venerdì 18 marzo 2022

FAMMI UNA DOMANDA!

NUMERI E PERSONE


Non sempre le parole ci vengono in aiuto come quando, per esempio, dobbiamo ragionare di differenze e disparità sociali. Il termine ‘differenza’ di per sé non indica una scala di valori, sottolineando quanto due persone o due gruppi di persone non condividono determinati aspetti della vita. Ma talvolta la differenza, quale ci viene oggettivamente indicata dai numeri, è la spia di una profonda disparità sociale.

A raccontare una vasta gamma di differenze ha pensato l’autore tedesco Christoph Drösser, coadiuvato in modo impeccabile dall’illustratrice Nora Coenenberg; da questa collaborazione è nato un libro illuminante che racconta a tutti, grandi e piccoli, come va, malamente, il mondo. Il titolo è ‘100 bambini’, ed è pubblicato in Italia da Ape junior, un editore della galassia Mauri Spagnol.
L’idea è questa: posto che sia 100 il numero dei bambini, cioè individui con un’età inferiore ai 15 anni, in tutto il mondo, in realtà quasi due miliardi, vediamo come si esprimono numericamente le differenze da paese a paese.


Basta partire dal primo confronto: se i bambini nel mondo sono 100, 4 vivono in Nord America, 6 in Europa, 8 in Sud America, 25 vivono in Africa, 56 in Asia e 1 in Australia. Dei 56 bambini asiatici, 19 sono indiani e 13 cinesi. Già qui potrebbe partire un ragionamento di geopolitica, immaginando il futuro del mondo. Ma l’autore prosegue nella sua attenta fotografia, analizzando diversi dettagli, che riguardano moltissimi aspetti della vita quotidiana.
Di questi 100 bambini, 12 vivono negli slum, quindi possedendo una baracca condivisa con la famiglia; e 5 per strada, ovvero da soli, senza un riparo e senza nessuno che si occupi di loro. 13 vivono in un paese in guerra, 1 è in fuga e cerca salvezza lontano dal proprio paese. Se 85 bambini hanno accesso all’acqua potabile, questo non significa che tutti abbiamo l’acqua corrente in casa e dispongano di un bagno. Se si considerano solo i bambini che vivono in campagna, solo 45 di loro hanno un gabinetto.


Se queste vi sembrano differenze eclatanti, pensate che 16 di questi nostri bambini non hanno scarpe e ben 9 bambine hanno un figlio prima di compiere diciotto anni.
Ma non è tutto così drammatico: ci consoliamo sapendo che ben 80 bambini su 100 hanno la televisione e altrettanti conoscono il personaggio di Topolino.
Tutti i bambini del mondo amano giocare e amano la musica, ma ben 75 di loro non sanno nuotare.
Il libro continua così, descrivendo le diversità nella vita dei nostri 100 bambini, da diversi punti di vista. Si tratta di un’idea semplice, eppure, e forse proprio per quello, efficacissima, rendendo concretissima un’idea vaga di povertà e ricchezza. Per arrivare a questa sintesi, espressa con cristallina razionalità, Drösser ha fatto un lavoro minuzioso di analisi dei dati all’interno di ricerche statistiche di vario genere e natura. Ne ha estratto i dati significativi rispetto all’ottica scelta, la descrizione della vita materiale dei bambini e delle bambine in ogni angolo del mondo. E ci ha presentato questa impietosa fotografia, senza l’appesantimento di spiegazioni storiche e morali. Il mondo è questo, i problemi si annidano ai quattro angoli del pianeta, ciascuno con una propria specificità, ma con un tratto comune: la povertà materiale, la povertà educativa non risparmiano i bambini, anzi sembrano accanirsi su uno dei segmenti più fragili della popolazione.
Le tavole di Coenenberg sono chiare ed efficaci, improntate alla semplicità dell’infografica, uno strumento ulteriore per farsi un’idea chiara su come va il mondo.
Consiglio caldamente, questo libro, che ha ricevuto nel 2021 il Deutscher Jugendliterature Preis, nella sezione no-fiction, non solo a bambine e bambini dai dieci anni in poi, ma anche a insegnanti e genitori che abbiano voglia di spiegare ai più piccoli le cose del mondo.
Magari per mettere mano a cambiarlo, prima o poi.

Eleonora

“100 bambini”, C. Drösser, e N. Coenenberg, Ape junior 2022




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