mercoledì 16 dicembre 2020

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

LO SGUARDO POETICO
 
Occhio ladro, Chiara Carminati, Massimiliano Tappari
Lapis 2020


POESIA ILLUSTRATA
 
Un poeta che vive in via Caprera
ficcò la luna in una gabbia nera
come un uccello dentro una voliera
perché voleva tenerla prigioniera
ma lei fuggì nel cielo della sera
e lui è lì che ancora si dispera


Fotografato durante quella che altri hanno chiamato l'ora vuota, un sottile spicchio di luna è visibile al centro di un lampione in ferro che ha perso tutti suoi vetri. Potrebbe essere la sua raffinata gabbia, se non fosse che la luna ferma non ci sa stare e anche da lì se ne andrà.
 
Questo libro funziona così: su ventinove fotografie scattate, una poetessa (che forse non vive a via Caprera) ha scritto dei versi.
Detto così, l'intento sembra interessante e forse anche in parte nuovo, visto che in Italia i libri per l'infanzia che hanno fotografie come illustrazioni sono pochi pochi, eccezion fatta per quelli non di finzione.
Tuttavia questo libro è ben altra cosa.
La differenza, lo scarto rispetto alla norma e la consuetudine, la fa l'occhio del fotografo, che questa volta guarda nella medesima direzione dello sguardo della poetessa: entrambi giocano con l'immaginazione perché entrambi hanno voglia e modo di andare a vedere oltre. Altrove.
 

È nelle cose aspettarsi da chi scrive poesia questa modalità di leggere il mondo, vederla nell'occhio di chi sta dietro una macchina fotografica non è così frequente.
Questa è però la prospettiva direi 'naturale' per Massimiliano Tappari che di ogni forma riesce sempre a darne una lettura inaspettata.
Questa sua postura, anche senza macchina fotografica al collo, mi fa saltare sempre sulla sedia e me lo fa riconoscere fra mille, al volo, quando per esempio mi capita di leggere in un catalogo di libri, che un interlinea doppio può essere solco di un aratro in cui seminare i pensieri che le parole fanno nascere...
Da che ha cominciato a raccontare storie attraverso i suoi scatti, ha sempre suggerito ai suoi lettori di guardare le cose da un punto di vista diverso. E non credo che sia un caso che lo abbia fatto cercando di andarsi a cercare un pubblico ideale che lo avrebbe capito e apprezzato più di altri: l'infanzia. A quel che mi consta, i bambini, tanto più piccoli sono tanto meglio è, hanno per necessità di sopravvivenza in un mondo tutto da conoscere, esplorare, descrivere una predisposizione naturale a leggere la realtà secondo criteri propri, originali, di certo diversi da quelli codificati dei grandi, di cui solo con il passare del tempo si impadroniranno (purtroppo).
Ai bambini si suggerisce, come esercizio di immaginazione, di leggere le nuvole, ma di rado si va oltre. La sorte però potrebbe mettere quei bambini sulle tracce di Massimiliano Tappari e allora le cose potrebbero andare diversamente. Potrebbero girare con lui per una cittadina a fotografare dettagli considerati da altri insignificanti e dargli invece valore e senso ulteriore: un dettaglio di un tombino, una linea stradale su un selciato di basoli, un palo della luce, una grondaia, anzi due, un lampione, un guanto, un sasso, un legno...
 

"Beato chi ha l'occhio ladro/ovunque vede un quadro/e come i pittori/vive rubando forme e colori", come dice Argilli.
Il caso vuole che accanto all'occhio ladro di Tappari ci sia per la felicità di tutti la poesia di Chiara Carminati. Già ampiamente apprezzati i loro libri in comune, qui allineano ancora di più -se fosse possibile- il loro punto di vista. Le poesie qui fanno ulteriori percorsi, che rilanciano doppie e anche triple letture delle parole. Si pensi per esempio a quel lupo solitario che ha la forma di un guanto smesso e che si innamora di un alano concludendosi a chiederle la mano.
 

Oppure il muratore di Aragno che mangiava solo mosche a colazione.
Spero che siano chiari a tutti i lanci e le capriole che la Carminati fa fare alle sue parole...
 
 
 
Da una parte le sue rime creano una sorta di mappa, totalmente vera quanto inventata: un omaggio alla geografia di Rodari e Scialoja in quell'elenco di strade e luoghi che si potrebbero segnare su una cartina come itinerario poetico da percorrere. Dall'altro una galleria di personaggi, che con due zampe, quattro fino a otto, agiscono dando senso, un senso tutto nuovo e inaspettato, a quello che l'occhio vede.
E da qui, solo meraviglia.
 
Carla

 

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