DELL'AMORE
Katitzi e il
piccolo Swing, Katarina Taikon (ill. Johanna Hellgren)
(trad. Samanta K. Milton
Knowles)
Iperborea 2019
NARATIVA PER MEDI
(dagli 8 anni)
"Katitzi
indossava un cappotto di parecchie taglie in più e in testa aveva un
cappello con i paraorecchie fissati sotto il mento con una spilla da
balia. Ai piedi portava gli stivali di suo fratello Paul. Invece
l'abbigliamento di Lena, ereditato da Rosa, era proprio della sua
taglia e le stava benissimo.
'Lena, e adesso dove
andiamo?' chiese Katitzi quando furono alla stazione. Faceva freddo.
C'erano quasi trenta gradi sotto zero e le bambine tremavano."
Per
la prima volta in una città sconosciuta, per la prima volta da sole
con il compito di vendere ciotole di rame stagnato, per guadagnare
qualche corona da mettere sul gruzzolo familiare. Nella famiglia
Taikon tutti (tranne una) devono contribuire al sostentamento della
comunità, così il papà Taikon ha spedito a Umeå
le due ragazzine perché si impegnino a vendere quante più ciotole
possibile: c'è la guerra e sono tempi duri per tutti, ma soprattutto
per ebrei e rom. Lena e sua sorella piccola Katitzi se la cavano
egregiamente. Anche troppo, a giudicare dal fatto che Rosa parte
sulle loro tracce e le trova al cinema a guardare per la centesima
volta un film romantico.
Riportatele
a casa, la vita nell'accampamento prosegue con i soliti spostamenti,
le solite difficoltà, le solite serate di divertimento, le solite
fatiche e angherie delle signora. Ma per Katitzi sono in agguato una
serie di sorprese: gli smarrimenti (temporanei) del suo cagnetto
Swing e del fratellino Lennart, un incontro ravvicinato con la
corrente elettrica e un bel taglio sul sopracciglio e il distacco
dalla sorella Rosa, che va in sposa a Milo.
Tuttavia,
tutto questo crea le giuste occasioni per ragionare sull'amore, che
si declina per Katitzi nella scoperta 1) dell'affetto sincero del suo
papà e delle sue sorelle e fratelli, 2) di una pellicola melensa, 3)
di un ragazzino fuggito dalla città, 3) di uno sposalizio rom e 4)
di una nonna che non sapeva di avere.
Non
poco.
Da
un parzialissimo quanto autentico e gagliardo osservatorio, quello
composto da un nutrito numero di bambini e bambine tra gli otto e i
dieci anni di molte scuole elementari di Roma, il libro Katitzi ha
avuto un successo strepitoso. Eletto in forma quasi plebiscitaria
come miglior libro nell'ambito del Premio Scelte di classe 2019, la
storia di Katitizi ha conquistato il suo pubblico per una serie di
ragioni. Una storia che coinvolge il suo pubblico emotivamente, visto
che nel primo libro si racconta del grande cambiamento che questa
bambina è chiamata a fare: da un orfanotrofio a un campo rom, con la
sua famiglia di origine. Una scrittura lineare, priva di qualsiasi
asperità, che scorre come acqua sotto gli occhi di lettori tutto
sommato alle prime armi. Una finestra aperta su una questione
'spinosa' come quella dei rom e su quello che è il punto di vista
dell'altro.
Nel primo libro, proprio riguardo alla
questione rom vengono a galla le molte difficoltà che la Svezia fece
con l'intento di rendere il più difficile possibile la permanenza e
quindi la convivenza pacifica tra rom e gagi. Ragione per cui la
stessa Katarina Taikon ha sentito l'urgenza di raccontarle ai bambini
e alle bambine di tutto l'Occidente per sensibilizzarne le coscienze
e dire loro la storia come è andata veramente.
Tutto questo non è passato inosservato
e i bambini e le bambine ci hanno ragionato sopra e, c'è da
augurarsi, abbiano tirato le loro conclusioni, smettendo così di
credere che gli zingari rubino i bambini...
Oggi più che ieri, in tempi di
oscurantismo e sonno indotto di coscienze e cervelli, la lettura di
questo preciso libro di Katitizi può creare un ulteriore squarcio su
un punto di non ritorno: l'umanità non dovrebbe mai dimenticare la
propria missione di essere, prima di tutto, umanità.
Illuminante in tale prospettiva è il
racconto iniziale del libro, ovvero della missione di quelle due
bambine a Umeå per vendere ciotole di rame stagnato.
Quale variegata umanità loro
incontrano? E quale è la gamma delle possibili azioni che queste
persone possono mettere in atto? E quale il loro livello di umanità?
Unica perplessità eventuale risiede
nella un poco sopravvalutata importanza di Swing all'interno del
romanzo, a parte quella di occupare il cuore e i pensieri di una
bambina. Gancio editoriale elettivo per andare a pesca di piccoli
lettori, tutto sommato è poco più che una comparsa, anche se gli va
riconosciuto il merito di aver ringhiato al momento giusto,
circostanza che lo riconferma come prediletto nel cuore di Katitzi.
Si consiglia a tutti di mettersi in
trepidante attesa dell'incontro con la vecchia mamì.
Ancora una saga, a conferma di quanto si diceva pochi giorni fa.
Carla
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