COMINCIARE DALLA FINE
Ci sono scelte editoriali che fatico a comprendere: l’editore Rizzoli, sempre molto attento alle tendenze e agli autori emergenti, di Anthony McGowan, prolifico autore inglese, ha scelto di pubblicare l’ultimo romanzo di una serie di quattro. ‘Il volo dell’allodola’, titolo originale ‘Lark’, ha vinto nel 2020 la prestigiosa Carnegie Medal ed è il compimento della serie di romanzi ‘The Truth of Things’, che vede protagonisti due fratelli, Nicky e Kenny.
Rizzoli promette di pubblicare i tre precedenti, ma il danno è fatto. ‘Il volo dell’allodola’ è un bel romanzo, breve e intenso, che muove emozioni forti ed è, nello stesso tempo, evidentemente, il compimento di un percorso narrativo compiuto nei romanzi precedenti. Lo si capisce dalla struttura del racconto, dal suo esito e dal finale che evidentemente riconnette dei fili che il lettore italiano non conosce.
Anche preso come romanzo a sé stante, in realtà, è comunque un bel romanzo, che coniuga il ritmo serrato del romanzo d’avventura con la descrizione del rapporto fra i due fratelli.
Nicky e Kenny sono molto legati, il secondo ha un lieve ritardo cognitivo che lo rende dipendente dalle attenzioni del fratello; hanno avuto una vita familiare difficile, il padre alcolista e la madre fuggita quando loro erano piccoli. Sono stati anni difficili, con gravi difficoltà economiche e una grande solitudine. Poi, nella loro vita è arrivata Jenny, la nuova compagna del padre, che è riuscita a dare un senso alla loro vita familiare.
In attesa dell’arrivo della madre, che viene a trovarli dopo molti anni, Kenny, Nicky e la cagnolina Tina decidono, su suggerimento del padre, di fare una gita nella brughiera, nello Yorkshire, dove vivono da sempre.
Dovrebbe essere una gita facile, alla ricerca delle allodole e del loro prodigioso canto. In realtà si trasforma presto in un incubo. Sorpresi dalla neve, senza vestiti e attrezzature adatte, i ragazzi cercano di raggiungere il paese più vicino, ma hanno una mappa approssimativa e incontrano ostacoli di tutti i tipi. Nel tentativo di riprendere il cellulare, che gli stava cadendo dalla mano semi assiderata, Nicky cade in una scarpata, vicino ad un torrente, e si frattura una gamba. Tocca a Kenny, allo sprovveduto Kenny, avviarsi in cerca di soccorsi.
Non posso dire di più della trama, ma si può immaginare da quanto detto finora che si rispettano tutti canoni delle storie d’avventura, con una scrittura asciutta che rende il ritmo del racconto ancora più serrato.
Il vero punto di forza sta però soprattutto nella delicata descrizione del rapporto fra i due fratelli, che utilizza i ricordi d’infanzia, i momenti felici e le privazioni che hanno cementato il loro rapporto. C’è molto realismo nel raccontare la vita e il linguaggio di due adolescenti, simili a tanti altri, ma diversi proprio per quelle difficoltà che la vita gli ha riservato. L’io narrante, Nicky, ci coinvolge nei suoi racconti, nei trucchi che usa per tranquillizzare il fratello, nei momenti oscuri e nelle prove di coraggio. E poi, il ritratto della cagnolina Tina è un prezioso cameo che sarà certamente apprezzato da chi ama i cani.
Dunque, una storia di emozioni forti, rivolta ad un pubblico di lettori e lettrici giovani, direi dai tredici anni in poi, ma coinvolgente anche per i lettori e le lettrici più grandi, a patto di non disdegnare qualche momento di commozione.
Eleonora
“Il volo dell’allodola”, A. McGowan, Rizzoli 2021
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