NELL'EMISFERO DEI SENSI
La gita notturna, Marie Dorléans (trad.
Camilla Diez)
Gallucci 2019
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(dai 3 anni)
"Questa notte
mamma ha aperto la porta della nostra camera e ha sussurrato:
'Bambini, svegliatevi, abbiamo un appuntamento...Ci vestiamo senza
fiatare.
Non abbiamo dormito
molto; solo un'ora, forse due."
I due fratelli ora sono
pronti ad andare all'appuntamento. Usciti di casa in fila indiana,
mamma davanti, e papà a chiudere, attraversano il giardino, poi il
villaggio che è del tutto silenzioso. Solo la luce dei lampioni e
qualche randagio che l'attraversa. Le luci aumentano quando la
famiglia passa davanti al grande albergo, che è una festa di
finestre una diversa dall'altra, tutte ancora illuminate. Usciti
dall'abitato, la famiglia attraversa la campagna e si sentono solo i
rumori del prato. Il buio è sempre più buio ma gli occhi si
abituano. In lontananza passa un treno. Poi c'è il bosco da
attraversare, un lago intorno a cui riposare, guardando la luna che è
sorta e infine, sdraiati, un cielo pieno zeppo di stelle da guardare.
Il tempo passa e l'ora dell'appuntamento non si può
spostare...bisogna rimettersi in cammino per arrivare in cima: è
nell'ultima pagina che avviene l'incontro.
Ed è mozzafiato. Ne
valeva la pena.
Sebbene sia un libro
apparentemente tutto costruito sulla visione, considerato anche il finale e i mille dettagli nell'ombra, La
gita notturna ha anche un fortissimo impatto su quelli che sono
gli altri sensi che si attivano durante questa insolita passeggiata.
La mamma sussurra, i bambini non fiatano, i grilli cantano, i passi
sono felpati, si sente l'odore del caprifoglio e dell'erba secca e il
calore della giornata estiva, il treno stride, i vagoni si scuotono.
E nel bosco si sente odore di pioggia e di corteccia, le felci
oscillano al passaggio e i rami scricchiolano sotto le scarpe e le
rane gracidano e l'erba crepita.
Un lavoro di cesello
nel testo, fatto di riflessione, è la Dorléans a dirlo, su ogni parola, su ogni punto, su ogni virgola. Questo lento e attento lavorio nel togliere, limare, sistemare è quello che spesso fa la differenza tra un albo illustrato e un bell'albo illustrato.
Pubblicato esattamente
un anno fa in Francia e già premiato e selezionato in premi
importanti, La gita notturna è un libro insolito. Costruito
su un filo narrativo molto sottile, riesce ad avere una grande
resistenza e impatto, nel racconto di questa inaspettata passeggiata
notturna che l'intera famiglia fa.
È immediatamente
evidente che sia un'idea, forse addirittura una sorpresa, dei due
genitori; i bambini, infatti, li seguono con curiosità, ma è la
fiducia in loro che li fa arrivare al traguardo. Senza spendere
neanche una parola in merito, se non quelle che descrivono il
contesto, Marie Dorléans è davvero molto brava e precisa, misurata nel
creare proprio questo tipo di atmosfera, ovvero quella che avvolge
questa piccola famiglia. Traspare, giustamente mai dichiarata, la
fiducia dei piccoli nei confronti dei grandi (ma anche quella
opposta, quando sono i piccoli a guidare sull'ultimo tratto in
salita), la loro curiosità sempre tenuta a bada, il desiderio di
condivisione di una esperienza emozionante, la tensione di ciascuno
verso il gran finale, la consapevolezza dei grandi di essere guida
nel percorso a piedi, ma anche in quello dell'anima nei confronti dei
loro piccoli.
Ma cosa succede ai
sensi di chi ha il libro nelle mani? Mentre il racconto si snoda e le
orecchie e il naso si beano nella sequenza di sensazioni, lo sguardo
viene letteralmente sequestrato dal blu profondo (racconta la
Dorléans di aver dipinto a inchiostro dozzine su dozzine di pagine
blu in cerca delle giuste sfumature e nuances e di averle poi
composte a monitor, sul disegno a a matita).
Una festa per gli occhi
è il susseguirsi di punti di luce diversi che illuminano porzioni di
storia ogni volta differenti (l'albergo è un'apoteosi della linea retta e del suo incrocio), per poi arrivare al cielo stellato che
annuncia il gran finale che, nonostante un certo smaliziato senso di
distanza maturato durante la lunga militanza fra i libri illustrati,
ha colpito dritto il mio personale emisfero dei sensi e delle emozioni. E a parte
questo, mi ha fatto pensare e sperare che bambini e bambine, ma anche
ragazzi e ragazze, oppure mamme, papà, nonni e zie dovrebbero almeno
una volta nella vita provare un'esperienza del genere.
Rigorosamente insieme.
Carla
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