IL RITORNO DI SAUVEUR
‘Flipper’ è il titolo dato alla
seconda stagione di Sauveur & figlio, la serie firmata da
Marie-Aude Murail che vede protagonista lo psicologo e psicoterapeuta
Sauveur Saint-Yves. Lo schema narrativo del romanzo è
identico al precedente: le vicende dei e delle pazienti giovani e meno giovani fanno da
contorno alla storia di Sauveur e di Lazare. Mentre il ragazzino
svolge questa volta un ruolo secondario, seguiamo le vicende
sentimentali del padre, legato a Louise, giovane donna separata con
due figli, che vive con estrema incertezza la sua nuova vita, in
bilico fra passato e futuro. Mentre il protagonista cerca di dare
certezze al suo futuro sentimentale, attorno a lui si dipanano le
storie dei suoi pazienti: dal ragazzo che non usa il deodorante per
respingere una madre possessiva e invadente, alla ragazza che si
sente in realtà un ragazzo, circondata dagli scherzi crudeli delle
sue compagne di scuola, alla ragazza che non dorme per sorvegliare la
sorella, potenziale suicida. C’è una coppia di donne che
vorrebbero un altro figlio, o forse no; la ragazzina immigrata che
non riesce a superare il trauma della guerra; ci sono storie che
finiscono bene e storie che restano sospese.
Al centro sempre e comunque Sauveur e
la sua casa, in cui si incrociano non solo i destini dei pazienti,
che frequentano il suo studio, ma anche quelli degli ospiti: Louise e
i suoi figli, ma anche ospiti occasionali, come l’enigmatico
Jovanovic, ottantenne ex legionario, che vive per strada, ma trova un
alloggio temporaneo proprio nella casa del dottor Saint-Yves. Nello
stesso modo viene accolto Gabin, il ragazzo con la madre ricoverata
in ospedale psichiatrico, che rifiuta la scuola, ma accetta l’aiuto
di Sauveur.
I sentimenti che si incrociano nelle
vite dei vari personaggi sembrano proprio come una pallina da flipper
che intreccia percorsi e sbatte contro ostacoli per poi riprendere la
corsa, descrivendo una trama all’apparenza incomprensibile.
Anche in questo romanzo che, come il
precedente, sembra pensato come soggetto per una sit-com, riemergono
le radici antillane del protagonista, attraverso una paziente
convinta di aver fatto morire il cognato con un rito vudu.Il romanzo ha un grande ritmo ed emerge
il tratto inconfondibile della Murail che riesce a trattare con
leggerezza, con ironia anche le situazioni umane più dolorose e
complesse. Gli universi familiari che descrive sono caratterizzati da
genitori problematici e ragazzi e ragazze fragili, che perdono la
testa per colpa dell’acne, che non sanno gestire i rapporti con i
propri simili. Qualcuno di questi personaggi riesce a prendere in
mano la propria vita, altri no. Sicuramente le figure genitoriali,
con una sola eccezione, escono malconce da questi ritratti forse qua
e là un po’ stereotipati, ma comunque specchio del tempo presente,
in cui alla fragilità degli adolescenti fa da specchio una diversa,
ma non meno complicata, fragilità.Mi chiedo se la scelta di questo
impianto narrativo ‘leggero’, basato sul continuo passaggio di
testimone fra una storia e l’altra, sia espressione della ricerca
di un linguaggio più vicino ai ragazzi. E’ una scelta coraggiosa,
perché a un ritmo più sostenuto corrisponde un minore
approfondimento dei personaggi, in una narrazione che si esplica in
una serie di flash che illuminano brevi squarci di vita di ciascuno
di loro.L’impressione è che un romanzo come
questo, scritto con la consueta abilità dall’autrice, piacerà
soprattutto al lettore adulto, che in esso ritroverà problematiche
della vita vera. Mi sbaglierò, ma i ragazzi e le ragazze lo
apprezzerebbero di più proprio nella dimensione di una serie tv, che
ha un linguaggio per loro più familiare.
Lettura caldamente consigliata a
ragazzi e ragazze a partire dai quattordici anni.
Eleonora
“Flipper. Sauveur & figlio”, M.A. Murail, Giunti 2020
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