AMICI SUICIDI
Il libro vincitore del Festival ‘Un mare di libri’ è ‘La compagnia degli addii’, di Axl Cendres, pubblicato l’anno scorso da Il Castoro. I giovani giurati del premio l’hanno scelto fra una rosa di cinque libri, fra cui ‘Senza una buona ragione’ e ‘Rose fuori dal mondo’ .
La trama è semplice: in una improbabile clinica psichiatrica s’incontrano cinque personaggi, tutti accomunati dall’aver tentato il suicidio: sono il gruppo dei Suicidanti, che sono ben lontani dall’aver rinunciato al loro proposito, semplicemente rinviato. Sono Victor, obeso e vittima di bullismo, Colette, vedova inconsolabile e incline all’alcol, Alice, fragile adolescente abusata, Jacopo, miliardario annoiato che non si perdona di essere l’unico in vita della sua famiglia, e, infine, l’io narrante, Alex, la cui madre si è suicidata. Tutti hanno buoni motivi per non amare la vita, tutti contemplano ferite all’apparenza insanabili. Progettano così una una fuga rocambolesca dalla clinica e con la splendida Rolls Royce si avviano verso la maestosa magione di Jacopo, con annessa invitante scogliera, per mettere fine tutti insieme alle proprie sofferenze.
Solo che, giorno dopo giorno, tutti tranne uno trovano nuovi fondamentali motivi per rinviare l’insano gesto.
Questa trama non vi dice niente? Basta tornare indietro di qualche anno, quando nel 2006 l’indispensabile casa editrice Iperborea pubblica ‘Piccoli suicidi fra amici’, di Arto Paasilinna, una divertente grottesca satira del triste primato finlandese in materia di suicidi. Qui due uomini, che si incontrano per caso nello stesso luogo e con lo stesso proposito, danno vita prima a un congresso poi a un viaggio surreale attraverso la Finlandia, poi in Europa, per arrivare alla medesima conclusione del romanzo precedente, e cioè che ci sono infiniti motivi per apprezzare la vita, a prescindere da tutto.
Nel confronto, l’autrice francese Axl Cendres non riesce a sostenere i suoi personaggi con sufficiente spessore, laddove Paasilinna costruisce una miriade di personaggi minori tutti degni di nota, così come l’ambientazione finlandese è intensa e coinvolgente. In comune entrambi gli autori hanno l’approccio sarcastico, a volte grottesco con un tema che non può che definirsi drammatico.
Cosa hanno trovato i giovani giurati nel romanzo della Cendres? Intanto dei ritratti di adolescenti sofferenti, in modi diversi, isolati nel proprio dolore, condizione in cui i giovani lettori e lettrici facilmente si possono identificare, anche se quello del rispecchiamento nei personaggi è spesso un elemento fuorviante, che nasconde altri aspetti della valutazione di un testo. Poi, sicuramente, lo stile ironico, distaccato, ma costellato di metafore illuminanti, consente di affrontare il dramma con leggerezza. Le fantasie sulla morte, così frequenti in adolescenza, vengono smontate nella dimensione satirica, rendendole ‘dicibili’. I personaggi più giovani, Alex, Alice e Victor, rispecchiano aspetti del disagio adolescenziale particolarmente sentiti. Certo, questo non è sufficiente a fare un buon romanzo, ma riesce sicuramente a catturare l’attenzione e il coinvolgimento dei giovani lettori e lettrici.
Eleonora
“La compagnia degli addii”, A. Cendres, Il Castoro 2021
“Piccoli suicidi fra amici”, A. Paasilinna, Iperborea 2006
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