L'EQUOVOCO
Il
castoro, l'uovo e la gallina,
Eva Francescutto, Chiara Vignocchi,
Silvia Borando
Minibombo
2019
ILLUSTRATI
PER PICCOLI (dai 4 anni)
"Un
giorno, non lontano dal bosco, il castoro dormiva profondamente.
Quand'ecco
che...'Ho
trovato un uovo laggiù' disse il riccio preoccupato 'poi ti
spiegherò. Ora vado a dirlo a tutti gli altri. Tu tienilo d'occhio e
mi raccomando: per NULLA al mondo...
...devi
darlo alla gallina!'"
Ma il
castoro che ha sgranato gli occhi all'urlo intimidatorio del riccio,
ora li richiude e sul suo sasso si riaddormenta profondamente. Dopo
pochissimo anche lo scoiattolo transita davanti lì davanti e,
guardando con terrore l'uovo che il castoro dovrebbe sorvegliare,
conferma quanto detto dal riccio: per NULLA al mondo... lo deve dare
alla gallina. Ancora una volta il castoro sobbalza per
l'intimidazione e poi si riaddormenta. E tra un sonno e un sobbalzo,
il castoro si risveglia solo quando il tono di voce degli animali di
passaggio si fa perentorio...
L'uovo si
sta schiudendo e il castoro, memore di quanto ha potuto sentire dal
suo sasso da riposo, fa l'unica cosa che la sua mente ha
registrato...peccato che sia quella sbagliata.
A parziale
discolpa del castoro, va detto che quando uno dorme, dorme. E non è
che non si veda: lì su quel sasso, avvolto dal nulla in un bel
silenzio, a tutti dovrebbe essere chiaro che il poveretto sta
cercando di riposare. E non è corretto o saggio investirlo di un
peso tanto grande, senza sincerarsi che nella sua testa ovattata dal
sonno il messaggio si stato recepito per intero. Troppo facile
scaricare sui più deboli tanta responsabilità... E così,
considerate le circostanze, accade l'inevitabile.
Un imbarazzante malinteso.
Ogni
oggetto, così come ogni individuo, è portatore di proprie
caratteristiche che in alcune condizioni ideali possono rivelarsi
talenti. Nel libro, uno delle più interessanti è proprio
la pagina.
I
caratteri formali di una pagina possono essere limiti o opportunità,
ovvero se ben utilizzati, possono trasformarsi in talenti per il
libro che compongono.
Per
illustratori e scrittori la pagina è difatti il luogo fisico che una
storia da raccontare deve necessariamente abitare: ciascuna delle due
facce di un foglio che, rilegato in modi anche differenti, va a
costituire un libro, un quaderno. Quando si è di fronte a un albo
illustrato la pagina assume un doppio valore: continua a essere un
foglio, ma spesso e volentieri è -dal punto di vista visuale- in
connessione stretta con il foglio attiguo. È banale dire che detta
relazione c'è anche nella letteratura non illustrata, ovvero anche
in un romanzo a foglio segue foglio, a pagina si avvicenda pagina,
sulla linea di un testo scritto.
Nell'albo
illustrato, però, questo taglio naturale dato dalla legatura tra
foglio di sinistra e foglio di destra può essere 'sottolineato' come
se fosse realmente un 'avvallamento' dove i disegni possono
addirittura scomparire (L'onda di Suzy Lee; La gara delle coccinelle
ecc. ecc.), ma può essere anche 'ignorato' da chi mette sui fogli
contigui un unico disegno, evitando con accortezza di farceli finire
dentro, o due bei disegni separati per evitare il problema dalla
radice.
Ma il giro
pagina, lui, è inevitabile e in quanto tale, da parte di chi scrive
o illustra, è cosa buona e giusta servirsene e utilizzarlo,
sfruttarlo al massimo delle sue potenzialità.
Qui
l'intera questione, è il caso di dirlo, ruota intorno a questo
movimento rotatorio che fa il foglio di destra diventando il foglio
di sinistra dello specchio successivo.
L'astuzia
qual è? Quella di costruire un grande equivoco (il malinteso, nel senso più letterale possibile), che infatti è soprattutto
sonoro, tra le due facce della stessa pagina. Con una precisione da
metronomo, la veglia e il sonno del povero castoro si alternano
secondo una sequenza che sfrutta la forma di un libro a proprio uso e
consumo: il castoro dorme sul suo sasso nella pagina di destra, poi
si gira pagina e lui continua a dormire sebbene qualcuno gli stia
parlando.
Nella pagina ancora dopo lui, sempre a destra, è
completamente sveglio perché qualcuno gli ha appena urlato le ultime
parole della frase iniziata nella pagina prima. Girando ancora una
pagina, lui è ancora sveglio, ma questa volta è solo. Al successivo
giro di pagina il castoro inevitabilmente (se non infastidito da
urla) dorme di nuovo.
E resta addormentato anche nella pagina
successiva, quando qualcun altro arriva e gli parla...Giro pagina,
nuovo sobbalzo per la solita (fine) di frase che gli viene urlata
addosso ancora un volta.
Se il suo
avvocato, durante il processo che lo vede imputato correo in un
omicidio, sostenesse in aula la non colpevolezza del suo assistito, ci
sarebbe ben poco da eccepire. Quel castoro è innocente!
Carla
Noterella
al margine. Questo piacevole raccontino entra nella folta schiera dei
libri 'cattivi' pubblicati da Minibombo.
Concepito sull'accumulazione, inquadratura quasi sempre a 'camera fissa' sul sasso, piccoli dettagli che variano impercettibilmente, colpo di scena finale. Ci sono tutti gli elementi per farsi amare dai bambini più piccoli, i quali tuttavia, almeno a una prima lettura,
rimarranno a bocca aperta e forse ci metteranno qualche tempo in più
rispetto ai più grandi a cogliere il sottile equivoco su cui tutto
appoggia... ma è cosa nota che alla cattiveria non c'è limite.
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