SUPER SANTOS
L’oggetto che aveva dato il titolo a un racconto, che poi Roberto Saviano ha ripreso e modificato nella veste di un romanzo breve, è un pallone da calcio di gomma dura, arancione, con le scanalature dipinte di nero. Intorno a questo mitico pallone ruota la storia di quattro amici, così come è raccontata in ‘Cuore puro. Quattro amici. Quattro destini. Una sola passione’, pubblicato da Giunti.
Ambientato negli anni ‘80 nella periferia nord di Napoli, ‘Cuore puro’ racconta la storia di quattro ragazzini uniti dalla passione per il calcio, quello giocato in strada, certe volte con palloni di fortuna, altre volte con palloni degni di questo nome, come il Super Santos.
Dario, Rino, Giovanni e Giuseppe vanno a scuola, frequentano le medie, ma la loro unica vera passione è giocare a calcio nella piazzetta antistante il gruppo di palazzi in cui vivono; e dove vivono loro comanda la camorra, con i suoi traffici, le sue regole, il controllo capillare del territorio.
Ai quattro ragazzi tutto questo non interessa, costituisce lo sfondo naturale su cui si svolgono le loro vite. Fino a quando il boss locale, Tonino Porcello, non li sfratta dalla piazzetta e loro sono costretti ad andare a giocare in città. Tonino, però, ci ripensa e propone loro un accordo che sembra proprio vantaggioso: d’ora in avanti potranno giocare lì tutti i giorni, tutto il giorno e avranno anche un piccolo compenso; l’unica incombenza, lanciare lontano il pallone e gridare forte ‘’O pallone!!’, quando avvistano un’auto della polizia. Diventano delle vedette.
Solo che un giorno Dario si infervora talmente nel gioco da non fermarsi quando si avvicinano delle auto della polizia, non riesce a resistere alla tentazione di segnare un gol perfetto. Il fortino della camorra, per un giorno, viene espugnato e così Dario e la sua famiglia sono esiliati, scacciati dal quartiere e alla fine da Napoli. Una grande fortuna.
Gli altri tre crescendo vengono affiliati al clan che controlla la zona, svolgendo quei lavori di manovalanza criminale che spettano ai più giovani. Fino al giorno in cui gli viene affidato un compito speciale, salvare la vita a uno dei boss più spietati trasportando un cuore da trapiantare, clandestinamente, a Roma. Ma non un cuore qualunque, il cuore di un calciatore, una persona per bene.
Rino questo proprio non riesce proprio a digerirlo, non vuole tradire tutto il potente immaginario legato al mondo del calcio, salvando un feroce criminale.
I tre ragazzi, ormai ventenni, devono fare una scelta e, nonostante le scelte siano differenti, il loro destino è comunque segnato.
‘Cuore puro’ è, in fondo, un romanzo di formazione, che racconta, con l’efficacia narrativa di Saviano, l’abbandono dell’infanzia sullo sfondo malato di un ambiente dominato dalla malavita. Quando veramente il ‘cuore’ di questi ragazzi perde la sua purezza, abbandona i sogni e si traduce in un continuo rassegnato compromesso con la realtà, anche se, poi, a volte la purezza si fa strada nelle menti non del tutto contaminate dei protagonisti?
Si tratta di un racconto perfetto di cosa significa crescere in quelle periferie in cui si annida la criminalità, che le trasforma in ‘proprio’ territorio, terreno di coltura del malaffare e serbatoio di nuove generazioni di affiliati. Il nulla che circonda le vite dei ragazzini, un’etica fondata sulla necessità dell’obbedienza, mentre il mondo guarda altrove, tutto questo non appartiene solo alle zone più degradate del Meridione, vive, magari in misura minore, con modalità meno eclatanti, ma anche in tante periferie urbane, sostanzialmente sotto i nostri occhi.
Lettura dura, e necessaria, per chi voglia capire quanto possa essere difficile crescere in queste situazioni.
Consiglio la lettura di ‘Cuore puro’ a partire dai quattordici anni.
Eleonora
“Cuore puro. Quattro amici. Quattro destini. Una sola passione”, R. Saviano, Giunti 2022
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