venerdì 30 aprile 2021

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

 UNA STORIA D’ESTATE


La storia che racconta Giuseppe Festa in ‘I Lucci della via Lago’, pubblicato da poco da Salani, si svolge tutta in trentatre giorni, all’inizio dell’estate del 1982.
Si svolge a Predore sul Lago d’Iseo, dove il protagonista Mauri vive; ha appena superato gli esami di terza media e si appresta ad affrontare l’ennesima spensierata estate insieme al suo amico Brando e agli altri amici. Ma ci sono momenti, passaggi di vita che scompigliano le carte della consuetudine e impongono scelte difficili e prove da superare.
Fra i passatempi estivi del gruppo di ragazzi e ragazze, denominato ‘I Lucci’, che si riunisce intorno a Mauri c’è sicuramente la pesca: sono tutti ottimi nuotatori ed esperti nelle diverse tecniche di pesca. Brando e Mauri da tempo stanno dando la caccia a Pinna Mozza, un pesce persico gigantesco; così per festeggiare l’inizio delle vacanze, decidono di immergersi per tentare la sorte, cercando di catturarlo. Mauri si immerge per primo e fallisce la prova e poi si immerge Brando. Ma quest’ultimo non riemerge più. Vane le ricerche dei sommozzatori, del corpo di Brando non c’è traccia.
Dopo il primo momento di dolore, la vita nel piccolo borgo riprende lentamente la sua consueta fisionomia. E’ anche l’anno dei Mondiali di calcio, Mauri è un bravo giocatore e insieme agli altri si distrae davanti al televisore.
I ragazzi e le ragazze della banda dei Lucci ne combinano di tutti i colori, passano le giornate, ma anche le notti, fra una scorribanda e l’altra. In paese cominciano a comparire dei biglietti misteriosi, che sembrano scritti proprio da Brando. Mauri si convince che sia ancora vivo, magari intrappolato da qualche parte.
Le nuotate si alternano alle incursioni nella chiesa sconsacrata, o nella villa di una nobildonna, mettendo a rischio la propria incolumità; ma presto il caso metterà fine alle indagini, alle speranze e alle illusioni che Mauri ha comunque coltivato ben oltre il buonsenso.
Diventare grandi, abbandonando il mondo della Gente Bassa, come magistralmente ci ha raccontato Wu Ming 4 in ‘Il Piccolo Regno’, implica lasciare un universo parallelo, dotato di propri usi e costumi, linguaggi, regole del gioco. Diventare grandi è accettare la presa sulla realtà, accantonando sogni e pensiero magico.
E’ quello che fa Mauri, lasciandosi tanto e tanti alle spalle per un concretissimo contratto con una squadra di calcio.
Leggendo questo romanzo, pensato per i ragazzi e le ragazze delle medie, mi è sembrato di cogliere un’adesione inconsueta dell’autore a questa storia; ho sentito forte il profumo della nostalgia, il guardarsi indietro per rivedere, magari trasfigurata, la propria giovinezza. Questo credo sia il maggiore punto di forza: la freschezza delle descrizioni d’ambiente, i giochi, i luoghi, le abitudini scanzonate dei ragazzini liberi dalla scuola. E quell’anno lì, quello del Mondiale vinto dall’Italia di Bearzot, col Presidente Pertini sugli spalti, che in tanti ancora ricordiamo.
Tutto questo sembra molto lontano e credo che così lontano lo senta anche l’autore, con accenti che mi sono sembrati molto personali.
Tutti noi, ormai più che maturi, abbiamo lasciato alle spalle moltissime cose che oggi possiamo solo guardare da lontano; ma questo senso di distacco lo provano anche ragazze e ragazzi di oggi, tutte le volte che devono compiere una scelta e lasciarsi alle spalle qualcosa o qualcuno, un tempo importanti.
In ‘I lucci della via Lago’ c’è tutto questo, ma c’è anche azione, avventura, mistero, descritti con il consueto stile asciutto ed efficace che contraddistingue i romanzi firmati da Festa.
Lettura consigliata a ragazze e ragazzi, a partire dai dodici anni.
 
Eleonora
 
“I Lucci della via Lago”, G. Festa, Salani 2021



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