SE L’APPARENZA INGANNA
‘Se fossi in te’, romanzo firmato da Susanna Bo per le Edizioni San Paolo, ha un’idea di partenza intrigante: due sorelle gemelle, Adele e Arianna, diversissime come comportamenti e stile di vita, per punizione devono scambiarsi di ruolo per una settimana.
Adele è la sorella sfacciata, che parla in una lingua astrusamente gergale, frequenta parecchi ragazzi, ma è innamorata di uno solo, non le piace studiare, ma è molto attenta ai social e alle mode giovanili. Arianna è la sorella troppo seria, senza amici, brava a scuola e con molte ambizioni, incapace di cogliere le attenzioni di un ragazzo innamorato di lei.
Sono le figlie di una coppia di genitori separati ormai da anni; Adele non vede il padre, Arianna, si e, anzi, sogna di seguirne le orme nel mondo del cinema.
Nei primi capitoli la storia, raccontata in prima persona alternativamente dall’una e dall’altra, ha il tono della commedia: Arianna catapultata nella vorticosa vita sociale di Adele, e quest’ultima costretta ad andare a scuola senza truccarsi, con un cellulare privo di contatti, tagliata fuori dal suo mondo. Sembra dunque che il fine pedagogico di questo scambio di persona, foriero di equivoci e scambi di persona, sia stato raggiunto, ma ecco profilarsi il nuovo registro del racconto.
Dietro l’apparenza dei comportamenti delle due ragazze e della madre si nascondono problemi ben più seri e drammi che hanno l’origine al tempo della separazione dei genitori.
Così, pagina dopo pagina, emergono i diversi problemi delle tre donne: la dipendenza dall’alcol, la solitudine, traumi del passato che impediscono a tutte e tre di avere una vita normale. Dalla commedia iniziale si scivola via via nel dramma, che frantuma gli equilibri precedenti, costringendo tutti i personaggi a rivedere scelte e stili di vita.
Dal punto di vista dell’immediatezza del racconto, il romanzo tiene, nonostante il progressivo cambiamento di registro; tiene sicuramente l’idea di partenza e la capacità dell’autrice di rappresentare l’universo degli adolescenti di oggi, il gergo, i riferimenti culturali, qui rappresentati dalla serie televisiva de ’La casa di carta’. Viceversa, trovo il romanzo meno credibile nella seconda parte, nonostante la condivisibile aspirazione a rappresentare il lato oscuro delle famiglie, i non detti, i drammi rimossi. Forse toni più contenuti, magari un approfondimento psicologico maggiore nella descrizione delle due protagoniste, magari mantenendo quella leggerezza che contraddistingue la prima parte, avrebbero reso più efficace la scrittura.
Trovo comunque interessante il tentativo di rappresentare il mondo giovanile al di là degli stereotipi, e la vita familiare come luogo di fragilità e incomprensioni.
Non posso svelare il finale, che devo dire, non riesce a convincere fino in fondo.
Per il linguaggio e le situazioni presentate, consiglio la lettura a ragazze e ragazzi a partire dai quattordici anni.
Eleonora
“Se fossi in te”, S. Bo, Edizioni San Paolo 2021
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