venerdì 10 giugno 2022

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

PER VOCE DI BAMBINO

Semini, Alice Keller, Youngin Kim 
Edizioni corsare 2022 


POESIA ILLUSTRATA
 
"Ogni tanto non capisci 
faccio cose senza senso 
ciucciare la papera di gomma 
che ora ciuccia mio fratello.
 
 Ogni tanto non capisci 
che voglio tornare piccino 
farti arrabbiare apposta 
andare nella direzione opposta 
solo per sentirti più vicino." 

La voce è quella di un bambino. Un bambino che si rivolge alla propria mamma. Il suo mondo fatto di piccole cose, di quotidianità: la scatola dentro cui conserva nello stesso tempo oggetti, sensazioni e sogni. 
Un susseguirsi di giochi e di riflessioni su quello che lo circonda, sui suoi affetti: dalla papera che ciuccia di nascosto, ai biscotti che sa di non dover sbriciolare; dal piacere di non farsi trovare, alla paura di non essere trovato; dai suoi vecchi giocattoli che qualcuno ha messo via ai rumori consueti della sera che lo fanno addormentare. 

Nei libri che valgono colpisce sempre il tipo di dialogo che si stabilisce tra le immagini e le parole. La complessità del loro rapporto può essere anche molto profonda e spesso non è immediata. 


Purtroppo  non di rado la si dà per scontata. 
In realtà trovare un accordo tra due voci è un'arte essa stessa. 
Qui ignoriamo cosa sia nato prima, chi abbia parlato per primo all'altro, ma è subito abbastanza chiaro quanto le due voci siano state subito in grado di accordarsi tra loro. Proprio come avviene in una orchestra, prima di un concerto. Ascoltarsi e mettersi in armonia reciproca per arrivare ad avere una voce comune. 
Il gesto che possiamo immaginare dietro le chine, le matite e l'olio (!) di Youngin Kim è il risultato di una riflessione lenta e silenziosa che poi prende forma in un gesto veloce e sonoro. La spontaneità, l'immediatezza di un gesto, lo sappiamo, in realtà è il risultato di un lungo allenamento. 
Così accade nel movimento, così accade nei comportamenti.

 
Un segno sul foglio, o uno scatto del corpo è il frutto di un lungo allenamento fatto di un provare e riprovare. Ungerer, che a vederlo disegnare, sembrava la spontaneità e la sicurezza fatte segno, raccontava spesso ai suoi allievi che per giorni si allenava in quello stesso gesto per ottenere attraverso un unico movimento sicuro quella precisa forma pensata e voluta. Lo stesso penso lo faccia un musicista o un atleta nei sui esercizi. Al pari, uno slancio di generosità è in realtà il frutto di un cammino lungo, che non nasce all'istante. 
Verrebbe da dire che anche la poesia, o la prosa poetica, solo in apparenza può considerarsi voce istintiva, immediata mentre al contrario è frutto di un lento, lungo e profondo pensare. 
In questa prospettiva Alice Keller e Youngin Kim si sono trovate in perfetta armonia sulla pagina: la prima nel raccontare in poesia, la seconda nelle pennellate che riempiono il foglio. Entrambe agiscono secondo un impulso interiore che è stato molto pensato. E nulla è lì per caso. 
Le parole di Alice Keller, verrebbe da dire visto il perno intorno cui ruotano, arrivano da lontano, da una profonda ricerca personale per portare a galla ricordi d'infanzia oppure sono il frutto di un ascolto attento e onesto della voce di un bambino. Un bambino a lei molto vicino. 
Non è molto che proprio di questo si ragionava a proposito di un altro libro, che in una prospettiva del tutto differente, raccontava una simile relazione tra un bambino e la sua mamma. 
Lì come qui c'era il gusto per fare cose proibite, solo per misurare i propri limiti, lì come qui l'amore di una mamma veniva messo alla prova per misurarne l'intensità e assicurarsi la durevolezza nel tempo. 


Il mondo emotivo di un bambino con alcuni felici paragoni - quando mi sgridi faccio il sasso - dentro cui si entra con la dovuta delicatezza e dal quale si esce, di nuovo, in punta di piedi, alla fine di una giornata (non si poteva chiedere di più per chiudere in bellezza il libro) per non turbare quella loro intimità, quell'essere contemporaneamente due mondi distinti e separati che però sono anche capaci di accogliersi l'uno nell'altro. 



Carla

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