ESTINTOPEDIA
La storia molto movimentata del nostro pianeta ha già visto ben cinque grandi estinzioni, estinzioni di massa durante le quali una bella fetta del mondo vivente è scomparsa; quindi, sostenere che l’estinzione è legata strettamente all’evoluzione della vita non è sconcertante. La molteplicità delle specie viventi oggi sono dunque la punta dell’iceberg che rappresenta l’insieme dei viventi che, nel corso delle ere geologiche, hanno popolato la Terra.
Quindi, perché ci colpisce tanto il fenomeno delle estinzioni degli ultimi secoli, se non decenni?
Probabilmente perché è un processo che avviene sotto i nostri occhi, di cui siamo spesso responsabili, almeno in parte, e che riguarda specie animali simbolicamente importanti. Il nostro rapporto con il mondo animale, infatti, è intriso del significato simbolico che attribuiamo, o abbiamo attribuito, a questa o quella specie. Il lupo, il leone, l’orso, insomma i grandi predatori hanno spesso una valenza totemica, che riverbera anche in noi, lontani anni luce dalla vita selvaggia.
Il libro che firmano insieme Serenella Quarello, per i testi, e Alessio Alcini per le immagini, con la rigorosa supervisione scientifica di Marco Ferrari, pubblicato da Camelozampa, si intitola ‘Estintopedia’ e si propone al lettore proprio come viaggio nel mondo di animali estinti, ritrovati, o in via d’estinzione.
Di alcune estinzioni siamo stati diretti testimoni, assistendo alla dipartita dell’ultimo esemplare di una determinata specie; in altri casi non c’è l’assoluta certezza che non vi siano altri esemplari in natura, come il rospo arlecchino della notte stellata, o l’opossum pigmeo di montagna. In altri casi abbiamo eletto alcune specie, come il panda gigante, a veri e propri simboli della difesa dell’ambiente. Come si sottolinea giustamente nel testo, oggi siamo in gran parte responsabili della criticità in cui versa la sopravvivenza di numerose specie: le minacciamo direttamente, con la caccia, per esempio, oppure con il traffico illegale di specie rare, oppure modificando significativamente l’habitat in cui gli animali vivono e così via. Se guardiamo con realismo al futuro, guerre permettendo, un futuro con una Terra pesantemente sovrappopolata, è abbastanza scontato pensare che alcuni habitat potranno esistere solo nei parchi e nelle riserve e così le specie che le caratterizzano. Ma proprio la storia delle gigantesche estinzioni di massa del passato più remoto ci insegna che la biosfera ha risorse che forse non riusciamo a comprendere fino in fondo.
In ‘Estintopedia’ non ritroviamo un approccio sistematico al tema, quanto una articolata e complessa carrellata di specie strane, o meno strane, che hanno sfiorato l’esistenza umana e sono più o meno velocemente scomparse.
Una sorta di Wunderkammer, di gabinetto delle meraviglie che raccoglie esemplari di tutti i tipi, dall’immensamente grande all’incredibilmente piccolo.
Le illustrazioni di Alessio Alcini richiamano molto l’illustrazione naturalistica dell’ottocento inglese, un’illustrazione realistica, attenta al dettaglio, ma, nel nostro caso, attenta anche alla caratterizzazione dei soggetti animali. Dal bianco e nero al seppia per i soggetti ormai perduti, pastelli e acquarello per i soggetti ancora tra noi. Tutti trattati con il gusto per il meraviglioso, quello ‘stupore’ all’origine di ogni sapienza.
La lettura di questo bel libro illustrato, che si affianca ad altri realizzati sullo stesso tema, è adatta a lettrici e lettori amanti della natura e degli animali, a partire dai sette anni.
Eleonora
“Estintopedia”, S. Quarello e A. Alcini, Camelozampa 2022
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