UN LAVORO BEN FATTO
Lapis 2022
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 3 anni)
"Io e David ci divertiamo tantissimo insieme.
Saltiamo nelle pozzanghere, inventiamo le canzoni e scappiamo via quando le api ci inseguono.
Una volta, una famiglia di uccelli gli ha fatto il nido in testa. E ci è rimasta un mese intero.
Era buffissimo!"
David ha i fiori nei capelli ed è per questo che le api lo amano e gli uccelli fanno il loro nido sulla sua testa.
Lui e la sua testa piena di fiori sono molto apprezzati da tutti, anche dalla signora Jones, la maestra, anche se in sua presenza non fa che starnutire.
Spetta al suo miglior amico avere cura dei fiori sulla testa di David: per esempio annaffiarli quando serve.
Tutto pare andare a meraviglia finché un giorno, durante una delle innaffiature, un petalo si stacca e lentamente cade.
Da quel momento David non sembra più lo stesso. Addirittura viene a scuola con un gran berretto calato sulle orecchie, lui che i berretti non li aveva mai indossati. La ragione è che i suoi fiori stanno sfiorendo e sulla sua testa ora non ci sono che dei rametti secchi.
Gli altri bambini lo guardano stupiti e hanno paura di farsi male a giocare con lui, con tutto quel legno duro e appuntito.
Il suo miglior amico, invece no. Altrimenti che miglior amico sarebbe.
E proprio in nome di questa grande amicizia che ha una magnifica idea per rendere di nuovo David un bambino fiorito e amato da tutti.
E chissà che un giorno, fra tutti quei coloratissimi fiori di carta ritagliata che tutti i bambini attaccano sui rametti di David, non arrivi di nuovo la primavera e faccia spuntare i suoi boccioli. Chissà?
Jarvis ha al suo attivo già un buon numero di libri di cui è unico autore (in Italia pubblicato solo Alan, coccodrillo tuttodenti, da Lapis) e un certo numero di libri in cui è illustratore (Poli opposti, scritto da Jeanne Willis e pubblicato da Edizioni Clichy e Qui comando io! ancora con Jeanne Willis, edito da De Agostini).
Il filo rosso che li tiene insieme è la buona capacità compositiva, una sapiente sensibilità per il colore e un buon sense of humor.
Ma ne Il bambino con i fiori nei capelli è tutto diverso, o per meglio dire, a queste tre qualità se ne aggiungono ulteriori, finora covate sotto il berretto, e quindi inaspettate.
Facendo della facile ironia, si potrebbe dire che Jarvis in questo libro è letteralmente sbocciato!
A parte il nocciolo - o meglio i noccioli - delle questioni che si vedono in trasparenza attraverso la trama semplice semplice, ossia che affetti abbia sulle persone il cambiamento, che cosa significhi sentirsi diversi, quanto impercettibile sia la linea di discrimine tra essere accettati o rifiutati, su quanto le differenze generino diffidenza, in cosa consista l'empatia, il potere della creatività, l'utilità di fare scorta di strumenti emotivi per gli eventuali momenti peggiori.
Ecco, a parte tutto questo, che non è poco, ma di cui immagino molti altri abbiano già detto, è utile notare una manciata di altri valori.
L'idea di partenza, per esempio. Semplice e tuttavia geniale. Un bambino con i fiori al posto dei capelli è l'immagine intorno alla quale è stato concepito tutto il resto-
Una immagine percepibile all'istante, semplice, di forte impatto visivo, e nello stesso tempo del tutto impossibile. Eppure.
Il fatto di dare per scontato che David è così fin dalla prima riga funziona a meraviglia e il lettore, grande o piccolo che sia, gli va dietro senza farsi domande. E' così e basta.
Come è ovvio, funziona molto bene anche la sua deriva autunnale, con i rametti che diventano l'esatto opposto, anche dal punto di vista della visione e della percezione, di una prorompente e soffice fioritura.
Il secondo grande pregio: la capacità di saper disegnare così bene i bambini e di saperlo fare attraverso una linea liquida con le trasparenze dell'acquerello.
E tutto, meraviglia, in digitale.
La loro individualità colpisce sopra ogni cosa. Primi piani o visioni di insieme sempre attenti, colti con grande attenzione e sensibilità e restituiti con grande talento e soprattutto onestà. Ed è proprio questa ultima caratteristica che li rende capaci di andare al di là del segno in sé e di muovere le corde dell'emotività.
Sorge spontaneo il confronto con altri grandi illustratori, come per esempio Sydney Smith, capace di creare atmosfere precise solo con pochi tratti e con il colore giusto e, nel suo caso particolare, anche con la luce.
L'essere riuscito a creare il coinvolgimento emotivo del lettore attraverso l'inserimento di piccoli dettagli, quali possono essere le maniche troppo lunghe o la texture dei maglioni dei due protagonisti, il grembiule sporco della maestra, la mantellina a pois durante l'innaffiatura, una scarpa slacciata, la varietà di gesti che spingono in avanti che si registrano in una fila di bambini a cui si contrappone la posizione ferma di David al limite sinistro della pagina, la bimba sulla sedia a rotelle che Jarvis non dimentica mai di inserire nel gruppo, questo è un talento che è necessario riconoscergli.
Ed ecco che qui si deve tornare a mettere l'accento sulla sua capacità di muovere i corpi nello spazio. Ogni azione - correre, saltare, camminare o stare in fila - è studiata e calibrata alla perfezione: nelle tavole corali, dove molti bambini appaiono intorno a un grande banco di scuola oppure mentre fanno la fila prima di entrare in classe, ci si può divertire nel riconoscere gesti che abbiamo registrato centinaia di volte davanti a dei bambini veri e non solo disegnati.
Nella posizione eretta a spalle basse di David con i rametti in testa e il cappello in mano, nell'abbraccio finale, nel dipingere di un mancino, nelle braccia conserte e nel sorrisetto soddisfatto davanti a un lavoro ben fatto...
Ecco, appunto, un lavoro ben fatto!
Carla
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