i nostri cellulari, cercando di salvare l’habitat
naturale delle grandi scimmie. E’ evidente il riferimento al lavoro
sul campo delle grandi scienziate Jane Goodall e Dian Fossey, e forse
un personaggio femminile ci sarebbe stato bene, e alla lotta che
hanno condotto in difesa dei primati da loro studiati.
Tematiche attuali e una
rappresentazione delle contraddizioni della nostra civiltà che
potrebbero interessare lettori e lettrici anche di età superiore a
quella che si immagina più vicina a queste letture, ovvero oltre i
nove dieci anni che rappresentano il lettore/lettrice tipo per questo
tipo di collane di narrativa.
Pierdomenico Baccalario ci porta in un
passato più recente, all’inizio del ‘900, per essere esatti
all’inizio della costruzione della Transiberiana. Le sue atmosfere
sembrano essere più direttamente ispirate alla tradizione
letteraria: come non sentire qualche eco di ‘Michele Strogoff’?
Il protagonista è il giovane allievo di una guida che conosce a
menadito ogni angolo della Siberia e a cui viene dato l’ingrato
compito di guidare l’erede al trono della famiglia Romanov in un
pericoloso viaggio che lo riporti alla civiltà, mentre già si
profilano all’orizzonte i bagliori delle rivolte contadine e poi
della Rivoluzione d’Ottobre. Il racconto di questo viaggio è denso
di atmosfere magiche, di sciamani, di spiriti guida, ma nello stesso
tempo c’è un sottotesto importante, che guida il lettore e la
lettrice a confrontarsi con l’Etica e la Storia, con il destino che
conduce comunque verso un esito non voluto. Il lettore, dunque, si
misura con suggestioni che vanno oltre il racconto dell’avventura
di un ragazzo, alle soglie di cambiamenti epocali e costretto a
svolgervi un ruolo. Il personaggio principale, Jakov, è preso dalla
Storia, è colui che eseguì la sentenza di morte nei confronti della
famiglia Romanov, immaginato qui giovanissimo in un ruolo opposto.
Dunque, nella diversità di approccio
al tema dell’avventura, nella diversità di stili, vi è comunque
un’idea di racconto che contiene innumerevoli spunti di
riflessione, più espliciti in Festa, più nascosti in Baccalario. Si
può raccontare di ragazzi, e ragazze, avventurosi e , nello stesso
tempo dire qualcosa sul mondo, porre domande non necessariamente
esplicite, non necessariamente indirizzate ad una risposta univoca.
Ed è una gran cosa, avere della narrativa accessibile a lettori e
lettrici riluttanti che non li costringa alle letture eticamente
corrette che solitamente propone la scuola.
Un ultimo accenno alla ’confezione’
di questi libri: ho apprezzato i commenti finali, che sono affidati
ad altri autori del team di Book on a tree, e la piccola
raffinatezza, e non è l’unica, di porre in copertina, nell’angolo
in basso a sinistra, un oggetto significativo del racconto. Ai
lettori e alle lettrici il compito di individuarlo.
Eleonora
“Hiro delle scimmie”, G. Festa,
Solferino 2019
“In viaggio con lo zar”, P.
Baccalario, Solferino 2018
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