mercoledì 19 ottobre 2022

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

NESSUNO E' IMPERFETTO

L'anatra zoppa e la gallina cieca, Ulrich Hub, Jörg Mühle 
(trad. Bérénice Capatti) 
Rizzoli 2022 


NARRATIVA PER MEDI (dai 7 anni) 

"L'anatra osserva con interesse la gallina vagare senza meta tra i muri fino a inciampare nella gruccia. 'Molto piacere di conoscerti.' L'anatra aiuta gentilmente la gallina sbalordita a rimettersi in piedi. 'E' sempre bello incontrare qualcuno che è messo peggio di noi.' 'Sarebbe a dire?' chiede la gallina con voce sorprendentemente profonda. 'Io mi sento benissimo. Perché pensi che sia messa male?' 'Sei pur sempre cieca'. L'anatra sospira forte. 'Non posso immaginare sorte peggiore di non poter vedere.'"

Lo scambio di battute prosegue nella replica della gallina che sostiene che essere ciechi può avere dei vantaggi, come per esempio non aver modo di giudicare il suo aspetto, oppure non entrare nel panico perché la luce delle scale non funziona, oppure ancora quello di essere un'ottima ascoltatrice. 
E l'anatra, cui brillano gli occhi, a sua volta sussurra che per essere un'anatra zoppa, non è poi tanto male... 
Nel cortile abbandonato, dove non splende mai il sole e dove l'anatra zoppa vive, percorrendolo in lungo e in largo per fare un po' di moto (di volare non se ne parla: troppo pericoloso) arriva una gallina cieca che, al contrario della prudentissima anatra, ha un progetto magnifico, raggiungere quel luogo dove il suo desiderio segreto possa avverarsi. Dove sia, effettivamente lei non lo sa, ma questo è solo un dettaglio. 

A lei, per raggiungerlo servirebbe un cane da ciechi, ma anche un'anatra zoppa andrà bene lo stesso. Ammesso che l'anatra parta con lei, visto che non le riesce proprio di convincere la gallina che passeggiare assieme in un cortile abbandonato sarebbe comunque molto piacevole, e soprattutto molto più sicuro...
Questa è la storia del loro viaggio, vero o falso che sia. 
Un viaggio in cui si percorrono foreste buie e spoglie, le più oscure del mondo, si attraversano gole abissali su fiumi silenti, si balla fino allo sfinimento, si scalano montagne senza salite, ci si dimenticano varie cose, ma se ne ricordano altre, si mangiano arachidi in silenzio, si arrossisce e quasi si muore, ma soprattutto si smette di essere sole. 

Di Ulrich Hub penso ogni bene possibile e ho un ricordo vivido dell'incontro fatto insieme a Bologna durante i giorni della fiera, a discutere dei massimi sistemi e sul senso che possono avere le bugie, in compagnia di 60 ragazzini rapiti da quella sua bellissima storia corale. 
In Italia sono stati pubblicati quattro dei cinque libri che ha scritto: L'arca parte alle otto, Le volpi non mentono mai, L'ultima pecora e adesso L'anatra zoppa e la gallina cieca. Ne manca solo uno, Ein Känguru wie Du, che - lo temevo nel 2019 e lo temo ancora nel 2022 - non valicherà le Alpi, sebbene in Germania, Austria a Svizzera tedesca sia già film d'animazione. 
Tutti e quattro si tengono per alcuni caratteri comuni che ne rendono la lettura piacevolissima a qualsiasi latitudine e a qualsiasi altezza (e di questo si è già detto parecchio in passato). 
Intendo dire che leggerli, tutti, ad alta voce tra bambini e adulti non può che far piacere.

 
Anche in questo suo ultimo libro, che ha richiesto a Hub un anno e mezzo di lavoro, e a Jörg Muhle decine di fogli contenenti centinaia di bozzetti di galline con gli occhiali da sole e anatre con la gamba sifolina (bellissima soluzione quella trovata) in diversissime posizioni, si ride moltissimo. 
Ma come sempre dietro l'ironia che lo attraversa, si intravedono anche moltissime altre cose che hanno a che fare con l'umanità intera. Sotto le piume di quell'anatra zoppa e di quella gallina cieca ci siamo tutti noi, per un verso o per l'altro. 
A titolo di esempio, si guardi quell'anatra codarda che preferisce il proprio cortile buio e polveroso, la sua comfort zone, a qualsiasi altro luogo di cui ha contezza solo per sentito dire. Non se ne parla di partire senza una meta. 
Quanti di noi di fronte all'idea di intraprendere un viaggio, mai e poi mai lo farebbero da soli, mai e poi mai andrebbero alla ventura, senza aver già tutto pianificato... 
E si potrebbe allargare il cerchio e dire che molti di noi anche nel semplice atto di stare al mondo faticano a farlo in solitudine, solo contando sulle proprie forze. E' più facile fare il gregario di qualcuno più forte di noi. Le idee facciamole nascere nelle teste degli altri, a noi il compito più semplice di farle nostre. 
L'anatra è fifona e quindi molto prudente, ma nello stesso tempo si dimostra disponibile e generosa nei confronti della gallina e quindi decide, nonostante tutto, di assecondarne i desideri, in spregio al fatto che il camminare non le viene troppo facile. In un modo o nell'altro, cerca di farle piacere senza farsi troppo male... 
La gallina, dal canto suo, è l'esatto contrario dell'anatra: tanto è fifona la prima, tanto intraprendente è l'altra, tanto è ordinata la zoppa, tanto confusionaria è la cieca, tanto aggraziata è l'anatra, tanto sbrigativa e rude è la gallina. Tanto altruista si dimostra la prima, tanto egocentrica appare la seconda. In questo senso sono assolutamente perfette assieme, come direbbe Forrest Gump: sono come pane e burro. 


Qui, come anche negli altri suoi libri, dietro la risata si nasconde la complessità delle nostre anime, mai di un solo colore, al contrario piene di sfumature. Così anche quella gallina che sembra così concentrata sul suo desiderio segreto, sa dimostrare anche comprensione e affetto e la sua proverbiale determinazione si scioglie come neve al sole, di fronte agli stratagemmi dell'apparentemente ingenua e devota anatra claudicante, che si rivela scaltra, a suo modo. 
La decisione di metterle a confronto genera un continuo gioco delle parti che trova esito nei dialoghi sempre molto serrati ed esilaranti. Impossibile non immaginarli 'messi in scena'. Come è capitato anche per gli altri tre titoli: i libri di Hub non andrebbero solo letti e riletti, ma anche recitati. 


In Germania, ma è presumibile anche altrove, sono diventati divertentissimi spettacoli di teatro, dove per esempio l'anatra zoppa, ossia l'attore che lo impersona, indossa ai piedi rispettivamente una pinna per il nuoto e un doposcì. 
Imperdibile e indimenticabile. 
Merito ulteriore, pensato e pubblicato per quella fascia di età sempre un po' negletta (forse perché di mezzo).

 Carla

Nessun commento:

Posta un commento