mercoledì 19 aprile 2023

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

A TEATRO

Il giorno in cui la talpa (quasi) vinse la lotteria
Kurt Bracharz, Tatjana Hauptmann (trad. Valentina Freschi) 
LupoGuido 2023 


NARRATIVA ILLUSTRATA PER MEDI (dai 6 anni) 

"Stava per offrire al maiale una tazza di tè, quando il campanello suonò di nuovo. 
Era la chiocciola con la posta. 
La talpa riceveva raramente qualcosa e, quando capitava, di solito erano volantini di qualche grande magazzino con offerte speciali sui lombrichi in scatola o su vanghe a prezzo stracciato. 
'C’è qualcuno che si chiama Tappa, qui?' 'Senti un po’' ribatté la talpa, 'dovrebbe essere divertente?' 'Questa lettera è indirizzata a Tappa' rispose la chiocciola, 'e io posso consegnarla solo a qualcuno che si chiama proprio così'. 
'Ma io mi chiamo Talpa, sarà un errore.' 'Lo so che ti chiami Talpa, ma non so se è un errore. Quindi non te la posso dare.' 

Breve antefatto. La talpa ha appena ricevuto la visita del maiale che si è affacciato alla sua porta per farle visita. Lei non lo ha riconosciuto scambiandolo per un rappresentante di prese elettriche, per via del suo muso. È un fatto: la talpa non è un falco in fatto di vista. 


La lettera che porta la chiocciola postina apparentemente non è per lei ma per qualcuno con un nome molto simile, però Talpa insiste per averla, tanto da inventare una piccola e innocente bugia. 
Chiocciola si fida e consegna. Ma leggerne il contenuto non è facile per Talpa che si fa aiutare da Maiale. È un fatto: il maiale non è un falco in fatto di lettura. 
La postina invece sa leggere e queste sono le testuali parole che sono scritte sul foglio: Gentile Tappa, hai vinto 100.000 alla lotteria. 
Questa è la storia di una piccola comunità boschiva, di una vincita inattesa, di qualche imbroglio con bugia, di un po' di generosità, di nessun errore di stampa, di una cocente delusione e di una esemplare punizione. 

Come spesso accade nelle piccole comunità boschive, da quella di Tellegen in poi, a osservarle si imparano molte cose. 
La prima: i postini raramente sbagliano. La seconda: mai fidarsi dei tassi. La terza: non è la quantità a fare la felicità. La quarta: solo le volpi non mentono mai. La quinta: i pettegoli 'a fin di bene' è meglio tenerli a distanza. La sesta: alla lotteria si può vincere.


Dunque, le piccole comunità boschive. Credo che la bellezza possa nascondersi lì, in quella piccola e semplice società animale che d'incanto diventa, tra zampe e pellicce, riflesso brillante di una società ben più grande e complessa. Complice anche il sapiente pennino di Hauptmann che con Brachartz condivide più di un intento, su tutti l'ironia puntiforme e lieve che si concede qui e lì, ma anche il piacere di uscirsene dalle cornici e da certe convenzioni.


Il meccanismo è rodato e funziona: piccoli animali del bosco che hanno le loro tane arredate come casette, che hanno abitudini europee nel prendere un tè assieme, che hanno un servizio postale lento ma efficiente, che procedono con contratti e verbali in fatto di transazioni commerciali, che credono di curare la loro salute con un sistema di welfare celere e affidabile, che sconfiggono la congenita miopia con occhiali, che scrivono e firmano atti importanti con penne stilografiche di pregio, che si divertono e sperano nel futuro con le lotterie, che mangiano gomme americane e che usano principalmente il trasporto su gomma. 
Ecco fatto: ci siamo dentro con tutte le scarpe, dentro scenari del genere. Ci facciamo condurre all'interno con fiducia e assistiamo, seduti su una poltroncina in platea, ad una pièce che sul palcoscenico racconta chi siamo. Nessuno spavento nel vedere i limiti, le fragilità che ci tormentano nella vita vera: siamo a teatro, siamo in un teatro boschivo. Insomma, siamo noi, ma, se vi pare, anche anche no. 
Ah, che bellezza, storie così. 

Si sorride, poi si ride di gusto, magari ci si commuove per un attimo. 
Seduti su quella poltroncina tutto dentro si rimescola un po' e quando, calato il sipario e chiuso il libro, finito l'entusiasmo sincero degli applausi, si ritorna verso casa verso la vita, quella vera, la testa si mette a ronzare e i pensieri si susseguono: la curiosità della talpa, la bonomia del maiale, la fiducia della chiocciola, la scaltrezza del tasso, la malignità della puzzola, il valore e il disvalore delle bugie, i sogni nel cassetto di ognuno, il valore effimero della fortuna, la capacità di fare squadra, la lealtà che richiede un patto, il gusto per una chiacchiera al sole tra amici. 
Tutto questo è lì a disposizione, nessun giudizio, nessuna spiegazione, nessuna soluzione: solo una progressione di fatti accaduti tra animali in un bosco. 
In una sorta di preziosa collana di perle ideale, colleziono e infilo nomi di scrittori che concepiscono le loro storie così, da Tellegen a Hub per mettere due punti a distanza. 
Siamo fuori dall'albo, siamo in una pezzatura, ossia in una misura narrativa, più antica: il racconto. 
Oggi, una nuova perlina lucente. 

 Carla

Nessun commento:

Posta un commento