UNA BELLA SORPRESA
Non mi capita spesso di essere colpita
dall’originalità di una storia, ma è quello che mi è successo leggendo ‘Storia di Boy’,
un’interessante vicenda ambientata nel 1350 fra la Francia e
l’Italia, protagonisti un ragazzo, che forse tale
non è, e un pellegrino che puzza di zolfo.
In sostanza è la storia della ricerca
affannosa di una serie di reliquie legate a San Pietro, costola,
dente,pollice, alluce, polvere, teschio, tomba.
Questa cantilena un po’ macabra fa da
filo conduttore alle vicende dei due, Ragazzo e Secundus, che visitano via via chiese e conventi,
frequentano locande, sfuggono a briganti, a bande di soldati di
ventura,
a branchi di lupi.
In realtà, Ragazzo, oltre ad avere una
gobba, che lui nasconde ostinatamente, parla la lingua degli animali, li comprende e comunica con loro; sa di
essere diverso, ma non accetta questo fatto e segue l’inquietante pellegrino a caccia di quelle reliquie
per raggiungere Roma e lì chiedere la grazia a San Pietro di poter essere un ragazzo normale.
Anche Secundus ha una storia da
raccontare: ha perso moglie e figlio nel corso di un’epidemia e per raggiungerli è disposto a gabbare
anche Satana.
Nel corso della storia via via si
chiariscono i contorni dei due personaggi e si comprende chi siano realmente, ma non è la rivelazione
della natura dei due, l’aspetto più interessante di questo
romanzo.
Ho trovato ben fatta la ricostruzione
del mondo medievale, con le sue credenze e le sue ossessioni, la sua povertà e la sua fede, che comunque
pervade la narrazione. Così come è efficace la descrizione del cammino che Ragazzo e Secundus compiono
dalla Francia centrale verso Roma, una città che non aveva niente della opulenta grandiosità
della città imperiale. Accurate le descrizioni dei personaggi, da
Milord,
preso dai suoi tornei, incapace di
vivere senza la guerra, alla folla di monaci, sguatteri, mendicanti,
soldati e briganti che ci restituiscono
un’immagine viva della vita medievale. Altrettanto vivi i
personaggi
animali, che dialogano con il
protagonista così come la loro natura consente, presi dalle loro
beghe, dalla fame, dalla paura e dalla forza.
L’autrice stessa racconta come si sia ispirata alle sue esperienze
dirette
con diversi animali, compresi gli
stormi di storni che in autunno disegnano strane geometrie nel cielo
di Roma.
Impossibile spiegare oltre la trama,
anche se credo sia abbastanza chiara; trovo che questa sia una bella prova della scrittrice statunitense
Catherine Gilbert Murdock che
credo ami molto il Medioevo; è anche molto curata la veste grafica, con una bella sovracopertina e
i capitoli contrassegnati dalle illustrazioni di Ian Schoenherr. Non a caso il libro è stato dichiarato
Newbery Honor Book per il 2019.
Curioso come la Giunti, casa editrice
avvezza a pubblicare linee editoriali squisitamente commerciali, ami costellare il suo catalogo di piccole
perle sparse, come i libri della Murail e come questo romanzo, la cui lettura consiglio a ragazze e ragazzi
avventurosi a partire dagli undici anni.
Eleonora
“Storia di Boy”, C. Gilbert
Murdock, Giunti 2019
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