MARY POPPINS E GLI ALTRI
Kira Kira 2022
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 3 anni)
"Nao aprì la porta e una strana creatura verde fece capolino.
'Salve, sono Kappa.' Per lo spavento Nao si nascose sotto il tavolo. In quel momento arrivò la mamma che si era preparata in tutta fretta. 'Oggi ho un impegno, quindi resterai a casa con il signor Kappa.Vedrai che vi divertirete un mondo. Fai la brava.' disse, e uscì di corsa."
Così comincia la fantastica giornata di Nao e del suo originalissimo tato, il signor Kappa.
Verde, con un laghetto circondato di capelli sulla sommità della testa, una vera passione per la pioggia e una gentilezza e premura innata, lui - come tutti i kappa come lui - si prende cura di un piccolo per fargli trascorrere del tempo meraviglioso nella foresta piena di verde e piena di mille altri divertimenti, dove poter fare tutti un bel pic-nic per festeggiare assieme la giornata di pioggia. Basta avere qualcosa di buono nel cestino della merenda e un ombrello della misura adatta.
E poi quando tutto si asciuga e il sole va giù non resta che salutare tutti gli altri amici e prendere la via di casa, ciascuno tenendo per mano il proprio kappa.
Sono diverse le cose che colpiscono di questo libro molto verde.
La prima è il kappa, una creatura tutta verde che ricorda un essere umano con braccia e gambe, ma con una testa molto particolare e un sorriso e uno sguardo rassicuranti. Entrambe utili per il suo mestiere di custode a tempo di bambini e bambine. Altra peculiarità interessante è la sua passione per l'acqua, ossia per la pioggia.
E qui entra in gioco la seconda cosa che colpisce di questa storia: la naturalezza nell'uscita di scena di una mamma dalla giornata della protagonista: Oggi ho un impegno, quindi resterai a casa con il signor Kappa. Vedrai che vi divertirete un mondo... e la conseguente disobbedienza da parte del Signor Kappa che, nonostante o per meglio dire proprio grazie alla pioggia, ha in progetto una bella passeggiata.
Il signor Kappa, un po' come Mary Poppins, arriva nella vita delle persone per scompaginarne, almeno per un po', i ritmi e le abitudini. E lo fa, proprio come la tata della Travers, in assoluta autonomia e determinazione, infischiandosene dei grandi, con l'unico obiettivo di far trascorrere una esperienza unica e indimenticabile ai bambini che ha in affidamento. Come nelle storie della Travers, anche qui gli adulti sono accessori alla narrazione e tutto sommato accessori anche nel quotidiano dei propri figli, quanto meno capaci di allontanarsene senza patemi e quindi di uscire di scena per lasciare il campo ad altri.
Il terzo elemento di interesse è proprio questo passaggio di consegne che preannuncia una esperienza del tutto nuova e indimenticabile.
I kappa incarnano coloro che hanno il compito di traghettare, e qui questo avviene in senso quasi letterale, i bambini verso un altrove (sia esso il mondo sotterraneo sulle tracce del coniglio di Alice, o capovolto come il tè da zio Albert in Mary Poppins e via andare) e offrire loro qualcosa di assolutamente straordinario.
E qui arriva la quarta bellezza del libro: la foresta, così verde e così fitta, in cui tutti i kappa si muovono in una sorta di mimesi continua e dove, invece, i bambini sono puntolini colorati, nei loro impermeabili e stivali coloratissimi.
Questa foresta ha tutte le caratteristiche del luogo magico, pur non avendo nulla di misterioso o inquietante: è piena di sorprese che sono luoghi di gioco e di piacere. Ed è proprio il piacere ha dare il carattere a tutta l'esperienza, coinvolgendo tutti i sensi: dal rumore della pioggia, al sapore della merenda: Quando si mangia all'aperto è tutto più buono, vero? alla bellezza del luogo che cattura lo sguardo. Quest'ultimo, continuamente sollecitato a muoversi alla ricerca del dettaglio in un mare di verdi diversi.
La sensazione che avvolge l'intera storia ha molto a che fare con il piacere: il primo è quello interno, ossia quello che provano i piccoli protagonisti condotti dai loro rispettivi signori Kappa.
Ma esiste anche un piacere esterno alla narrazione, un piacere che è contemporaneamente una esperienza estetica ed emotiva. Che è quello che prova il lettore nel leggere le parole e nel bearsi nelle figure.
E questa è la quinta meraviglia che accade.
Un piacere che passa per una innegabile naturalezza dell'azione, e nel contempo per una grande attenzione nel creare un contesto che sia il più confortevole possibile per i lettori.
Ma... con un continuo spostamento graduale verso qualcosa di diverso.
Davanti a un bel quadro è esattamente questo che dovrebbe accadere: qualcosa cambia in noi.
In sostanza, nel libro accade questo, a mio modo di vedere: si alternano a rapidi spostamenti di condizione che hanno il compito di 'destabilizzare' - la mamma che esce, camminare sotto la pioggia, l'arrivo nella foresta - altri momenti di assoluta tranquillità, le scarpe di mamma indossate per andare ad aprire, dettagli di una cucina familiare, la preparazione di un cibo prediletto, la bottega degli ombrelli, il parco giochi...
Quindi si vive un'esperienza che ci porta verso un altrove, un'altra parte, e lo fa a piccoli passi, tenendoci per mano, senza grandi strappi o traumi.
Non dovrebbe essere questo l'obiettivo di un buon libro per bambini?
Partire per un luogo sconosciuto, visitarlo e, se possibile, tornare indietro in sicurezza, ma un po' diversi.
E qui accade.
Carla
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