venerdì 25 febbraio 2022

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

ELIMINARE IL SUPERFLUO

Il giorno felice, Ruth Krauss, Marc Simont (trad. Sara Saorin) 
Camelozampa 2022 


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 3 anni) 

"Scende la neve. I topi di campagna dormono, gli orsi dormono, le chioccioline dormono nei loro gusci; e gli scoiattoli dormono dentro gli alberi, e le marmotte dormono nelle loro tane sottoterra. Ecco: aprono gli occhi. Annusano. I topi di campagna annusano, gli orsi annusano..." 

Anche le chioccioline lo fanno, così come gli scoiattoli dai tronchi degli alberi. E poi anche le marmotte annusano. Tutti loro annusano e poi cominciano a correre. Tutti insieme e nella stessa direzione. Le chioccioline nei gusci e gli scoiattoli lasciandosi dietro le tane negli alberi. 
Tutti, ma proprio tutti hanno finalmente davanti agli occhi la misteriosa ragione di questo brusco risveglio durante l'inverno, durante una nevicata. 
Ne valeva di certo la pena, hanno di certo pensato tutti loro, disposti in cerchio, intorno a una unica meraviglia... 

Che Ruth Krauss fosse una donna geniale, ma non certo mansueta o accondiscendente sono in molti a raccontarlo. Il primo è proprio Maurice Sendak che, giovanissimo e timido, viene chiamato da Ursula Nordstrom a illustrare il primo di una più lunga serie di suoi libri. 


Lui non è ancora nessuno e lei è già un gigante (per non parlare del grande e mansueto Dave, in arte Crockett Johnson). Comincia così per il poco più che ventenne Maurice uno dei periodi più intensi della sua vita lavorativa e umana: facendo su e giù da NY per raggiungere nei fine settimana la casa di Rowayton dove la coppia Krauss/Johnson aveva scelto di ritirarsi. 
La ragione ufficiale di questi incontri era il piacere di stare assieme, ma il motivo vero era che Ruth Krauss voleva seguire, controllare, discutere e ridiscutere con Maurice i suoi disegni, i suoi bozzetti. 
La seconda persona che ha più volte raccontato di quanto Ruth Krauss ci tenesse che i suoi testi fossero rispettati nel profondo è la sua editor dentro Harper, Ursula Nordstrom. 
L'affetto e la stima reciproche le ha tenute strette per una vita. Ciò nonostante tra loro spesso nascevano interminabili discussioni. 
Un autentico tiraemolla si verificò per esempio su una singola parola che nel testo originale di questo libro compariva e che la Nordstrom invece voleva eliminare. Alla fine di ogni frase - obiettivamente molto musicale e con la consueta purezza adamantina, carattere distintivo dei testi della Krauss - l'autrice aveva messo, come sorta di ritornello a chiusa della frase un see?, vedi?,  che la Nordstrom considerava superfluo. 


Alla Krauss invece piaceva, se non altro il suono di quella parola see. Ne nacque una vera e propria disputa che finì, come si può ricavare anche nella traduzione di Sara Saorin, con una vittoria della Nordstrom che chiese come regalo di natale alla Krauss proprio quella parola: vedi! 
A parte l'aneddoto divertente, ma emblematico dei rapporti che tenevano unite queste due stelle dell'editoria per l'infanzia, non si può non notare quanto la lingua della Krauss anche in questo libro - con o senza quel vedi? in finale - si dimostri rivoluzionaria e nello stesso tempo perfetta per delle giovani orecchie. 
Il suo più grande merito, o forse talento, è stato quello di aver saputo parlare - senza nessun accento - la lingua dei bambini e di averla fatta diventare letteratura allo stato puro. 


La Krauss con i bambini ci parlava, i figli degli amici o dei vicini di casa, oppure quelli che frequentavano la Bank Street School. Li conosceva a fondo, li capiva, li sapeva ascoltare e soprattutto li rispettava, nel loro essere così diversi dagli adulti. 
Sapeva tradurre il loro pensiero in una lingua poetica, alta ed esatta, maledettamente onesta e semplice, la quale essi potevano riconoscere senza sforzo. 
Le cose sono chiamate con il loro nome: i topi di campagna, le chioccioline, orsi, marmotte: un solo diminutivo necessario, ma nessun aggettivo di corredo. 
La sequenza temporale è coerente: dormono, si svegliano, annusano, corrono. Tutti verbi all'indicativo: non c'è nessuna magia o tempo sospeso. 
Tanta precisione è anche diffusa nel contesto spaziale: nei gusci le chiocciole, negli alberi gli scoiattoli, nelle tane sotterranee le marmotte. 
Di dove si trovino orsi e topi, il testo iniziale tace e lo lascia dire alle figure. 
E a proposito di figure, anche con Marc Simont, che all'epoca aveva già alle spalle almeno dieci anni di carriera come fumettista e come illustratore, la Krauss si impose. 


Avevano già collaborato, l'anno precedente in un altro magnifico libro, The Big World and the Little House e, visto il risultato, si devono essere intesi. 
In questo secondo la Krauss fu molto chiara fin dal principio: pretese di discutere con lui, circostanza che per lui non era consueta, persino la collocazione del suo testo, dei singoli a capo, nello spazio della pagina, addirittura a quale distanza porre il testo rispetto alle immagini. E già che erano lì assieme, anche sui disegni si confrontavano. Ma è lo stesso Simont che, a posteriori, ha dovuto riconoscere che questo metodo di lavoro ha dato i suoi frutti, vista anche la Caldecott Honor, in altri termini un onorevole secondo posto, al più ambito dei premi per un illustratore. Premio che poi vincerà nel 1957, con Janice May Udry, con A Tree is nice
La qualità del disegno è sotto gli occhi di tutti. Il libro, necessariamente in bianco e nero, visto il finale, è pieno di magnifici dettagli che emergono a una rilettura più approfondita, ancora prima che la storia abbia inizio. Con Ruth Krauss collaborerà ancora una volta in un altro libro geniale, di nuovo a colori, anche se con un tipo di segno completamente diverso, The Backward Day, che c'è da augurarsi di vedere presto tradotto e pubblicato per i bambini italiani che di giornate felici hanno certo molto bisogno, ma anche di giornate alla rovescia!


Carla

Noterella al margine. Credo vada dato merito allo stampatore che, in un libro così difficile per il così tanto nero e grigio, ha saputo fare così bene.

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